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1.1Io son la Gelosia, c'hor mi rivelo
1.2D'Amor ministra, in dar tormento a' cori.
1.3Ma non discendo già dal terzo cielo,
1.4Dov'Amor regna: ché due son gli Amori,
1.5Né colà su può loco haver mio gelo,
1.6Tra le divine fiamme e i puri ardori.
1.7Non però da l'inferno a voi ne vegno,
1.8Ch'ivi Amor no, ma sol vive odio e sdegno.
2.1Forma invisibil sono, e mio ricetto
2.2È non chiuso antro od horrida caverna,
2.3Ma lieta selva, od horto, o regio tetto,
2.4E spesso stanza de' cuor vostri interna:
2.5E formate ho le membra, e questo aspetto
2.6D'aria ben densa, e la sembianza esterna
2.7Di color vari ho così adorna e mista
2.8Che di Giunon l'ancella appaio in vista.
3.1Questo che mi ricopre, onde traluce
3.2Parte però del petto bianco e terso,
3.3D'aria è bel velo e, posto in chiara luce,
3.4Prende sembiante ad hora ad hor diverso:
3.5Hor qual piropo al sol fiammeggia e luce,
3.6Hor nero, hor giallo, hor verde il vedi, hor perso,
3.7Né puoi certo affermar ch'egli sia tale,
3.8E di color sì vari anche son l'ale.
4.1Gli homeri alati, alati anchora ho i piedi
4.2Sì che Mercurio e 'nsieme Amor simiglio,
4.3E ciascuna mia penna occhiuta vedi
4.4D'aureo color, di nero e di vermiglio.
4.5Pronta e veloce son più che non credi,
4.6Popol che miri. Il sa Venere, e 'l figlio,
4.7Leve fanciul, che fora un tardo veglio:
4.8Ma se posa e se dorme, io il movo e sveglio.
5.1Questa c'ho ne la destra è di pungenti
5.2Spine, onde sferzo degli amanti il seno.
5.3Ben ho la sferza anchor d'empi serpenti
5.4Fatta e 'nfetta di gelido veneno,
5.5Ma su le disleali alme nocenti
5.6L'adopro, quai fur già Theseo e Bireno.
5.7L'invidia la mi diè, compagna fera
5.8Mia, non d'Amor: la diede a lei Megera.
6.1Non son l'Invidia io, no (se ben simile
6.2Le son), come ha creduto il volgo errante.
6.3Fredde ambe siam, ma con diverso stile:
6.4Pigra ella move, io porto ale a le piante
6.5E mi scaldo nel volo; ella in huom vile,
6.6Io spesso albergo in cor di regio amante;
6.7Ella fel tutta, e mista io di dolzore;
6.8Ella figlia de l'odio, io de l'Amore
7.1Me produsse la Tema, Amore il seme
7.2Vi sparse, e mi nudrì cura infelice.
7.3Fu il latte che mi diè, pianto, c'hor preme
7.4Giusto disdegno, hor van sospetto elice.
7.5Così il padre e la madre assembro insieme
7.6E 'n parte m'assomiglio a la nutrice,
7.7E 'l cibo anchor che nutricommi in fasce
7.8È quel che mi diletta e che mi pasce.
8.1Di pianto anchor mi cibo e di pensiero
8.2E per dubbio m'avanzo e per disdegno
8.3E mi noia egualmente il falso e 'l vero
8.4E quel ch'apprendo in sen fisso ritegno.
8.5Né sì né no nel cor mi sona intiero,
8.6E varie larve a me stessa disegno:
8.7Disegnate le guasto e le riformo
8.8E 'n sul lavor mai non riposo o dormo.
9.1Sempr'erro e ovumque i vado, i dubbi sono
9.2Sempre al mio fianco, e le speranze a lato:
9.3Ad ogni cenno adombro, ad ogni suono,
9.4A un batter di palpebre, a un trar di fiato.
9.5Tale è mia qualità quale io ragiono,
9.6Principi!, e voi cui di vedermi è dato:
9.7Et hora Amor, fra mille lampi e fochi
9.8vuol ch'io v'appaia ne' notturni giochi.
10.1Perché, s'avien ch'al sonno i lumi stanchi
10.2La notte inchini e la quiete alletti,
10.3Io vi stia sempre stimolando a' fianchi
10.4E co 'l timor vi desti e co' sospetti:
10.5Ond'a la scena spettator non manchi,
10.6Né gli histrioni suoi restin negletti.
10.7Ma vien chi m'accomiata. Ecco io gli cedo
10.8Et invisibil qui tra voi mi siedo.
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