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1.1Ove io vidi in ordine dipinto
1.2sì come Bacco, per forza d'amore,
1.3in forma d'uva ad amar fu sospinto
2.1la figlia di Ligurgo; il cui ardore
2.2quivi con lei in braccio si vedea
2.3temperar, non in forma né in colore
3.1che si sdicesse, e 'l simil mi parea
3.2d'Erigonèn; e del suo gran disio
3.3così sé quivi si sodisfacea.
4.1Ivi seguiva poi, al parer mio,
4.2Pan che Siringa gia perseguitando,
4.3ch'avanti li fuggia in atto pio;
5.1e lei fuggente l'andava pregando,
5.2ma 'l pregar non valeva, anzi tornata
5.3in canna poi la vidi in forma stando.
6.1Poi di quella i bucciuoli spessa fiata
6.2sonati fur, però che primamente
6.3da esso fu la sampogna trovata.
7.1Appresso lui vi vid'io il dolente
7.2Saturno in forma di cavallo stare,
7.3a Fillara accostarsi dolcemente.
8.1Così appresso vidi, ciò mi pare,
8.2Pluto li tristi regni abbandonati
8.3avere e quivi intendere ad amare.
9.1Ed a lui presso con atti sfrenati
9.2prender vedea Proserpina e con essa
9.3fuggirsi a' regni di luce privati,
10.1pur con istudio e con noiosa pressa,
10.2come se stato fosse seguitato
10.3da Giove per volerlo privar d'essa.
11.1Oltre nel loco vidi figurato
11.2Mercurio con Ersèn: molto stretto,
11.3amando lei, dimorava abracciato,
12.1insieme avendo piacevol diletto.
12.2Dopo 'l quale io vedeva tutto bianco
12.3Borea quivi, con un freddo aspetto.
13.1Questi, li regni abbandonati, stanco
13.2in Etiopia giugneva a vedere
13.3Ortigia, ch'a sé dal lato manco,
14.1vedeva, quivi la facea sedere;
14.2ed abracciata lei tenendo stretta
14.3a pena seco gliel pareva avere.
15.1A lui seguiva poi la giovinetta
15.2Tisbe, che fuor di Bambillonia uscia
15.3e verso un bosco sen giva soletta.
16.1Né lì guari lontano, la sua via
16.2fornita, un velo lasciava fuggendo
16.3per una leona che a ber venia
17.1della fontana, dov'ella attendendo
17.2Piramo si posava nell'oscura
17.3notte; così se n'entrava correndo
18.1ove già fu la vecchia sepultura
18.2di Nino. E poi si vedeva venire
18.3Piramo là con sollecita cura,
19.1a sé intorno mirando se udire
19.2o veder vi potesse se venuta
19.3vi fosse Tisbe, secondo il suo dire.
20.1Lui ciò mirando, in terra ebbe veduta,
20.2perché la luna risplendeva molto,
20.3la vesta che a Tisbe era caduta,
21.1tutto stracciato e per terra rivolto
21.2con un mantello il bel vel sanguinoso,
21.3per che tututto si cambiò nel volto.
22.1Ricogliendo essi parea che doglioso
22.2dicesse: «Oimè, Tisbe, chi ti uccise?
22.3chi mi ti tolse, dolce mio riposo?».
23.1Ontoso tutto lagrimando mise
23.2la mano ad uno stocco ch'avea seco,
23.3col qual dal corpo l'anima divise.
24.1Parea dicesse piangendo: «Con teco,
24.2Tisbe, morrò, acciò ch'all'ombre spesse
24.3di Dite, lassa, ti ritruovi meco»;
25.1e sbigottito parea che cadesse
25.2quivi sopra 'l mantello, a piè d'un moro,
25.3e del suo sangue i suoi frutti tignesse.
26.1Non dilettava a Tisbe il gran dimoro;
26.2colà dond'era uscì, e disse: «Forse
26.3quella bestia è pasciuta, e già non loro
27.1suol uso a noi far male»: ed oltre corse
27.2alla fontana, e non credea che fosse
27.3essa quando le more rosse scorse.
28.1In ciò mirando, tutta si percosse
28.2quando Piramo vide ancor tremante,
28.3e dal suo petto il ferro aguto mosse
29.1e 'n su quel si gittò, dicendo: «Amante,
29.2io son la Tisbe tua! mirami un poco
29.3anzi ch'io muoia», e più non disse avante:
30.1rimirandola, cadde morta loco.
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