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1.1Era più là, di donne accompagnata,
1.2la Cipriana, il cui figliuolo attende
1.3d'aver la fronte di corona ornata,
2.1con quello onore che ad essa si rende
2.2dell'isola maggior de' Baleari,
2.3se caso fortunal non gliel contende.
3.1Tra le quali era, in atto non dispari
3.2della gran donna, un'altra tanto bella,
3.3che mi fur gli atti suoi a mirar cari.
4.1Ognuna quivi riguardava ad ella
4.2per la sua gran bellezza, ed io con loro
4.3che già in me riconosceva quella.
5.1Ell'è colei di cui il padre nell'oro
5.2l'azzurro re de' quadrupedi tene
5.3nel militare scudo, e di coloro
6.1passata stassi, come si convene
6.2isposa d'un che la fronzuta pera
6.3d'oro nel ciel per arma ancor ritene.
7.1E con queste a seder bellissim'era,
7.2simile a riguardare ad una dea
7.3la sposa di colui che la rivera
8.1rosseggiar fé di Lipari, eolea
8.2isola, poi togliendo in guidardone
8.3l'amiraglia da chi dar la potea.
9.1Con essa questa ancora ad un sermone
9.2conobb'io quella che fu tratta al mondo,
9.3onde fuggita s'era in religione,
10.1honesta e gaia nel viso giocondo,
10.2moglie di tal che me' saria non fosse:
10.3ma chi più sia non mosterrò del fondo.
11.1E l'altre oltre mirando, mi percosse
11.2ma non so che, e tutto quasi smorto
11.3subito altrove gli occhi e me rimosse.
12.1Venend'io così men sanza conforto,
12.2tremando tutto, mi ritorna' a mente
12.3ch'io vidi in una parte di quell'orto,
13.1onesta e graziosa umilemente,
13.2una donna sedere il cui aspetto
13.3tutto dintorno a sé facea lucente.
14.1In questo alquanto nel tremante petto
14.2con forza ritornò l'alma smarruta,
14.3rendendo forza al debile intelletto.
15.1Così mi ricordò che io veduta
15.2avea costei tra quelle donne prima,
15.3e 'n altra parte ancora conosciuta.
16.1Onde se sua bellezza la mia rima
16.2qui al presente perfetta non dice,
16.3maraviglia non è; ma tanto estima
17.1sentendo l'alma mia, che om felice
17.2mirando quella dovria divenire,
17.3se la memoria mia ver mi ridice.
18.1Tenendo mente lei, sommo disire
18.2d'entrar mi venne dentro allo splendore
18.3che delli suoi belli occhi vedea uscire;
19.1e 'n ciò pensando subito nel core
19.2punger sentimmi, e quasi in un momento
19.3mi ritrovai nel piacevol lustrore.
20.1Ivi mirabile il dimoramento
20.2pareami, e quasi in me di me facea
20.3beffe di sì notabile ardimento.
21.1Ma lì essere stato mi parea
21.2tanto che quattro via sei volte il sole
21.3con l'orizonte il ciel congiunto avea.
22.1E come nell'orecchia talor sole
22.2subito dolce suon percuoter tale
22.3che quello udendo poi le piace e vole,
23.1così orribil mi venne cotale
23.2e spaventommi per lungo soggiorno,
23.3né mi fé già, ben ch'io temessi, male:
24.1– O tu –, dicendo, – ch'e' nel chiaro giorno
24.2del dolce lume della luce mia,
24.3che a te vago si raggia dintorno,
25.1non ischernir con gabbo mia balia,
25.2né dubitar però per mia grandezza,
25.3la quale umil, quanto vorrai, ti fia.
26.1Onora con amor la mia bellezza,
26.2né d'alcun'altra più non ti curare,
26.3se tu non vuo' provar mia rigidezza –.
27.1Sentimmi poi il cor dentro legare
27.2co' cari crini del suo capo, e adesso
27.3più volte intorno avolgere e girare.
28.1Così mi parve, se bene in me stesso
28.2ricordo, che costei dicesse: ond'io
28.3risposi: – Donna, a te tutto sommesso
29.1io sono e sarò sempre, e ciò disio –.
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