about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

70

Rime

PoeTree.it

1.1Dunque rea morte ha spente,
1.2Molin, tue luci? E con sì presto volo
1.3dal nobil corpo il chiaro spirto è sciolto?
1.4Qual pianto agguaglia il duolo
1.5ch'in me del tuo partir l'anima sente?
1.6Perché sì tosto, o ciel, per te l'hai tolto?
1.7Ahi, ch'era nulla a te, bench'a noi molto,
1.8donar più spazio a la sua degna vita,
1.9ritardando pietoso i nostri danni.
1.10Al tu' eterno girar che son pochi anni?
1.11E se tant'altri lumi ha il tuo bel chiostro,
1.12a che rapir sì frettoloso il nostro?
1.13Ahi, che sempre ne spogli invido, avaro
1.14di quel che più n'è caro;
1.15né il cor di piaga sì profonda e fera
1.16conforto alcun, non che rimedio, spera.
1.17Fioria l'alma gentile,
1.18del suo fertil terren pianta felice,
1.19sì che null'altra al ciel più degna uscìo.
1.20Fur suo tronco e radice
1.21senno e bontade; ed in su' altezza umìle
1.22frutti di vero onor sempre nodrio.
1.23Ostri, pompe e tesor, ch'uman desio
1.24più ch'altro ammira e d'acquistar procura,
1.25stimò vento fallace e scorta infida
1.26ch'in mar d'affanni a mille rischi guida,
1.27ma sol voglie modeste in mente pura
1.28per girne a porto strada esser sicura.
1.29Ond'ei, di libertà fervido amante
1.30E in ben oprar constante,
1.31contra fortuna di virtute armato,
1.32fra le miserie altrui visse beato.
1.33Né men col dolce canto
1.34che condia di saper fe' manifeste
1.35le cure onde adornò l'alto intelletto:
1.36ch'or del gran re celeste
1.37spiegò la gloria, or de la patria il vanto,
1.38pien verso lor di puro, ardente affetto;
1.39or del vizio scoprendo il sozzo aspetto
1.40lo fe' creder di morte; or di virtute
1.41aprio più che 'l sol chiaro il vago riso;
1.42or d'amante imitando il pianto e 'l riso,
1.43quasi ad infermo ch'altra via rifiute,
1.44sotto quel dolce altrui portò salute:
1.45quinci mostrando a quanto mal s'apprende
1.46chi 'l senso in guida prende,
1.47e che mortal beltà tanto s'apprezza
1.48quanto ella è scala a l'immortal bellezza.
1.49Ditel voi, sacre Muse;
1.50dil Febo e tu, ch'a quel sublime ingegno
1.51ornasti il crin de le tue frondi amate:
1.52che plettro uman più degno
1.53non fur mai vostre orecchie a sentir use.
1.54Ditel già del mar d'Adria onde beate:
1.55che spesso nel maggior fremer placate
1.56l'alta armonia del suo cantar vi rese.
1.57Così 'l divino spirto in mortal velo
1.58visse, del mondo onor, speme del cielo;
1.59e quanto più a celar, modesto, intese
1.60l'alto valor, più 'l feo chiaro e palese;
1.61qual chi nasconder cerchi il suo tesauro
1.62e 'l chiuda in arca d'auro,
1.63o dentro a bel cristallo ardente luce,
1.64ché questa e quel via più s'apre e riluce.
1.65Pianserlo le più belle
1.66alme non sol, ma fur de le più crude
1.67fere per la pietate uditi i pianti.
1.68E di conforto ignude,
1.69via più ch'altri, le nove alme sorelle
1.70per lui vestir lugubri, oscuri manti;
1.71e 'n bel sepolcro, tal non visto avanti,
1.72con larghe essequie di lamenti e doglia,
1.73poser la sua terrena essangue scorza:
1.74dove, mentr'una di scolpir si sforza
1.75nel duro marmo e porvi a l'altrui voglia
1.76breve detto che 'l nome e i merti accoglia,
1.77ecco il ciel risonar di chiara tromba,
1.78ecco sovra la tomba
1.79la Fama in aria, a cui ciascun rivolse
1.80gli occhi; ed ella così la lingua sciolse:
1.81— Non fia mestier, non fia,
1.82belle figlie di Giove; il nome e i pregi
1.83render palesi in questo marmo adorno.
1.84Ché qui di spirti egregi
1.85nobil corona in mesta compagnia
1.86starà mai sempre al caro sasso intorno;
1.87e chiamando il suo nome e notte e giorno,
1.88tra lagrime e sospir farallo aperto,
1.89mentre ardor di virtù vivrà ne l'alme.
1.90E quando altro non fosse, a queste palme,
1.91a questi lauri e mirti ond'è coperto
1.92il loco sovra gli altri esposto ed erto,
1.93a l'aere sparso qui di novi rai,
1.94chi devria creder mai
1.95che fosser dentro a questa nobil fossa
1.96d'altri che del Molin rinchiuse l'ossa? —
1.97Va canzon, mesta, al bel sepolcro, e prega
1.98il ciel ch'a ristorar tua sorte cruda,
1.99là dentro ancor te chiuda:
1.100ch'ivi più viva assai che qui fra noi
1.101presso al cenere suo serbar ti puoi.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)