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Rime

PoeTree.it

1.1Quanto più inanzi passa
1.2questa mia frale vita,
1.3e vo cangiando il pelo insieme e gli anni,
1.4l'anima afflitta e lassa,
1.5d'amor punta e ferita
1.6sopportar più non puote i gravi affanni.
1.7Anzi, de' propri danni
1.8ministra e del suo male,
1.9tenta quel bello e rio
1.10volto porre in oblio
1.11e la piaga saldar del fiero strale
1.12discacciando dal petto,
1.13s'esser può mai, il suo caro diletto.
1.14Ben fora tempo omai,
1.15lasso, che 'l crudo e fiero
1.16amor pietate avesse al mio cordoglio;
1.17ma dopo ch'a miei lai
1.18contra l'esser primiero
1.19ver me si mostra ognor pieno d'orgoglio,
1.20diverrà 'l core scoglio
1.21contra 'l suo strale aurato.
1.22E benché, se nol nega
1.23il cielo, al fin si piega
1.24ogni aspro petto disdegnoso e ingrato,
1.25lontan da questa spene
1.26con altro fin vivrò l'ore serene.
1.27Vatene dunque in pace
1.28a' tuoi cari parenti;
1.29torna col legno pur là dove brami;
1.30né incontra te sia audace
1.31lo mar, né irati i venti.
1.32Noto ognor le tue vele in alto chiami
1.33e, se ben tu non m'ami,
1.34quanta pioggia e tempesta
1.35pò minacciar il cielo
1.36spieghi Giove il suo telo
1.37in altro clima, e a te non sia molesta;
1.38ma cada in larga copia,
1.39te salva, sopra i liti d'Etiopia.
1.40Deh, ch'io credea dolente
1.41col suon del dolce canto
1.42potersi umiliar quell'aspro core;
1.43e che 'l rigor algente
1.44che t'induriva tanto
1.45si disfacesse al mio vivace ardore.
1.46Ma ben il proprio errore
1.47troppo tardo i' conosco;
1.48se 'l cantar che benigno
1.49far potea un cor ferrigno
1.50ha lei conspersa d'odioso tosco.
1.51O del ciel rio volere
1.52ch'e petti umani fai pari a le fiere!
1.53Muse, voi che sì spesso
1.54me per vostra clemenza
1.55salir degnaste al sacro monte in cima;
1.56ahi che per voi concesso
1.57non m'è la sua presenza,
1.58né gli amanti giovar può alcuna rima;
1.59più 'l mio cor voi non stima.
1.60Dunque, o figlie di Giove,
1.61il vostro santo nume,
1.62poiché voglia e costume
1.63ha cangiato il mio ben, volgete altrove;
1.64perch'altro fine io bramo,
1.65perduto quel ch'invan lusingo e chiamo.
1.66Sommo Padre immortale
1.67che 'l mio cor leggi aperto,
1.68come questo umil dir da la radice
1.69del cor profondo sale,
1.70così, se ben nol merto,
1.71fammi, Signor, di tua grazia felice;
1.72sì che fuor d'infelice
1.73e faticoso stato
1.74con più dritto sentiero
1.75segua il ben certo e vero
1.76che rende ogni uom in terra e 'n ciel beato.
1.77Fa, Creator pietoso,
1.78ch'in te ritrovi il mio dolce riposo.
1.79Ogni opra, ogni desio
1.80che d'uman petto nasce
1.81lunge da te, per me non stimo un'ombra.
1.82Di te sol, nostro Iddio,
1.83quest'anima si pasce,
1.84se talor lei fame importuna ingombra.
1.85Per te si spegne e sgombra
1.86ogni pensier confuso
1.87come disparir suole
1.88nebbia dinanzi al sole;
1.89e natura empia converti in dolce uso.
1.90Dunque ciascun t'adori
1.91e ti celebri infra i celesti cori.
1.92Canzon, prega il Signor umilemente
1.93ch'in me per grazia voglia
1.94stabile far sì onesta ardente voglia.
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