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1.1Tosto finì il suo cammin costei,
1.2che di quel loco per una portella
1.3in altra sala ci menò con lei.
2.1Ell'era grande, spaziosa e bella,
2.2ornata tutta di belle pinture,
2.3sì come l'altra ch'è davanti ad ella.
3.1Oh quanto quivi in atto le figure
3.2si mostravan tututte variate
3.3dall'altre prime e non così sicure!
4.1Color con festa e con gioconditate
4.2parevan tutte con be' vestimenti,
4.3costor con doglia e con avversitate.
5.1Hai, quanto quivi parevan dolenti
5.2e spaventati, qualunque vi s'era,
5.3con vili e poverissimi ornamenti!
6.1Ivi vid'io dipinta, in forma vera,
6.2colei che muta ogni mondano stato,
6.3tal volta lieta e tal con trista cera,
7.1col viso tutto d'un panno fasciato,
7.2e leggermente con le man volvea
7.3una gran rota verso il manco lato.
8.1Horribile negli atti mi parea,
8.2e quasi sorda a niun priego fatto
8.3da nullo lo 'ntelletto vi porgea;
9.1e legge non avea né fermo patto
9.2negli atti suoi volubili e incostanti,
9.3ma come posto talor l'avea fratto:
10.1volvendo sempre ora 'n dietro ora avanti
10.2la rota sua sanza alcun riposo,
10.3con essa dando gioia e talor pianti.
11.1«Ogni uom che vuol montarci su sia oso
11.2di farlo, ma quand'io 'l gitto a basso
11.3inverso me non torni allor cruccioso.
12.1Io non negai mai ad alcuno il passo
12.2né per alcun mia maniera mutai,
12.3né muterò, né 'l mio girar fia lasso,
13.1venga chi vuol». Così immaginai
13.2ch'ella dicesse, perché riguardando
13.3dintorno ad essa vi vid'io assai,
14.1i qua' su per la rota aderpicando
14.2s'andavan con le man con tutto ingegno,
14.3fino alla sommità d'essa montando.
15.1Saliti su parea dicesser: «Regno»;
15.2altri cadendo en l'infima cornice
15.3parea dicessero: «Io son sanza regno».
16.1In cotal guisa un tristo, altro felice
16.2facea costei, secondo che la mente,
16.3la qual non erra, ancora mi ridice.
17.1Allor rivolto alla donna piacente
17.2dissi: – Costei, ch'io veggio qui voltare,
17.3conosco io per nimica veramente.
18.1Tra l'altre creature a cui mi pare
18.2dover portar più odio, questa è dessa,
18.3però ch'ogni sua forza ed operare
19.1ell'ha contra di me opposta e messa:
19.2né prieghi, né saper, né forza alcuna
19.3pacificar mi può giammai con essa.
20.1Ognora nella faccia persa e bruna
20.2mi si mostra crucciata e sempre a fondo
20.3della sua rota mi trae dalla cuna,
21.1gravandomi di sì noioso pondo
21.2che levar non mi posso a risalire,
21.3onde giammai non posso esser giocondo –.
22.1Ridendo allor mi cominciò a dire
22.2la donna: – Allora e' tu se' di coloro
22.3ch'alle mondane cose hanno 'l disire?
23.1ai quali se ella desse tutto l'oro
23.2che è sotto la luna, pure aversa
23.3riputerebber lei a' voler loro.
24.1Torrotti adunque di cotal traversa
24.2oppinione, e mostrerotti come
24.3più son beati que' che l'han perversa.
25.1Il dir Fortuna è un semplice nome,
25.2il posseder quel ch'ella dà è vano,
25.3o sanza frutto affanno se ne prome.
26.1Odirai come: e se 'l mio dire estrano
26.2è dalla verità, conceder puossi
26.3che seguir vizio sia al salvar sano.
27.1Solamente da te vo' che rimossi
27.2sieno i pensier fallaci, se procede
27.3il mio parlar con ver, sì che tu possi
28.1inter vedere come si concede
28.2che quel che più al vostro intendimento
28.3agrada, più con gravezza vi lede –.
29.1Allora rispos'io: – Io son contento,
29.2donna, d'udire, acciò che 'l mio errore
29.3io riconosca, però che io sento
30.1non aver nulla esser grave dolore –.
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