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1.1Oh quanto bella tal fonte pariemi
1.2e quanto da lodar, tal che giammai
1.3di mirarla saziato non sariemi!
2.1Com'io a basso al vaso riguardai,
2.2dove l'acqua cadea ch'era gittata
2.3da quelle tre, se bene immaginai
3.1o vidi il vero, io vidi ch'adunata
3.2era da parte quanta ne gittava
3.3la bianca donna e là effigiata.
4.1Onde uscia quella del vaso vi stava
4.2un capo d'un leone, e ver levante
4.3d'un picciol fiume il bel giardin rigava.
5.1Tolto di quivi e fattomi più avante,
5.2ciò che la donna vermiglia spandea
5.3nel vaso vidi fare il simigliante.
6.1Rimirando esso ancora vi vedea
6.2una testa d'un toro, al mio parere,
6.3del qual quell'acqua adunata scendea;
7.1oltre ver mezzogiorno il suo sentiere
7.2tenendo, mi parea che se ne andasse
7.3ancor rigando il piacente verziere.
8.1Poi mi parve ch'alquanto mi tirasse
8.2inver la terza donna tutta nera,
8.3che ridendo parea che lagrimasse.
9.1Parevami che, poi ch'adunato era
9.2suo lagrimar nel vaso, che scendesse
9.3per una testa ancora che quivi era;
10.1ove mirando, parve ch'io vedesse
10.2che lupo fosse, e questa se ne gia
10.3or qua or là, né parea che tenesse
11.1en l'andar suo nulla diritta via:
11.2ad aquilon talora e ver ponente
11.3scendendo, non so dove si finia.
12.1Ciò che dal leon cade pianamente
12.2dico che corre, e sopra li suoi liti
12.3d'erbe e di fior si vede ognor ridente.
13.1Herba non v'ha, né frutti che smarriti
13.2teman dell'autunno, ma tuttora
13.3con frutti e frondi be' verdi e fioriti
14.1ivi dimoran, né mai si scolora
14.2prato, ma bel di variati fiori
14.3la state e 'l verno sempre vi dimora.
15.1A que''l ruscel, che al toro di fori
15.2cade di bocca, similmente è bello
15.3d'erbe e di fior di diversi colori;
16.1rivestito di ciascuno albuscello
16.2è 'l dolce lito, che porti verdura,
16.3e similmente d'ogni gaio uccello.
17.1Odesi alcuna volta en la pianura
17.2le frondi risonar per dolce vento,
17.3il qual si move da quell'aere pura.
18.1Ogni pratel di quel lito è contento
18.2di mutar condizione a tempo e loco,
18.3secondo c'ha 'l vigore acceso e spento.
19.1Rallegrasi ogni animale e gioco
19.2vi fa, secondo che amor lo strigne
19.3sotto la forza sua o molto o poco.
20.1Ovunque la natura più dipigne
20.2la terra di bellezza, è a rispetto
20.3nulla di quello che quel fiume tigne.
21.1Così veduto quel, con lo 'ntelletto
21.2io corsi a quel che fuor del lupo usciva:
21.3ov'io non vidi un albero soletto
22.1o altra pianta, la qual verde o viva
22.2vi sia, ma secca la pianura trista,
22.3biancheggiar tutto con l'occhio scopriva.
23.1Aveva ben del fiumicel la lista
23.2tinta la terra d'un suo color perso,
23.3che quasi lo schifava la mia vista.
24.1Mossimi allora quindi, ed a traverso
24.2presi il sentiero per lo bel giardino,
24.3per gire al fiume del bel toro emerso.
25.1E quella donna con cui il cammino
25.2impresi prima, disse: – Se ti piace,
25.3andian per questa via, ché più vicino
26.1ne fia 'l sentier che ci merrà a pace.
26.2Dove tu vai, come tu hai veduto,
26.3e del bel transitorio e fallace;
27.1del qual se tu ti se' bene aveduto,
27.2come dicevi e come il tuo parlare
27.3mostrava che avessi conosciuto,
28.1a quel non guarderesti, ma andare
28.2il lasceresti come cosa vana
28.3e 'ntenderesti a sol me seguitare.
29.1Trai dalla mente tua quel che insana
29.2esser la fa, giovi quel ch'io ti dico,
29.3e per quel falla che ritorni sana:
30.1e non esser di te stesso nimico –.
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