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Canto XXVIII

Amorosa visione

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1.1Non so chi sì crudel si fosse stato
1.2che, quel ch'io vidi appresso rimirando,
1.3di pietà non avesse lagrimato.
2.1Pareva quivi apertamente quando
2.2Dido partissi in fuga dal fratello,
2.3e similmente come, edificando
3.1a più poter, Cartagine nel bello
3.2e util sito faceva avanzare,
3.3e come a 'ngegno l'abitava quello.
4.1Ricever quivi Enea ed onorare
4.2lui e' suoi ancor vi si vedea
4.3liberamente; e sanza dimorare
5.1oltre mirando, ancora mi parea
5.2vederle in braccio molto stretto Amore,
5.3ben che Ascanio aver vi si credea;
6.1lo qual basciando spesso, del suo ardore
6.2prendea gran quantità occultamente,
6.3tuttor tenendol nel segreto core.
7.1Eravi poi come insiememente
7.2costei con Enea ed altri assai
7.3a caval giva onorevolmente,
8.1ripetend'ella in sé quel che giammai
8.2più non pareva a lei aver sentito,
8.3fuor per Sicceo, sì com'io avisai.
9.1Il chiaro viso bello e colorito,
9.2mirando Enea con benigno aspetto,
9.3tornava bianco spesso e scolorito.
10.1Ma pervenuti quivi ad un boschetto,
10.2lasciando i cani a' cerbi paurosi
10.3di dietro, incominciaro il lor diletto.
11.1Altri cornavano ed altri animosi
11.2correvan dietro, e gridando faceano
11.3i can più per lo grido valorosi.
12.1Tutto un gran monte già compreso aveano
12.2i cacciatori, e 'n una valle oscura
12.3Dido ed Enea rimasi pareano.
13.1E sì faccendo, fuor d'ogni misura
13.2un vento quivi pareva levato,
13.3che di nuvoli avea già la pianura
14.1chiuso ed il monte ancora: onde tornato
14.2pareva il sole indietro e divenuto
14.3oscura notte il dì in ogni lato.
15.1Horribili e gran tuon ciascun sentuto
15.2aveva, e lampi venivano ardenti
15.3con piover tal che mai non fu veduto.
16.1Enea e Dido là fuggian correnti
16.2in una grotta, e la lor compagnia
16.3perduta avean, di ciò forse contenti.
17.1Ivi parea che Dido ad Enea pria
17.2parlasse molte parole amorose,
17.3dopo le quali suo disio scopria:
18.1ove Enea ascoltar quelle cose
18.2vedeasi, lei abracciata tenere,
18.3e quel fornir che ella li propose.
19.1Venuti poi al lor reale ostiere
19.2ed in tal gioia lungo tempo stati,
19.3l'uno adempiendo dell'altro il piacere,
20.1in quel luogo medesimo cambiati
20.2vi si vedea dell'uno i sembianti
20.3e dell'altro i voleri esser mutati.
21.1Molto affrettando li suoi navicanti
21.2Enea vi si vedea per mar fuggire,
21.3le vele date all'aure soffianti.
22.1A cui Dido parea di dietro dire:
22.2«Omè, Enea, or che t'aveva io fatto
22.3che fuggendo disii il mio morire?
23.1Non è questo servar tra noi quel patto
23.2che tu mi promettesti: or m'è palese
23.3lo 'nganno c'hai coperto con falso atto.
24.1Deh, non fuggir! Se l'essermi cortese
24.2forse non vuogli, vincati pietate
24.3almen de' tuoi, ché vedi quante offese
25.1ognora ti minaccian le salate
25.2onde del mar, per lo verno noioso
25.3ch'ora 'ncomincia; e già hanno lasciate
26.1qualunque leggi nel tempo amoroso
26.2sogliono avere i venti, e ciascheduno
26.3esce a sua posta e torna furioso.
27.1Vedi ch'ad ora ad or ritorna bruno
27.2l'aere e nebuloso e molti tuoni
27.3e lampi lui percuotono, e nessuno
28.1impeto è che or non s'abandoni
28.2e faccia danno; e tu col tuo figliuolo
28.3ora cercate nuove regioni!
29.1Posati adunque tu ed il tuo stuolo,
29.2lasciami almeno apparare a biasmarmi
29.3immaginando il mio etterno duolo:
30.1e poi, se tu vorrai, potrai lasciarmi».
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