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9

Rime

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1.1Perché quel dolce nodo,
1.2ch'Amor e la bell'anima gentile
1.3al cor mi strinse, a ragionar m'invoglia,
1.4benché con umil stile,
1.5pur dirò quello ond'io m'accendo e godo
1.6ne la mia interna e desperata doglia.
1.7Dolce mia cara ed onorata spoglia,
1.8a voi rivolgo i miei pensieri e l'opre,
1.9benché gli asconda e cuopre
1.10il mio dir basso e quello ond'al Ciel m'ergo
1.11vostro divino ingegno,
1.12in cui mi specchio dolcemente ed ergo:
1.13con questi alzata, cose a dire or vegno
1.14ch'uom mai non vide, di tal grazia indegno.
1.15Non perch'io non intenda
1.16ch'a tanta impresa il mio valor non sale
1.17e vostre lode scemi oltre parlando,
1.18ma contrastar non vale
1.19al gran desio, che fa ch'ognor m'accenda
1.20a dir di quel, ch'a pena altrui pensando
1.21giugner potria dal mortal posto in bando.
1.22Ma voi, divina mia benigna luce,
1.23so ben che voi vedete il grande affetto,
1.24col chiaro, alto intelletto,
1.25dentro ne l'alma, che di fuor traluce
1.26quando il divin splendore
1.27la debol vista al suo morir conduce,
1.28e qual lunge mi strugga a tutte l'ore,
1.29e da presso m'abbagli e vinca il core.
1.30E come potria mai
1.31vista mortale a sì possente lume
1.32trovar, unqua fuggendo, alcuno scampo?
1.33Ché per proprio costume
1.34ardon più sempre gli amorosi rai
1.35lontan, ond'io mi struggo e 'nsieme avvampo.
1.36O del mio volo spazïoso campo,
1.37o sola, alta cagion de' miei martiri,
1.38quante volte vedeste entro il mio volto
1.39Morte? Ch'avria disciolto
1.40il vital nodo, se da' santi giri
1.41nova grazia e virtute
1.42non fosse scesa, ond'io parte respiri
1.43a ricovrar la mia persa salute,
1.44contra a nove saette ardenti, acute.
1.45Non per questo mi doglio
1.46di voi, sopra il mortal luci divine,
1.47poi ch'io fu' indutta a sospirar tant'alto,
1.48né perché stanca al fine
1.49mi trovi lunge assai da quel ch'io voglio
1.50e senta darme ognor più novo assalto.
1.51Vedete ben questo mio cor, di smalto
1.52'nanzi a tutt'altri colpi di fortuna,
1.53e com'a l'apparir del vostro raggio
1.54riparo un sol non aggio
1.55in soffrir tanta luce, e che sol una
1.56rivolta d'occhi scuote
1.57tanti pungenti stral che il cor aduna.
1.58Così facesser le volubil ruote
1.59veder a voi quel ch'or m'arde e percote.
1.60Se voi poteste alquanto
1.61veder l'alta, incredibile bellezza,
1.62di ch'io ragiono, come chi la mira,
1.63tant'estrema allegrezza
1.64non potria il cor soffrir, beato e santo
1.65foco gentil, dov'ogni grazia spira.
1.66Felice l'alma che per voi sospira,
1.67ond'io ringrazio Amore e 'l dì ch'io nacqui,
1.68poiché mi riservâro a tanto bene
1.69ed alzaron mia spene,
1.70senza cui morta, innanzi, a terra giacqui;
1.71sol (ohimè) troppo avaro
1.72mi sete de la vista, che mantene
1.73la vita e 'l mio martir soave e caro
1.74rende per lungo affanno e pianto amaro.
1.75Dico ch'ogni pensiero
1.76di voi sì dolce in mezzo a l'alma sento,
1.77mirando il bel che in voi mi si discopre,
1.78ch'ogn'altro oggetto, ogn'altro ardore spento
1.79resta nel core, allor scarco e leggero;
1.80né potrebbon già mai parole od opre
1.81agguagliar quello allor che in me si scopre
1.82dell'alta mia felicitade intera,
1.83simil a quella che nel Ciel si sente;
1.84se non che immantenente
1.85sparisce e fugge la mia gioia vera,
1.86ond'io dentro e d'intorno
1.87la vo cercando pur colà dov'era
1.88e dico: – Ohimè, quando sarà quel giorno
1.89ch'io faccia a tanto ben già mai ritorno? –
1.90Vedo ben che il desire
1.91fuor del dritto sentir troppo mi porta,
1.92e bramo quel di ch'io son fuor di speme.
1.93Ma la ragion, ch'è morta,
1.94non mi pò far del laberinto uscire
1.95dov'ei mi chiuse, e 'l duol che l'alma preme
1.96sovrasta' sensi e la ragione insieme.
1.97Ma se l'arbitrio a me non fosse tolto,
1.98i' direi forse cose alte e sì nuove,
1.99ch'altri per mille prove
1.100non poté mai, dal suo volere accolto;
1.101tal che, come di gelo,
1.102chi udisse quel ch'io sento e quel ch'ascolto,
1.103si struggeria, lasciando il mortal velo,
1.104tutt'infiammato d'amoroso zelo.
1.105Canzon, io sento a l'amoroso ardore
1.106crescer nov'esca a ragionar con seco,
1.107ond'un'altra compagna avrai con teco.
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