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XV

Antonio di Meglio (1384–1448)
Poesie

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1.1Viva viva oramai, viva l'onore,
1.2viva la gloria della santa fede,
1.3poi che Dio tal concede
1.4franco duca e campione a suo difesa!
2.1Viva viva la santa madre Ecclesia,
2.2viva Eugenio quarto el pastor santo,
2.3più ch'altro del gran manto
2.4del glorïoso appostol Pietro degno!
3.1Viva chi ama di libertà il segno
3.2e chi con quel s'abbraccia e si congrega;
3.3viva la santa lega,
3.4per cui fie 'Talia fuor di tirannia!
4.1Viva la illustre e ducal signoria
4.2delli eccellenti signor viniziani,
4.3dritti spirti romani
4.4in esaltar lor patria e con giustizia!
5.1Viva con gaudio eterno e con letizia
5.2Fiorenza, eccelsa patria alma florente,
5.3fatta da Dio potente
5.4contr'ogni averso alla suo libertate!
6.1Viva con gaudio e con gioconditate
6.2il seme degno del famoso Isforza,
6.3il cui ardire e forza
6.4ma' fie intelletto uman ch'appien discriva!
7.1O tu, per cui i' canto or viva viva,
7.2vitturïoso e glorioso conte,
7.3eletto a purgar l'onte,
7.4le composture inique e' falsi aguati,
8.1che contro a' giocondissimi narrati
8.2son messi da chi cerca Italia in prede,
8.3o del car padre erede
8.4per alto ingegno, ardire, gloria d'armi!
9.1O buon conte Francesco, a te voltarmi
9.2omai dispongo, poi ch'appieno è giunto
9.3il tempo, l'ora e 'l punto
9.4da' tuoi veri fedel tanto aspettato!
10.1O gran signor, tu hai ben dimostrato
10.2con ogni effetto la tuo gran prudenza!
10.3Tu diverrai semenza,
10.4se germogliato in preminente frutto.
11.1Al gran prencipio, mezzo e fine e tutto
11.2hai dato modo di perfezïone
11.3con forza e con ragione,
11.4ché 'n cielo altra di qua gloria s'acquista,
12.1perché il buon Pietro e Marco e 'l buon Batista
12.2oran per te nella superna corte
12.3perché in vita e pos morte
12.4tu sia del tanto ben retrebuito.
13.1Tu Gedeon del popol madianito
13.2sommergitor sarai chiamato e detto,
13.3tu Maccabeo eletto
13.4contro allo 'niquo popul filisteo.
14.1Tu Gesuè contro al malvagio e reo
14.2popul di Tericon sarai tenuto;
14.3fia tuo consiglio e aiuto
14.4qual di Santippo contro al grande Attilio.
15.1Contro a' nimici nostri il tuo ausilio,
15.2sol sentito spiegato il tuo vesillo,
15.3fia come il buon Cammillo
15.4giunto fra' Galli e da lui vinti e spersi;
16.1né con maggior furor di Grecia e Persi
16.2dal gran Temistocle cacciati fùro
16.3che già certo e sicuro
16.4mi rendo simil tu far de' nimici.
17.1E non sol tralli di nostre pendici
17.2speranza ho certa, ma che vinti loro
17.3lor forze e tenitoro
17.4occuperai con sì somma vittoria
18.1ch'etterna fia di te fatta memoria,
18.2qual d'opere di Cesar o Marcello
18.3o di Scipio o di quello
18.4Claudio Neron, per cui perì Asdruballe.
19.1Pirro, Allesandro, Amilcare, Aniballe,
19.2famosi d'arme e numero infinito
19.3col magno Sforzo ardito
19.4invisibili teco sempre stanno,
20.1dicenti: «O caro padre, ogni tuo affanno
20.2per esaltar tua patria or si converte
20.3in dolce, poi ch'aperte
20.4vedi al tuo gran disio tutte le strade!
21.1Quante lance operasti e quante spade,
21.2quanti affanni e pericoli hai passati
21.3per vedere e tuo nati
21.4al colmo, ov'or gli vedi in forma e 'n guisa,
22.1colle gran cose che facesti a Pisa
22.2e prima e poi ancora in Lombardia,
22.3domar l'alpi e tôr via
22.4da' signor fiorentini ogni sospetto!
23.1Or ti ritorna in gaudio e in diletto,
23.2e similmente i fatti di Romagna,
23.3di Roma e di Campagna,
23.4colle amirande prove poi del regno,
24.1le quali ancora con istil più degno
24.2tu sentirai cantar da tal che brama
24.3che tuo lucente fama
24.4suoni per fin che duri il mortal mondo.
25.1Canterà finché prima sie giocondo
25.2el tuo car conte per alzar tuo chioma,
25.3che fu quando di Roma
25.4pingesti il gran famoso signor Braccio,
26.1che non pensavi allor ch'ancor sì avaccio
26.2esso facessi noto il suo ardimento,
26.3né quando, con secento
26.4cavai, esso Calavria sottomise,
27.1presa la degna sposa, che divise
27.2morte da lui, contessa di Montalto,
27.3allor mirabil salto,
27.4preso del vece re la degnitate.
28.1Canterà qual mostrotti in quella etate,
28.2che potea dirsi ancor pegli anni acerbo
28.3suo ardir, quando a Viterbo,
28.4con cavai cinquecento, el ti soccorse;
29.1cui giugner fu cagion, sanz'alcun forse,
29.2di sgomentar per forza gli aversari,
29.3che, visti i gran ripari,
29.4partîrsi sbigottiti, istanchi e lassi;
30.1che poi il mandasti a pigliar presto i passi
30.2del gran reame, perché 'n quel tuo schiere
30.3colle magne bandiere
30.4del re Luigi entrassero a tuo posta.
31.1Il qual con franco core e a suo posta
31.2nulla mancò di quanto gl'imponesti,
31.3perché poi tu facesti
31.4sulle porte di Napoli gran cose.
32.1E canterà fra l'altre opre famose
32.2quando agramente il vedesti ferito,
32.3tu smorto e esso ardito,
32.4parer contento di sì fatto sdegno.
33.1Canterà tuo forza, ardire e 'ngegno,
33.2quando rompesti il gran re di 'Ragona
33.3con far di tuo persona
33.4prove, qual dette mai di paladino.
34.1Canterà che mai a tal domino
34.2noll'aspettavi o a sì degno grado,
34.3il dì ch'al mortal guado
34.4rapì il tuo corpo il gran Nettunno e Marte,
35.1per più degno sepulcro, onde 'n tal parte
35.2con noi tu fussi e che vedessi spresso
35.3quanto esso per se stesso,
35.4vedendosi perir, fu sì verile
36.1che, cacciato da sé ogn'atto vile,
36.2tutti e veri Sforzeschi a sé chiamati
36.3e liber cancellati,
36.4fece di ciò che a te eran tenuti,
37.1chiedendo i lor consigli e loro aiuti,
37.2che poi, qual propio te, seguiti l'hanno
37.3e non con poco affanno
37.4con lor tornossi in Terra di Lavoro.
38.1Poi, traversar volendo il tenitoro
38.2con pochi suoi armati dall'Acerra
38.3da gran gente a tal serra
38.4fu messo, ch'avrien fatto vile Ettorre.
39.1Esso, per forza spintogli, accorre
39.2e' suoi fé seco nella terra, in quale
39.3l'assediaron con tale
39.4forza, ch'averlo credien quivi stretto.
40.1Ma ei, quando gli piacque, in lor dispetto
40.2indi partì, tornando alle suo terre.
40.3E canterà le guerre,
40.4dopo altre molte, all'Aquila e l'assedio
41.1al qual non si vedea alcun rimedio
41.2che non andasse in fondo santa Chiesa,
41.3se non fusse la 'mpresa
41.4che fé papa Martin, visto e suo mali;
42.1ché lui soldò con altri molti equali,
42.2col signor Braccio a battaglia condotti,
42.3già vinti essendo e rotti
42.4quasi e più reputati e più gagliardi,
43.1isbarattati e 'n terra gli stendardi,
43.2equai per lupi pecore fuggenti
43.3parendo quelle genti,
43.4el pennacchio alto sol di tuo figliuolo.
44.1Gli Sforzeschi, raccolti all'altro stuolo,
44.2fatti a quel segno tutti un capo grosso,
44.3al signor Braccio addosso
44.4tornando, il rupper con sì gran furore
45.1che pochi ne scamparon, e quel signore
45.2ferito si morì poi poco stante.
45.3E canterà avante
45.4oltre a molt'opre, di ch'è fama il merto.
46.1E canterà come gli fu oferto
46.2con gran condotta e gran riputazione
46.3il famoso bastone
46.4del magno eccelso popul fiorentino,
47.1qual già tu sì bramasti, ma Martino
47.2quinto non volse, anzi a mano a mano
47.3col duca di Milano
47.4fermollo. E canterà quel che n'avenne,
48.1che esso solo el suo stato mantenne
48.2che rovinava già da ogni canto;
48.3né di ciò si diè vanto:
48.4null'altro è cui veggiàn più premiato.
49.1L'acquisto canterà di Monferrato,
49.2fatto da lui con sì mirabil prove
49.3che chi vedesse dove
49.4si misse e vinse e per forza cedere,
50.1nollo potea per nessun modo credere;
50.2e similmente in che aspro paese
50.3si misse in Genovese
50.4per forza o per amor tutto vincendo;
51.1quel che pel duca a Lucca fé, venendo
51.2coll'infinito numer de' fiorini,
51.3che a' signor fiorentini
51.4lasciò con ogni suo stato e grandezza,
52.1che allor era chiamata in tant'altezza
52.2da non poter ritribuirsi mai.
52.3Altre molte opre assai,
52.4fatte per lui, ancor farà sentire;
53.1e similmente il suo da lui partire
53.2liberamente e con suo tanto onore
53.3che dal grande al minore
53.4di fede e lealtà cantan suo lode.
54.1E ogni suo fedel s'allegra e gode
54.2come di grazia è don dato dal cielo
54.3con sì costante zelo
54.4che par ciascun gustasse il paradiso.
55.1E cantar sentirai con quanto aviso
55.2di qua passasse, e come ancor non visto
55.3el fece el grande acquisto,
55.4del qual tu vedi ha tanta signoria
56.1benché sia poco a quel ch'appresso fia
56.2in onta e 'n duol di chi storpiare il volse,
56.3ché di poi li si dolse
56.4dinanzi in fugga e con gran vitupero,
57.1di santa Chiesa gran gonfaloniero
57.2e duca general d'arme in un punto,
57.3perché qui poi sì assunto
57.4non è da quei, ch'or son per lui sicuri;
58.1ma perch'esso sollicito proccuri
58.2al ben di santa Chiesa e' suoi seguaci
58.3e ch'agli inniqui audaci,
58.4contrari ai lor voler, si metta il freno,
59.1purgando ogni sospetto, ogni veneno
59.2che potesse sturbar sì santo bene.
59.3Credine, il tempo vène
59.4ch'esso, ridotto Italia in un volere
60.1di santa Chiesa gli stendardi e schiere
60.2del grande imperio e della lega santa
60.3conducerà con tanta
60.4forza fra gl'infedel che 'l grande acquisto
61.1ancor vedren del sepulcro di Cristo,
61.2fatto a suo tempo e per suo proprie mani,
61.3gran gaudio de' cristiani.»
61.4O signor mio, col padre tuo di questo
62.1parlan questi famosi, e però presto
62.2fa' di venire omai coll'opre a' fatti!
62.3Tu per ragion combatti:
62.4però Dio ti farà vittorïoso.
63.1In cibi, in ozio non si vien famoso.
63.2Voglia or che 'l nome del gran Sforza viva.
63.3Al colmo non si arriva,
63.4o degno signor mio, per altro modo.
64.1Orsù, orsù, che già m'allegro e godo,
64.2perché veggio che mai sotto la luna
64.3non si mostrò Fortuna
64.4quanto a te lieta! Or segui tuo virtute,
64.5se vuoi nel mondo fama e 'n ciel salute.
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