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1.1Era quel loco, dove ci trovamo,
1.2soletto tutto, né persona appresso
1.3di nulla parte a noi non sentavamo.
2.1Tutto dintorno ed ancora sopra esso
2.2era di frondi verdi il loco pieno,
2.3e di quelle era ben follato e spesso.
3.1Entrar non vi potea sol né sereno,
3.2e di vermiglie rose in circuito
3.3gran quantità ancor vi si vedieno.
4.1Allor vedendo il dilettevol sito
4.2e me con quella dimorar soletti
4.3e d'ogni altra compagna esser partito,
5.1là fra me dissi: «Io non so ch'io m'aspetti:
5.2perché, poi che qui sono, ora non prendo
5.3di questa i tanti affannati diletti?
6.1Lo loco ov'ora dimorian sedendo
6.2to' ogni sospetto, né qui mai trovarci
6.3quella potria che ci venia seguendo,
7.1ed altro non cred'io che impacciarci
7.2potesse: costei vuole ed io 'l disio,
7.3dunque perché cercar più d'indugiarci?».
8.1In cotal ragionar m'acosta' io
8.2a quella, e presa lei che 'n sull'erbetta
8.3sonniferava già, al parer mio,
9.1lei nelle braccia mi reca' istretta:
9.2mille fiate credo la basciai
9.3pria si svegliasse la bella angioletta.
10.1Ma subito stordita a dir: – Che fai? –
10.2cominciò isvegliata, – deh, non fare!
10.3se quella donna vien, come farai? –.
11.1Ed io allora cominciai a parlare:
11.2– Donna, io non so quando mi riavesse
11.3quel che tu ora mi vuoi far lasciare.
12.1Ragion sarebbe ch'io sempre piangesse,
12.2se per preghiera che non dee valere
12.3quel ch'io ho mattamente perdesse –.
13.1In cotal guisa stando, al mio parere,
13.2già questa bella donna stava cheta,
13.3consentendo umilmente, al mio piacere
14.1tutta disposta, quando l'alma lieta
14.2di cotal bene tanta gioia prese
14.3in sé, che ritener dentro a sua meta
15.1allora non poté, ma 'l sonno offese
15.2là dov'io dolce allor facea dimora,
15.3per che si ruppe e più non si difese.
16.1Tutto stordito mi riscossi allora
16.2e strinsi a me le braccia, e mi credea
16.3intra esse madama avervi ancora.
17.1Omè, quanto angosciosa e quanto rea
17.2tal partita mi fu, e quanto caro
17.3mi fu il dormir mentre 'n braccio v'avea!
18.1Ahi come ritornò in duolo amaro
18.2quel diletto che 'l sonno m'avea porto,
18.3ch'a ogni affanno avea posto riparo!
19.1Lasso, angoscioso e sanza alcun conforto,
19.2levato pur dintorno mi mirava
19.3immaginando ancora star nell'orto.
20.1La fantasia non so come m'errava,
20.2e, mentre avea sognato, mi credeva
20.3non sogno avesse e così estimava.
21.1Ora stordito sognar mi pareva,
21.2e lungo spazio non seppi ov'io m'era
21.3né vero sentimento in me aveva.
22.1Ritornato ch'io fui poi nella vera
22.2conoscenza di prima e lagrimato
22.3ebbi per certo spazio quivi ov'era:
23.1«Omè», dicendo, «dove son io stato
23.2con tanta gioia? Ora fosse piaciuto
23.3a Dio ch'i' non mi fossi mai destato,
24.1e 'n cotal gioia sempre sare' suto!
24.2Ancor mi fora leggiero il dormire
24.3se più tal don mi fosse conceduto.
25.1Pianto ed angoscia e noioso martire
25.2di ciò mi crebbe, e multiplicò 'l foco
25.3in me vie più d'amoroso disire,
26.1il quale io sento che a poco a poco
26.2tutto mi sface; e già saria finita
26.3la vita mia, se non che a quel loco
27.1veracemente spero che reddita
27.2ancor farò con essenza perfetta,
27.3allor prendendo quella gioia compita,
28.1nella quale ora dormendo imperfetta
28.2stetti. E questo l'amorosa mente
28.3solo disia e fermamente aspetta,
29.1ove Colui, che di tutto è potente,
29.2mi rechi e servi nella vostra grazia
29.3quanto vi piace, madonna piacente,
30.1nella qual sempre fia la mente sazia».
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