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1.1Morte, che tua possanza sia sì grande
1.2che inanzi a te nïun possi scampare
1.3nol potrei mai negar, s'io ben volesse.
1.4Per ogni loco el tuo nome si spande;
1.5ove ti piace tu pòi trïunfare,
1.6né fu chi mai da te si difendesse.
1.7Né trovo chi sapesse,
1.8o per forza a per arte,
1.9tôrti solo una parte
1.10del mondo che non fusse in tua balìa;
1.11convien che ciaschedun suggetto sia
1.12a te, come a madonna, a ciascuna ora,
1.13perché non fu né fia
1.14omo che possi far sì che non mora.
2.1Tu uccidesti Adam, primo parente,
2.2che lo compuose Iddio con propria mano
2.3per dar principio all'umana natura;
2.4e ben che contra te fusse possente
2.5novecento trenta anni, pur sovrano
2.6fu el nome tuo, che ognun tiene in paura.
2.7E la bella figura
2.8d'Eva, sua donna, terra
2.9facesti; e, si non erra
2.10mio dir, Noè, che fu giusto e perfetto,
2.11da Dio nel tempo del diluvio eletto
2.12che non morisse, tu poscia volesti
3.1con Sem, Cam e Jafetto,
3.2i quai principio del mondo vedesti.
3.3Danari tu non curi né fortezza,
3.4giustizia contra te nïente vale;
3.5non vale esser prudente e temperato.
3.6Non valse a Creso la sua gran ricchezza,
3.7né a Dario ancora, il cui nome è immortale
3.8sol pel tesoro del qual fu dotato.
3.9Sanson tanto nomato
3.10per esser suto forte;
3.11Ercole, che le porte
3.12aperse de l'inferno e il suo custode
3.13Cerbero prese, onde ebbe al mondo lode,
3.14facesti poscia a te bene obedire,
3.15sì che 'l tuo nome s'ode
3.16sotto al profondo, se più se può dire.
4.1Io guardo Bruto colla sua giustizia,
4.2che fé libera Roma dagli regi,
4.3quando Lucrezia el suo sangue distilla;
4.4Torquato ancora, che per la milizia
4.5donò morte al figliuol, degno di pregi,
4.6ch'a Roma dato avea pace tranquilla;
4.7poi piccola favilla
4.8di tuo sovran valore
4.9con Nerva imperadore,
4.10con Traiano, con Tito ed Aristìde,
4.11con Salamon, che 'l bel figliuol divide
4.12a due dolente e lagrimose madre;
4.13in un punto gli uccide
4.14non riguardando loro opre leggiadre.
5.1Non riguardasti ancor la gran prudenza
5.2d'Affrican Scipïon, che la sua Roma
5.3fece esser donna e d'asedio la tolse;
5.4né di Catone, che a cotal sentenza
5.5con esso Ottavian, che 'l mondo doma
5.6mandasti, sì che ogni om forte si dolse.
5.7Ne già mai ti rivolse
5.8da tanto tuo potere
5.9temperanza o sapere
5.10di Socrate, Platon, Pirro e Pompeo,
5.11né i dolci canti del dolente Orfeo,
5.12che le furie infernale e tenebrose
5.13con suo cantar si féo
5.14benigne, mansüete e graziose.
6.1E che madonna mia, che al mondo è un sole,
6.2tu abbi al tuo volere io ne son certo,
6.3ben che dotata sia d'ogni virtute.
6.4Ma scolta le devote mie parole,
6.5risguardo el mondo, che serìa diserto
6.6se 'l fessi privo di tanta salute.
6.7Le lingue serien mute,
6.8perduto el nostro bene,
6.9e d'infinite pene
6.10albergo ogni omo di tormenti e doglia.
6.11Serìa la terra senza fiori e foglia,
6.12el ciel senza le stelle, el mar senza onde;
6.13però prego tu voglia
6.14lasciar costei e contentarti altronde.
7.1Non ci togliere ancora el nostro lume,
7.2il soave conforto e santa pace,
7.3quel vero sol ch'al sommo Ben ci è scorta.
7.4Madonna col suo angelico costume,
7.5col dolce rimirar, che a ciascun piace,
7.6è quella ch'ogni afflitta alma conforta.
7.7Si essa fusse morta,
7.8ogni dolcezza tolta
7.9serebbe, e in pianto volta
7.10la vita di ciascun ch'al mondo regna.
7.11Onore, gentilezza e fama degna
7.12acquistar sul si pò mentre ella è viva,
7.13perché sola c'insegna
7.14come si possi far l'anima diva.
8.1Increscati del mio penar crudele,
8.2ove tu finiresti la mia vita,
8.3quando madonna mia salisse al cielo.
8.4Deh, vogli esser piatosa al tuo fedele,
8.5ché non se perdi sua bontà infinita,
8.6né che i begli occhi copri ancor tuo velo!
8.7Vogli vedergli el pelo
8.8in prima varïarse
8.9e il suo colar cangiarse,
8.10come a chi viene al fin d'ogni sua etade;
8.11non esser donna di tal crudeltade
8.12che natura già mai né Iddio il consenta
8.13che sua alma beltade
8.14senza cagion sia 'nanzi tempo ispenta!
9.1E se ora è tardi a rivoltar la rota,
9.2che vòle or terminare el viver nostro,
9.3né sia più da sperare alcun soccorso,
9.4deh, non impallidir la bianca gota
9.5de mia madonna, in prima che nel chiostro
9.6tu entri di ciascun con crudel morso!
9.7Quando finito el corso
9.8arai di tua giornata
9.9e spenta e consumata
9.10serà mia vita e di chi è in tua possanza,
9.11perché qua giù non serìa più sua stanza,
9.12non mostrandoti a lei molesta e fera
9.13ben che non sia tua usanza,
9.14mandala in ciel come è di carne intera.
9.15Con pianti e con sospiri,
9.16piatosa e umil voce
9.17e colle braccia in croce,
9.18canzone, a Morte te 'nginocchia a' piei;
9.19digli, si farà degni i prieghi miei
9.20di conservar madonna, come io cheggio,
9.21sopra tutti gli dei,
9.22per merito di ciò, arà el suo seggio.
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