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1.1Mirand'io quella turba sì gulosa
1.2di quel per che s'affanna la più gente,
1.3per esserne nel mondo copiosa,
2.1entrato infra 'l tesoro più fervente
2.2vi vid'io Mida, in vista che sazia
2.3saria di tutto appena possedente,
3.1non bastandoli avere avuta grazia
3.2dall'iddii che ciò che e' toccasse
3.3ritornasse oro ver sanza fallazia.
4.1Di rietro a lui parea che ne tirasse
4.2giù Marco Crasso assai, avvegnadio
4.3che della bocca ancor li traboccasse.
5.1Allato a lui con isciolto disio
5.2quell'Attila che 'n terra fu flagello
5.3s'affaticava forte, al parer mio,
6.1nelle sue man tenendo uno scarpello
6.2con un martel, fierendo sopra 'l monte,
6.3gran pezzi e grossi levando di quello.
7.1Dall'altra parte con superba fronte
7.2era Epasto, con un piccone in mano
7.3con punte agute bene ad entrar pronte.
8.1Ognor che su vi dava non invano
8.2tirava il colpo a sé, ma gran cantoni
8.3giù ne faceva ruvinare al piano,
9.1impiendo di quel sé e' suoi predoni
9.2ed ogni sciolta voglia adoperando,
9.3dannando le giustizie e le ragioni.
10.1Là vi vid'io ancora furiando
10.2Nerone imperadore, ed avea tesa
10.3sopra 'l monte una rete e già tirando
11.1molta gran quantità n'aveva presa
11.2di quel tesoro, e qual gittava via
11.3e qual mettea in disordinata spesa.
12.1Ivi di dietro un poco a lui seguia
12.2con una scure in man Polinestore,
12.3e quanto più potea quivi feria,
13.1ora col colpo faccendo romore,
13.2ora mettendo biette alla fessura
13.3quando la scure sua tirava fore,
14.1forse temendo che non l'apritura
14.2si richiudesse; e molto ne levava
14.3continovando pur con la sua cura.
15.1Appresso lui tutto 'l monte graffiava
15.2Pignaleon con uno uncino aguto,
15.3e molto giuso a sé ne ritirava.
16.1L'acerbo Dionisio conosciuto
16.2v'ebbi mirando fra la gente folta,
16.3ch'a tor dell'oro non voleva aiuto.
17.1Là si ficcava tra la turba molta
17.2con un roncone in man tagliando, e presto
17.3di quello a piè si faceva raccolta,
18.1impiendo con affanno il suo molesto
18.2voler, cacciando misura e piatate
18.3in modo sconcio assai e disonesto.
19.1Rubesto appresso la sua crudeltate
19.2Fallarìs dimostrava, ricidendo
19.3con una accetta una gran quantitate
20.1e via di quindi di quel trasferendo;
20.2poi, arrotata la 'ngrossata accetta,
20.3ancora quivi tornava correndo.
21.1Con furiosa e minaccevol fretta
21.2quivi si vedea Pirro accompagnato
21.3con mal disposta e dispiacevol setta.
22.1A molti lì per forza avean levato
22.2a cui cesta di collo, a cui di seno
22.3avean rubato l'or ch'avean cavato.
23.1Ridendo poi fra lor se ne facieno
23.2beffe ed istrazio di que' cattivelli,
23.3ch'a cavar quel fatica avuta avieno.
24.1Ancora vid'io star presso di quelli
24.2il dispietato ed iniquo Tereo,
24.3di quel tesoro prender nel quale elli
25.1fatica non durò mai come feo
25.2quelli a cui toglieva; e dopo lui
25.3pien d'oro dimorava Tolomeo.
26.1Ivi era Fisistrato, per la cui
26.2cura più scrigni ripieni e calcati
26.3quivi ne vidi tirati da lui.
27.1Avea in un lembo de' panni piegati
27.2Siragusan Geronimo tesoro:
27.3egli e molti altri ne gian caricati.
28.1Ma di Novara Azzolin con costoro
28.2con molto se ne giva, per tornare
28.3con maggior forza a sì fatto lavoro.
29.1Molti altri ancora vi vidi cavare
29.2ed isforzarsi per volerne avere,
29.3ma niente era il loro adoperare,
30.1anzi oziosi stavano a vedere.
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