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59

Rime

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1.1Alma gentil sovra a tutt'altre altera,
1.2dond'al cor fiamma e luce a gli occhi miei
1.3esce tanta e sì fatta, che l'intera
1.4virtù non basta lor, mirando in lei;
1.5ch'indi l'abbaglia Amor, quando più spera
1.6sentir ne' be' vostr'occhi, e dolci, e rei,
1.7quell'immenso piacer che in Paradiso
1.8senton gli angeli, in Dio mirando fiso;
1.9se cantando di voi l'eterne lodi,
1.10ch'or mi fan sopra al Cielo alzar a volo,
1.11posso tanto impetrar che da voi s'odi
1.12questo mio dir, ch'a voi felice e solo
1.13inchino e sacro con più saldi nodi
1.14ch'alma stringesse da l'un l'altro polo,
1.15spero con dolci ed amorose tempre
1.16di farvi al mio bel foco arder mai sempre.
1.17Ma chi mi drà la voce e le parole
1.18che giugner possa a tanto alto soggetto?
1.19Come potrà la fiamma al chiaro Sole
1.20crescer la luce, o 'l basso altrui intelletto
1.21alzare in parte ov'egli andar non suole,
1.22comunque l'alma dal natio ricetto
1.23vive? Che lunge a me da' piacer suoi
1.24lasciat'ha il proprio velo, e stassi in voi.
1.25Pur dirò sol, che quanto dar potea
1.26l'alto Fattor di bel, tutto vi diede,
1.27sendo ch'il vostro alto valor dovea
1.28vincer ogn'altra gloria, quanto eccede
1.29il sole ogni splendore; e da la Idea
1.30più bella in Ciel, da la più eccelsa sede
1.31tolse, formando in voi l'eterno essempio
1.32ch'or vede il mondo scelerato ed empio.
1.33Né potea, fuor di sé, luce più degna
1.34dar, per trarci al suo dritto, alto camino
1.35tra noi; ch'amare e reverir ne insegna
1.36quel bel, ch'è intelligibile e divino,
1.37là 've ch'Amor vittorïosa insegna
1.38porta d'ogn'alto spirto, e pellegrino;
1.39ch'indi si desta a chiara, alta virtute:
1.40cose da far tutte le lingue mute.
1.41Io il so che 'l provo, e ciò ch'io provo e sento
1.42non potria uom mai con mille lingue dire,
1.43sì soave armonia, dolce concento
1.44par che l'aura amorosa al cor mi spire
1.45né più felice ardor, gioia, o contento
1.46potria in un foco due bell'alme unire
1.47di quel che nel mirar voi sento e provo,
1.48ch'altro maggior diletto oggi non trovo.
1.49Così vedess'io in voi sempre dappresso
1.50senza voltar già mai rota superna,
1.51e 'l batter gli occhi miei non fosse spesso,
1.52e sciolta stesse la virtute interna
1.53da la scorza mortal, che tiene oppresso
1.54quel supremo valor che la governa:
1.55ch'io starei fissa in voi qual taglio in pietra,
1.56dappresso o lungi, quanto il sol penetra.
1.57Deh potess'io con voi, dolce mia vita,
1.58dappresso e lungi e passar terre e mari,
1.59insieme attorcer l'una e l'altra vita
1.60di noi mai sempre, e che soavi e cari
1.61com'ora insino al fin di questa vita
1.62far i dì nostri ancor tranquilli e chiari
1.63che nulla mi faria dubbiosa o lenta
1.64in seguirvi, del vostr'amor contenta.
1.65Ma perché temo il Ciel, che sempre move
1.66le ruote suoi che d'un in altro scoglio
1.67non mi percuota, e mi trasporti dove
1.68non possa far altrui del mio cordoglio
1.69giusta almen la cagion per certe prove:
1.70però bramo talor, voglio e non voglio,
1.71ma quanto al voler mio viva e dapoi
1.72voglio esser vostra, quando piaccia a voi.
1.73Dico che quant'a me voglio esser sempre
1.74di voi, viva e dopoi, dolce mio foco,
1.75se contrario voler non ne distempre
1.76di voi già mai per cangiar tempo o loco,
1.77e 'n voi fian salde l'amorose tempre
1.78che mi fanno il mio mal prender in gioco;
1.79che ben far lo dovrete se il ver suona:
1.80ch'Amor a nullo amato amar perdona.
1.81E come potria mai l'animo altero
1.82vostro soffrir, e 'l cor saggio e virile,
1.83che di più fido amor casto e sincero
1.84donna il vincesse a voi casta e gentile;
1.85e 'l vostro ingegno sì lodato e vero
1.86ordisse inganno a lei, fida ed umile?
1.87E, com'esser potria ch'inganno o pianto
1.88avessi mai sotto contrario manto?
1.89O de' miei gran pensier felice obbietto,
1.90per cui sì lieta in dolce fiamma vivo
1.91se mai face d'amor v'incese il petto
1.92e per altri del cor foste mai privo,
1.93non disprezzate il casto, ardente affetto,
1.94ond'io, solo per voi cantando, scrivo.
1.95Dolce fiamma amorosa, ond'io mi struggo
1.96quanto più lunge mi nascondo e fuggo.
1.97Deh, non sprezzate il cor che fu già mio,
1.98dov'ho l'imagin bella vostra impressa,
1.99ma rinforzando l'ali al mio desio,
1.100seguitel quanto ad alto fin s'appressa;
1.101che se Fortuna, Amor, Natura, e Dio
1.102tant'alto il porta, non dev'esser messa
1.103da voi la voglia mia con sì gran pena
1.104al basso, e stretta poi da ria catena.
1.105Io v'amo e v'amerò sempre, e vi giuro
1.106co' miei casti pensier fin a la morte,
1.107quando l'animo mio lieto e securo
1.108possi in voi far le sue speranze accorte:
1.109dico ch'il vostro amor constante e puro
1.110conosca e ad alto fin mi guidi e porte,
1.111tal ch'in due corpi una sol' alma viva
1.112fin a l'estremo, o parli, o canti, o scriva.
1.113Né credo che su in Ciel fra le beate
1.114anime ritrovar maggior contento
1.115si possa, quanto il farsi dolci e grate
1.116le voglie loro, e ne l'amato intento
1.117fiso sempre mirar dove son nate
1.118le faville del foco, che mai spento
1.119si vedrà in loro, anzi fia sempre acceso
1.120e di splendor eterno, alto, compreso.
1.121Dico che 'l più felice, e dolce, e caro
1.122piacer non sente l'uom, gli angeli, e Dio
1.123de l'unïon che due bell'alme a paro
1.124fa gir contente a un solo alto desio;
1.125e s'egli altrui di sé si rende avaro
1.126il discorde voler, post' in oblio,
1.127la vera gioia e 'l maggior gaudio eterno,
1.128ben sa per prova quel che sia l'inferno.
1.129Ben potea il grande, eterno, alto Motore
1.130in sé, di sé godersi il Paradiso
1.131di sua immensa beltà, senza l'amore
1.132ch'hanno gli angeli in lui mirando fiso,
1.133se non avesse visto ancor maggiore
1.134farsi da loro innamorato riso
1.135l'alta sua immensa e sempiterna gloria,
1.136du' l'alme han premio d'ogni lor vittoria.
1.137Però gli fece a sua sembianza, e poi
1.138oltr'a l'altr'opre altere e glorïose
1.139fe' l'uom, sol per unirlo a' piacer suoi
1.140col mezzo ognor di queste basse cose;
1.141come l'essempio vostro, che fra noi
1.142si vede, ov'ogni bel Natura pose,
1.143dov'io m'accendo d'amoroso zelo
1.144e mi levo, alta, con la mente al Cielo.
1.145Però ch'essendo qui fra noi più lunge
1.146de l'angel l'uomo in questo carcer chiuso,
1.147fe' di noi scala a noi, donde s'aggiunge
1.148alla cagione, a cui null'è rinchiuso;
1.149così da l'ombra al ver ci ricongiunge,
1.150che pò far poi ch'ogni altro bene escluso
1.151resti da noi per contemplar sol quello
1.152ch'è di tutt'altri il più perfetto e bello.
1.153E qual giogo sarebbe aspro o più grave
1.154che col senso obedire alla ragione,
1.155se quel santo desir, che fra noi s'have,
1.156non ne fuss' a virtù di gloria sprone?
1.157Fida più dolce ed amorosa chiave
1.158non apre il bel, che Dio ne l'alma pone
1.159di costui, ch'obedir gli animi alteri
1.160voglion più tosto, ch'òr, gemme, ed imperi.
1.161Di tutti gli altri ben che sono al mondo,
1.162venuto il posseder, sazio è 'l desio;
1.163di questo ognor più caro e più giocondo
1.164nasce il diletto, e da soave oblio
1.165di sé, con un pensier alto e profondo
1.166fassi, d'uom ch'era in prima, in altri, Dio:
1.167se del bel corpo l'alma in cui s'appoggia
1.168nel proprio albergo, il suo lasciato, alloggia.
1.169Coppia felice, ch'un bel foco accende
1.170e dolcemente l'arde, e tienla in vita,
1.171né l'uno a l'altro il suo voler contende
1.172fin a l'ultimo dì della sua vita;
1.173e queta stassi, e chi tant'alto ascende,
1.174(che per cosa mirabile s'addita)
1.175und'ei possa cader, tien sempre a vile,
1.176lieta sol del suo foco almo e gentile.
1.177Io 'l so che 'l provo; e so che sallo ancora
1.178il vostro core, ov'io scolpita vivo,
1.179ond'il bel vostro volto si scolora,
1.180se sproveduto ad incontrarlo arrivo;
1.181che fassi poi come rosata aurora,
1.182ripreso il sangue alfin, di cui fu privo,
1.183essendo gito al suo soccorso interno,
1.184dov'Amor volge il fren del suo governo.
1.185Felici dunque aventurosi amanti,
1.186che di salde catene d'amor cinti
1.187non curando Fortuna, oltraggi, e pianti,
1.188ma sempre ognor da pura fé sospinti
1.189seguono i cari be' vestigi santi,
1.190ond'ha la speme i lunghi affanni vinti;
1.191così dal Cielo a noi sempre sia data
1.192pace dolce, gioconda, e desïata.
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