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1.1Più altra gente ancor v'avea, fra' quali
1.2gran quantità di nuovi Farisei
1.3ad aver del tesoro battean l'ali,
2.1e sconfortando gli altri e come rei
2.2erano a posseder nel lor parlare
2.3mostrando; e s'io nel rimirar potei
3.1riguardar vero il loro adoperare,
3.2per possederne maggior quantitate
3.3li vi vedeva forte affaticare.
4.1Correndo sen portavan caricate
4.2le some, e con iscrigni e piene ceste
4.3si ritornavan quivi molte fiate.
5.1Ver è che ben ch'avesser lunghe veste
5.2non gli ingombrava però, ma parea
5.3che più che gli altri avesser le man preste.
6.1Infra lor riguardando, assai v'avea
6.2di quelli cui altra volta avea veduti
6.3e ch'io per nome ben riconoscea.
7.1Li quali, però che son conosciuti,
7.2non bisogna ch'io nomi, ben che pari
7.3potrebbono esser tututti tenuti.
8.1Con questi avanti, al mio parer non guari,
8.2quasi tra quei ch'erano più eccellenti
8.3e che parean de' su detti vicari,
9.1ornato di be' drappi e rilucenti
9.2il nipote vid'io di quel Nasuto,
9.3che gloriar si va co' precedenti,
10.1recarsi in mano un forte biccicuto,
10.2dando ta' colpi sopra 'l monte d'oro,
10.3che di ciascun saria un mur caduto;
11.1e d'esso assai levava, e quel tesoro
11.2in parte oscura tutto si serbava,
11.3e quasi più n'avea ch'altro di loro.
12.1Oltre grattando il monte dimorava
12.2con aguta unghia un, ch'al mio parere
12.3in molte volte poco ne levava.
13.1Con questo tanto forte quel tenere
13.2in borsa li vedea, ch'a pena esso,
13.3non ch'altro alcun, ne potea bene avere.
14.1Al qual faccendom'io un poco appresso
14.2per conoscer chi fosse apertamente,
14.3vidi che era colui che me stesso
15.1libero e lieto avea benignamente
15.2nudrito come figlio, ed io chiamato
15.3aveva lui e chiamo mio parente.
16.1Davanti e poi e d'uno e d'altro lato
16.2tanti su per lo monte e giù scendieno
16.3a prender del tesoro disiato:
17.1ogni lingua verrebbe a dirlo meno,
17.2però qui m'aggia lo lettore alquanto
17.3scusato s'io non gli ritraggo a pieno.
18.1Quand'io ebbi costor mirati tanto
18.2ch'a me stesso increscea, io mi voltai,
18.3com'altri volle, verso il destro canto.
19.1Ver è che disiato avrei assai
19.2d'essere stato della loro schiera,
19.3se con onor potesse esser giammai.
20.1E s'io vi fossi stato, come v'era
20.2alcun ch'io vi conobbi, io avrei fatto
20.3sì che veduta fora la mia cera
21.1credo più volentier da tal che matto
21.2or mi riputa, però che i' ho poco,
21.3e più caro m'avrebbe in ciascun atto.
22.1Hai lasso, quanto nelli orecchi fioco
22.2risuona altrui il senno del mendico!
22.3né par che luce o caldo abbia 'l suo foco,
23.1e 'l più caro parente gli è nimico;
23.2ciascun lo schifa, e se non ha moneta
23.3alcun non è che 'l voglia per amico.
24.1Unque s'ogni uomo pur di quello asseta,
24.2mirabile non è, poiché virtute
24.3sanza danari nel mondo si vieta;
25.1il cui valor se fosse alla salute
25.2di quel pensato che uom pensar dee,
25.3non le ricchezze sarian sì volute.
26.1Ma io mi credo che parole ebree
26.2parrebbono a ciascun chiaro intelletto
26.3il dir che le ricchezze fosser ree,
27.1avvegna che in me questo difetto
27.2piuttosto che in altro caderia,
27.3tanto disio d'averne con effetto.
28.1Né da tal disiderio mi trarria
28.2alcun, tanto il pregar mi par noioso
28.3che di danar sovvenuto mi sia.
29.1Dopo molto pensar, disideroso
29.2di veder tutto, dirizzai il viso:
29.3e vidi figurato poderoso
30.1Amor, sì come qui sotto diviso.
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