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Rime

PoeTree.it

1.1Mille fiate, Amor, volgo il pensiero
1.2al sommo ben che tua mercede io sento,
1.3perché, pensando in lui, l'alma gioisca.
1.4Ma par, che la memoria non ardisca
1.5di ricordarlo e tema che se 'l vero
1.6gioir fia dentro 'l cor tutto raccolto
1.7da soverchio contento
1.8oppresso resti sì, che mentre in gioia
1.9cerchi aver pace, di dolcezza muoia,
1.10ond'io, fra tema e fra desir avolto,
1.11non so s'io segua ove 'l pensier mi chiama
1.12o se pur fugga 'l ben che l'alma brama.
1.13Spinta dal gran piacer l'alma desia
1.14ch'io dica 'l ben ond'ogn'or rido e canto;
1.15mercè de le dolcissime parole,
1.16ch'udite avrian fatto fermar il sole,
1.17allor che piena d'alta cortesia
1.18mi fu colei che sola onoro e 'nchino,
1.19e dié fine al mio pianto
1.20col suon de' dolci e cari accenti suoi;
1.21sì ch'io non ho per lei mai pianto poi;
1.22né temo, se l'acerbo mio destino
1.23non fa forza al voler saldo di lei,
1.24di mai più lagrimar ai giorni miei.
1.25Ma se a 'l pensier sol di pensar ch'io viva
1.26beato in terra mi minaccia morte,
1.27come potrò mai dir, senza ch'io mora,
1.28la gioia per la qual son di me fuora?
1.29E s'avien che cantando io non descriva
1.30quel che benigna sorte
1.31e la mia bella Donna dato m'hanno,
1.32veggio 'l gran fallo e 'l gran futuro danno;
1.33ch'io temo ch'ella a sdegno non si prenda
1.34che 'l suo valor, a null'altro secondo,
1.35per la mia lingua non si scopra al mondo.
1.36Che debb'io far, che mi consigli Amore?
1.37Parlar vorrei poi che 'l tacer adopra
1.38contrario effetto al mio sommo desio;
1.39ma, s'io ne parlo, io moro e 'l danno è mio,
1.40anzi no: che 'l morir m'è dolce onore,
1.41morendo nel morir d'ogni mio bene.
1.42Ma come fia che copra
1.43Morte quest'occhi se da l'infinita
1.44gioia, dond'elle vien, prendo la vita?
1.45Or fia che può: le voglie son sì piene
1.46del desio che 'l mio ben si mostre altrui
1.47ch'io moro di morir, morendo in lui.
1.48Io dico che dal dì che prima vidi
1.49quei duo begli occhi, ond'io perdei me stesso,
1.50scorta non avea ancor pur una volta
1.51tanta pietà, ch'in mio favor rivolta
1.52fosse la luce in cui lieto t'assidi,
1.53Signor, fin che d'alzarmi al Ciel ti piacque;
1.54e 'n un punto concesso
1.55mi fu quel caro don che di tua mano
1.56mi venne già gran tempo atteso invano,
1.57onde tanta dolcezza al cor mi nacque
1.58che morir volli, e non potei morire;
1.59sì era intenta Morte al mio gioire.
1.60Stav'io com'uom che tra paura e speme
1.61del desiato ben confuso resta,
1.62quando del mio desir onesto accorta
1.63feci colei che seco il mio cor porta.
1.64Era del giorno giunte l'ore estreme
1.65e tra notturno orror fredda giacea
1.66in tenebrosa vesta
1.67la terra avolta, allor ch'ella s'assise
1.68ove parlò poi dolcemente e rise;
1.69quindi la voce mia coglier potea
1.70ed io goder del dolce onesto suono
1.71del parlar suo, di che mi facea dono.
1.72"Madonna - incominciai - mille fiate
1.73ho preso ardir da le serene ciglia
1.74di mostrarvi, parlando, il mio gran foco,
1.75perché avesse pietà di me in voi loco;
1.76ma nel mirarvi sol farsi gelate
1.77sentite ho le mie voci, e i sensi presi
1.78da l'alta meraviglia
1.79del divin vostro volto, onde poi sempre
1.80son visso, e vivo, in dolorose tempre.
1.81Deh, sian da voi i miei martiri intesi
1.82or che dal mio desir la notte trista
1.83v'asconde e toglie a la mia debil vista".
1.84Ebbi queste parole appena espresse
1.85ch'ella, di puro e vero amor accesa,
1.86ch'io soggiunsi al gran principio cose
1.87che farian lagrimar che l'intendesse.
1.88Io feci sì, che 'l giorno le sovvenne
1.89e 'l bel loco ove tesa
1.90mi fu la rete con sì dolci inganni,
1.91ch'io piango in libertade i perduti anni;
1.92e come, un tempo, a rivelar mi tenne
1.93paura, il gran desir di ch'io sol vivo,
1.94temendo ch'ella non l'avesse a schivo.
1.95Quindi il piacer a ricontar mi volsi,
1.96che dal mirar de' begli occhi sereni
1.97Amor mi mandi e dal viso soave
1.98col parlar dolce umilemente grave.
1.99In somma in uno ogni mio ben raccolsi
1.100lodando lei che sola i mie desiri
1.101di puro affetto pieni
1.102inalzi al Ciel, e tanto lume doni
1.103al mio intelletto, che di lei ragioni;
1.104né tacqui 'l duol, le lagrime e i sospiri,
1.105e la guerra crudel, ch'ira ed orgoglio
1.106mi fean d'intorno ogn'or com'onda a scoglio.
1.107Poi che pervenne al desiato fine
1.108la lunga istoria, in voci umili e piane
1.109dissi: "Poi che 'l mio stato assai v'è chiaro
1.110e sol da voi spero al mio mal riparo,
1.111di me vi caglia; a pietà ormai s'inchine
1.112del mio languir l'altero animo vostro
1.113e le piaghe risane
1.114la mano accorta che mi diede il colpo,
1.115di cui non altro che me stesso incolpo.
1.116E se l'interno mal di fuor non mostro
1.117colpa è di lui che dentro mi si serra
1.118ove dì e notte mi mantiene in guerra".
1.119Ultimamente la pregai ch'a sdegno
1.120non le fosse 'l mio cor ch'a lei 'n un punto
1.121si rivolgea per far seco soggiorno,
1.122sperando almen con lei di pace un giorno.
1.123Quivi mi tacqui. Ed ella, che per pegno
1.124vide de la mia fé levarsi a volo
1.125il cor da me disgiunto
1.126sì che senz'esso era mia vita corsa
1.127se non fusse da lei stata soccorsa,
1.128del mio morir mossa a pietoso duolo
1.129sciolto da sé 'l suo cor in me 'l rivolse
1.130e 'n un momento il mio lieta raccolse.
1.131Furo i messaggi di sì gran tesoro
1.132dolci parole dolcemente ditte
1.133che di dolcezza avrian spezzati i marmi.
1.134Ond'io tutto sentì dentro cangiarmi
1.135e gli spiriti miei prender ristoro.
1.136Chi fia, che 'l creda? Le virtudi afflitte
1.137ch'al passo ultimo astrette
1.138eran da morte che di me stava a lato,
1.139tornaro a me nel lor premiero stato.
1.140Così rinacqui; onde nel petto scritte
1.141porto le voci benedette e sante
1.142che mi fer ricco sovr'ogni altro amante.
1.143"S'egli è ver - disse - che cotanto m'ami,
1.144fedel amico, come Amor m'astringe
1.145a non dubbiar e nel tuo dir dimostri,
1.146ragion è ben che fian gli animi nostri
1.147conformi sì che l'uno e l'altro brami
1.148ogni onesto riposo ed ogni pace.
1.149Dunque così benigne
1.150mi fian le voglie tue come le mie
1.151ti saran sempre onestamente pie.
1.152E s'al tuo cor di star pur meco piace
1.153teco sia 'l mio che già da me si parte".
1.154Oh dolcezza infinita, o degno effetto,
1.155o puri accenti, o dilettosa voce!
1.156Per voi vidi di luce ornarsi il cielo
1.157coperto pria di nubiloso velo;
1.158con voi s'assise in me, con voi nel petto,
1.159il cor de la mia Donna ancor si siede.
1.160E 'l ricordar mi coce
1.161come capir potesse una sol alma
1.162di sì dolce gioir sì grave salma;
1.163onde qualhor ne l'animo si riede
1.164ch'io non morissi in sì grande dolcezza
1.165di mai più non morir prendo certezza.
1.166In atto ed in parole umilemente
1.167di ringraziar Madonna erano accese
1.168le voglie mie, ma le parole mute,
1.169canzon, restaro ché la lor virtute
1.170fu spenta dal gioir troppo possente;
1.171e del mio non poter ella s'avide.
1.172Or, perché sia palese
1.173a lei l'animo grato e 'l mondo veggia
1.174che 'l mio gran ben null'altro ben pareggia,
1.175a lei ti volgi, e dille: "Un che non vide
1.176Donna mai come voi bella e pietosa
1.177mi manda e brama ch'io non resti ascosa".
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