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69

Rime

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1.1Quanto in voi, donna, io miro,
1.2tutto è grazia e bellezza
1.3e m'empie il cor di meraviglia e foco.
1.4S'al biondo crin mi giro,
1.5l'oro ha minor vaghezza;
1.6s'a l'alma fronte, il ciel sereno è un gioco;
1.7chiamar poi rose è poco
1.8i fior del vago viso,
1.9o la man neve, e 'l seno.
1.10Chi de la bocca a pieno
1.11può 'l tesoro lodar? Chi 'l dolce riso?
1.12Tutto è bel, tutto è caro:
1.13ma più de' bei vostr'occhi il vanto è raro.
1.14Son gli altri vostri onori
1.15miracol di natura;
1.16questo par che da Dio proprio discenda.
1.17Quel vince ogni bel fuori
1.18di voi; questo l'oscura:
1.19cui cede anco ogni bel ch'in voi risplenda.
1.20Né perché il ciglio ascenda
1.21a tanto onor perdete
1.22de l'altre parti il pregio:
1.23che vostro è privilegio
1.24parer più bella ove men bella sete.
1.25Beltà con beltà giostra,
1.26e vinca o perda, tutto è gloria vostra.
1.27Così chi 'l ciel d'intorno
1.28va contemplando e mira
1.29ad uno ad uno i suoi ricchi ornamenti:
1.30quinci l'azuro adorno,
1.31quindi le stelle ammira
1.32e la luna e le nubi alte e pendenti;
1.33ma più ch'altro i lucenti
1.34raggi del sol sublima,
1.35e in lor più si compiace.
1.36Né, s'altro men gli piace,
1.37il ciel però di minor pregio estima,
1.38ch'ogni cosa è perfetta,
1.39e d'infinito bel pasce e diletta.
1.40Anzi la maggior luce
1.41che ne' vostr'occhi siede,
1.42a le men chiare in voi splendor comparte;
1.43com'anch'essa più luce
1.44mentre arricchir si vede
1.45da l'alte grazie a sé d'intorno sparte.
1.46Io stupido ogni parte
1.47adoro, e di tutte ardo
1.48contemplator felice.
1.49Pur, se talor mi lice
1.50in quei lumi affisar l'avido sguardo,
1.51tal dolcezza in me piove
1.52che nulla invidio il paradiso a Giove.
1.53E se mia vista inferma
1.54contra sì chiari lampi
1.55cede, o dar fugge a lor guardando noia,
1.56geme e non sa star ferma:
1.57né vuol Amor ch'io scampi,
1.58ma che tosto ritorni a la mia gioia,
1.59e ch'ivi, ardendo, moia;
1.60ben ch'indi ognor rinasco,
1.61quasi fenice nova.
1.62E perché allor non trova
1.63esca più dolce il cor, né d'altro il pasco,
1.64da lor non pò né suole
1.65o moto o raggio uscir, ch'io non l'invole.
1.66Vidigli chini starse
1.67dolcemente talora,
1.68e sfavillar quasi coperti i rai:
1.69in tal guisa mostrarse
1.70d'aperta nube fuora
1.71per anguste fenestre il sol mirai.
1.72Dormir poi li trovai,
1.73come 'l ciel mi concesse,
1.74un dì, furtivo amante:
1.75e 'n sì vago sembiante
1.76posar, ch'invido il sol parea dicesse:
1.77— Ahi, che contender ponno
1.78con mia beltà, benché li chiuda il sonno! —
1.79Ma quando s'alzan poi
1.80al ciel fuor del bel velo,
1.81e tutta la lor pompa ivi si spiega,
1.82il sole i raggi suoi
1.83vinti confessa, e 'l cielo
1.84ch'in lui si fermin lungo spazio prega.
1.85Al fin, s'in noi si piega
1.86la lor divina fiamma,
1.87qual cor non arde e strugge?
1.88Chi mai più salvo fugge,
1.89s'una sol volta del su' ardor s'infiamma?
1.90Anzi, chi lieta sorte
1.91non stima averne amando e strazio e morte?
1.92Meravigliosi effetti,
1.93che per trionfo e palma
1.94d'amor, produce il guardo, or crudo or pio:
1.95il ghiaccio arder ne' petti;
1.96spegner, riponer l'alma;
1.97far miser di felice, e d'uomo un dio.
1.98Occhi, primo ardor mio,
1.99fonti d'ogni valore,
1.100specchi del sommo bene!
1.101Ahi, che mal si conviene
1.102mio basso stile a tanto alto splendore!
1.103Poich'ei, già vinto e stanco,
1.104sul cominciar de' vostri onor vien manco.
1.105Dunque, s'altro non posso, idoli miei,
1.106porgovi almen, divoto,
1.107il silenzio per lode, e 'l cor per voto.
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