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1.1Dico che poi che 'l sonno fu partito
1.2tutto di me, che stava lagrimando
1.3ancora in me di tal bene smarrito,
2.1in piè drizzato, intorno a me guardando
2.2vidi la bella donna, la qual voi
2.3per lo giardin mi feste andar cercando.
3.1– Che pensi? – disse a me, e poco poi
3.2soggiunse: – Andiam, ch'egli è voler di quella
3.3che nel tuo sonno mi ti diè ancoi –.
4.1Ond'io risposi stupefatto ad ella:
4.2– E dove andremo? e torneren noi forse
4.3dov'io era or con quella donna bella? –.
5.1– Mai sì –, disse allora, – e ciò che porse
5.2il tuo dormire alla tua fantasia
5.3tututto avrai, se da me non ti smorse.
6.1Ancora più per me dato ti fia
6.2di grazia, di veder ciò che perdesti
6.3quando lasciasti la mia compagnia.
7.1In quella parte là, dove or dicesti,
7.2sanza consiglio molto esaminato
7.3ir non si vuol, ché tu ten penteresti.
8.1Primieramente là dove m'è grato
8.2seguita, ché sanza dubbio intenta
8.3farò di farti a tempo consolato:
9.1e quel disio, che or più ti tormenta,
9.2porrò in pace con quella bellezza
9.3che l'alma al cor tuttora ti presenta –.
10.1Ristette allora, ed io tanta dolcezza
10.2presi della promessa, che nel viso
10.3tututto sfavillava d'allegrezza.
11.1Con voce piana e tutto pien di riso
11.2risposi a lei: – Donna gentile, io vegno,
11.3né più da te voglio esser mai diviso.
12.1Humile e pian, quant'io posso, m'assegno
12.2a te: fa sì ch'al piacer di colei,
12.3di cui io sono, io non trapassi il segno –.
13.1– Ell'ha del mio voler –, disse costei,
13.2– in mano il fren, sì ch'io non posso fare
13.3se non sol quel ch'è in piacere a lei.
14.1Di tanto sempre mi veggo onorare
14.2da essa, ch'io lel lascio, che giammai
14.3oltre alla voglia mia non vuol mutare –.
15.1E questo detto disse: – Andiamo omai,
15.2ché 'l tempo è brieve a quel che voi fornire –;
15.3per ch'io sanza più dir la seguitai.
16.1Così adunque vo per pervenire,
16.2donna gentile, al loco dove sendo
16.3voi ebbi tanta gioia nel mio dormire,
17.1tuttor notando quel ch'andrò vedendo
17.2dietro a costei per la portella stretta,
17.3e di scriverlo oltre ancora attendo.
18.1Or vi voglio pregar, donna diletta,
18.2che poi che la passata visione
18.3tututta con diletto avrete letta,
19.1mirando dove cade riprensione
19.2mi correggiate, e cara la teniate
19.3pensando alla mia buona affezione.
20.1Io non mi curo poi se dispregiate
20.2fien forse le sue rime e sua sentenza,
20.3sol che a voi sien dilettose e grate.
21.1Per vostro onore e somma reverenza
21.2della fé ch'io vi deggio, come a donna
21.3di virtuosa e somma intelligenza,
22.1atando me la possa che s'indonna
22.2in ciascun cuor gentil che da virtute
22.3per accidente alcun mai non si sdonna,
23.1rispetto avendo ancora alla salute
23.2che da vo' isperanza mi promette
23.3a mitigar l'amorose ferute,
24.1aggio composte queste parolette
24.2in rima, e fine faccio col piacere
24.3di voi, in cui l'alma tutta si rimette,
25.1vaga e contenta solo di potere
25.2far cosa che v'agrada, e questo vole,
25.3questo disia e questo l'è 'n calere,
26.1ed il contrario più ch'altro le dole.
26.2Dunque, donna gentile e valorosa,
26.3di biltà fonte, com di luce sole,
27.1rimirate alla fiamma che nascosa
27.2dimora nel mio petto, ed ispegnete
27.3quella con l'esser verso me piatosa.
28.1Amor mi diede a voi, voi sola sete
28.2il ben che mi promette la speranza,
28.3sola mia vita in gioia tener potete.
29.1Solo mio ben, sola mia disianza,
29.2solo conforto della vaga mente,
29.3sola colei che mia virtute avanza
30.1sete e sarete sempre al mio vivente;
30.2né più disio né disiar più voglio
30.3fuor che d'esser a tal biltà servente.
31.1Adunque quello ardor in cui m'invoglio
31.2terminerete omai quando vi piace,
31.3ch'io vi sono entro ognor più ch'i' non soglio:
32.1io v'acomando al Sir di tutta pace.
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