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1.1Amor, s'io posso uscir de' tuoi artigli,
1.2appena creder posso
1.3che alcuno altro uncin mai più mi pigli.
2.1Io entrai giovinetta en la tua guerra,
2.2quella credendo somma e dolce pace,
2.3e ciascuna mia arma posi in terra,
2.4come sicuro chi si fida face:
2.5tu, disleal tiranno, aspro e rapace,
2.6tosto mi fosti adosso
2.7con le tue armi e co' crudel roncigli.
3.1Poi, circundata delle tue catene,
3.2a quel che nacque per la morte mia,
3.3piena d'amare lagrime e di pene
3.4presa mi desti, e hammi in sua balia;
3.5e è sì cruda la sua signoria,
3.6che giammai non l'ha mosso
3.7sospir né pianto alcun che m'asottigli.
4.1Li prieghi miei tutti glien porta il vento:
4.2nullo n'ascolta né ne vuole udire,
4.3per che ognora cresce il mio tormento,
4.4onde 'l viver m'è noia né so morire.
4.5Deh! dolgati, signor, del mio languire,
4.6fa tu quel ch'io non posso:
4.7dalmi legato dentro a' tuoi vincigli.
5.1Se questo far non vuogli, almeno sciogli
5.2i legami annodati da speranza.
5.3Deh! io ti priego, signor, che tu vogli;
5.4ché, se tu 'l fai, ancor porto fidanza
5.5di tornar bella qual fu mia usanza,
5.6e, il dolor rimosso,
5.7di bianchi fiori ornarmi e di vermigli.
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