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1.1Tenendo me il valor di colei
1.2dentro a sua luce in tal modo costretto,
1.3sempre con lo 'ntelletto volto a lei,
2.1avendo spesso dolore e diletto,
2.2riposo e noia con isperanza assai,
2.3com'io qui poco di sopra ho detto,
3.1non sappiendo a che termine mai
3.2si dovesse finire, un poco appresso
3.3inver di lei alquanto mi voltai,
4.1traendomi più là, e con sommesso
4.2parlar le chiesi che al mio dolore
4.3fine ponesse, qual doveva, adesso,
5.1ognor servando quel debito onore
5.2che si convene a suoi costumi adorni,
5.3di gentilezza pieni e di valore.
6.1Cinque fiate tre via nove giorni
6.2sotto la dolce signoria di questa
6.3trovato m'era in diversi soggiorni,
7.1allora ch'io senti' che la molesta
7.2pena, che m'era nello cor durata,
7.3convertir si doveva in lieta festa.
8.1Lasciando adunque la mia vesta usata
8.2in parte più profonda del verziere,
8.3mi parea ritrovar quella fiata
9.1con gioia smisurata, al mio parere,
9.2e nelle braccia la donna piatosa
9.3stupefatto mi parea tenere.
10.1Vinceva tanto l'anima amorosa
10.2la gioia, che la lingua stando muta
10.3di venuta pareva dubitosa,
11.1né diceva niente, ma l'aguta
11.2voglia di star dov'esser mi parea
11.3facea parermi falsa tal paruta.
12.1Dond'io fra me spesse volte dicea:
12.2«Sogni tu? o se' qui come ti pare?»
12.3«Anzi ci son», poi fra me rispondea.
13.1In cotal guisa spesso a disgannare
13.2me quella donna gentile abracciava
13.3e con disio la mi parea basciare,
14.1fra me dicendo ch'io pur non sognava,
14.2posto che mi pareva grande tanto
14.3la cosa, ch'io pur di sognar dubbiava.
15.1E se per comprazion volessi quanto
15.2fu la mia gioia porre, essemplo degno
15.3nol crederia trovar; ma dopo alquanto,
16.1con quella gioia che io qui disegno,
16.2la quale immaginar non si porria
16.3da alcuno mai per altezza d'ingegno,
17.1tratto un sospiro, graziosa e pia
17.2la donna inver di me disse: – Ora dimmi,
17.3come venisti qui, anima mia? –.
18.1Ond'io a lei: – Poi ch'Amore aprimmi
18.2gli occhi a conoscer la vostra biltate,
18.3a cui io per mia voglia consentimmi,
19.1nel cerchio della vostra potestate
19.2entrato con affanno e con sospiri,
19.3sempre sperando en la vostra pietate,
20.1ò lui pregato che a' miei martiri
20.2dia fine grazioso, ed e' menato
20.3m'ha qui per fine porre a' miei disiri.
21.1Nel giardin là ver è ch'i' ho lasciato
21.2stare una donna, la qual lungamente
21.3prima m'avea benigna accompagnato
22.1venendo qui –; e non lasciai niente
22.2a dire a lei e di que' due ancora
22.3con cui io venni qui similemente.
23.1Alquanto stette quella donna allora
23.2in abito sospesa, in sé pensando:
23.3e poi, non dopo molto gran dimora:
24.1– Andrai –, mi disse, – la donna cercando,
24.2e lei seguisci però ch'ella è quella
24.3che 'n dritta via ripon chi va errando.
25.1Ciò ch'ella vuol, vo' facci, fuor che s'ella
25.2me ti volesse far di mente uscire:
25.3in ciò non vo' che ubidischi ad ella.
26.1Humiliati sempre al suo disire
26.2e me porta nel cuor, né ti sia grave,
26.3ché ben te ne vedrai, credo, seguire.
27.1Il portar te in me tanto soave
27.2m'è, che per pace corro a tua figura
27.3quando gravezza alcuna il mio cor have.
28.1Giammai non fu neuna creatura
28.2che tanto mi piacesse: fatti lieto,
28.3e di ciò tien l'anima tua sicura.
29.1Io volli ora, al presente far quieto
29.2il tuo disio con amorosa pace,
29.3dandoti l'arra che finirà 'l fleto:
30.1adunque va omai quando ti piace –.
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