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1.1– Horribilmente percuote costei –,
1.2cominciò ella a dir, – chiunque sale
1.3su la sua rota fidandosi a lei;
2.1onde ciascun, ch'è qui, per cotal male
2.2piangendo si ramarca, ed essa vedi
2.3che di tal pianto niente le cale.
3.1Il suo officio fa, e vo' che credi
3.2che rade volte aspetta il suo girare
3.3che lo stato di uno a' terzi eredi
4.1venga, ma con mirabile voltare
4.2dà a costui a quell'altro levando,
4.3come vedi un salire, altro abassare.
5.1Intento dunque quivi riguardando
5.2puo' tu veder quella città caduta
5.3che Cadmo fece, lo bue seguitando.
6.1Potente e grande, più ch'altra tenuta
6.2ch'al mondo fosse, allora fu, ed ora
6.3di pruni e d'erbe la vedi vestuta,
7.1ruvinati gli ostier, né vi dimora
7.2altro che bestie salvatiche e fiere,
7.3e quanto fosse grande parsi ancora.
8.1Iocasta trista vi puo' tu vedere
8.2ch'al figlio moglie misera divenne,
8.3ben ch'avenisse sanza suo sapere;
9.1e vedi que' che questa tutta tenne
9.2contra 'l voler del frate, per cui questo
9.3distruggimento misero n'avenne.
10.1Giace con lui in quel fuoco molesto,
10.2che quivi vedi, il frate, che amendui
10.3fu l'uno all'altro uccider così presto.
11.1Oltre un poco poi vedi colui
11.2che sopra 'l mur da Giove fulminato
11.3fu, dispregiando ancor negli atti lui.
12.1Con questi vedi Adastro allato allato,
12.2con gli altri regi che l'accompagnaro
12.3a quel distrugimento dispiatato.
13.1Vedi Tideo, vedi il pianto amaro
13.2che fer le triste che a compimento,
13.3in ristoro del duol, la consumaro.
14.1Non t'è occulto or quanto mutamento
14.2dal bene al mal fosse quel di costoro,
14.3e quasi fu in un picciol momento.
15.1Pon mente poi un poco dietro a loro:
15.2Troia vedrai e 'l superbo Ilione,
15.3ch'a pena alcuna parte par di loro.
16.1Ora non v'ha né tetto né magione,
16.2ma qual caduto e qual arso si mostra,
16.3come tu vedi, e sai ben la cagione.
17.1Così costei con cui le piace giostra,
17.2sempre abattendo chi s'oppone ad essa;
17.3ma perseguiamo alla materia nostra.
18.1Or mira a piè della città depressa,
18.2e vedi que' che già ne fu signore
18.3quando da' Greci fu con forza aggressa:
19.1Priamo dico, il cui sommo valore,
19.2la sua ricchezza, la fama e l'ardire,
19.3i molti figli, il potere e l'onore
20.1raccontar non porriasi mai né dire;
20.2questa arsa e' figli morti innanzi ad esso
20.3tututti vide avanti il suo morire.
21.1Ecuba trista puoi vedere appresso
21.2per doglia andar latrando come cane,
21.3morte chiamando, che l'uccida, spesso.
22.1Similemente ancor delle troiane
22.2genti vi vedi assai in sanguinoso
22.3lago star morte e d'ogni possa vane.
23.1Tra gli altri puoi vedere il valoroso
23.2Ettor giacer, e non li valse niente
23.3contra costei il suo esser famoso.
24.1Ivi Parìs ancora, insiememente
24.2Troiolo, Polidoro e Pulisena
24.3veder puoi tu giacere assai vilmente.
25.1Agamenòn insieme e la sua pena:
25.2poi ch'ebbe Marte e Nettunno avanzato,
25.3vedi ch'Egisto a lui l'ultima cena,
26.1togliendoli la vita, dà, ingannato
26.2lui col vestir malizioso e fallace,
26.3nel quale e' tristo s'è raviluppato.
27.1E vedi ancor Senacherìb che giace
27.2morto dentro a quel tempio, e vedi Enea
27.3che Turno, il qual si credea stare in pace,
28.1lui caccia via –. E appresso parea
28.2Serse dolente e tristo nello aspetto,
28.3del passare Ellesponto ancor piangea.
29.1Oh quanto pien di furia e di sospetto
29.2Atamante teban, che uccise i figli,
29.3quivi parea, nel sembiante dispetto,
30.1nelle lor carni ancor con tristi artigli!
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