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LXVII

Rime

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1.1Ghelino è morto, et io son vivo ancora;
1.2Egli è salito al cielo, io giaccio in terra;
1.3Egli è colmo di pace, io d'aspra guerra;
1.4Lui piacer fa gioir, me doglia accora.
2.1Pur devrebbe esser presso il giorno e l'ora
2.2D'aprirsi la pregion, che qui mi serra,
2.3E tôr da me quel peso che m'atterra,
2.4Che assai più ch'altro dolce e car mi fôra.
3.1Dunque bramato dì mena a dar fine,
3.2Morte, a l'aspra fortuna, che sommerso
3.3Mi tien nel mar del mio continuo pianto.
4.1Se forse non indugi, acciò che 'l fine
4.2Del mio fratel si legga in prosa, in verso:
4.3E quant'io qui l'amai, piangal qui tanto.
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