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1.1Move nuovo disio la nostra mente,
1.2donna gentile, a volervi narrare
1.3quel che Cupido graziosamente
2.1in vision li piacque di mostrare
2.2all'alma mia, per voi, bella, ferita
2.3con quel piacer che ne' vostri occhi appare.
3.1Recando adunque la mente, smarrita
3.2per la vostra virtù, pensieri al core,
3.3che già temea della sua poca vita,
4.1accese lui di sì fervente ardore,
4.2che uscita di sé la fantasia
4.3subito entrò in non usato errore.
5.1Ben ritenne però il pensier di pria
5.2con fermo freno, ed oltre a ciò ritenne
5.3quel che più caro di nuovo sentia.
6.1In ciò vegghiando, in le membra mi venne
6.2non usato sopor tanto soave,
6.3ch'alcun di loro in sé non si sostenne.
7.1Lì mi posai, e ciascun occhio grave
7.2al sonno diedi, per lo qual gli agguati
7.3conobbi chiusi sotto dolce chiave.
8.1Così dormendo, in su liti salati
8.2mi vidi correr, non so che temendo
8.3pavido e solo in quelli abbandonati,
9.1or qua or là, null'ordine tenendo;
9.2quando donna gentil, piacente e bella
9.3m'apparve, umil pianamente dicendo:
10.1– Se questo luogo solo a gire a quella
10.2somma felicità, che alcun dire
10.3non poté mai con intera favella,
11.1abbandonar ti piace, il me seguire
11.2ti poserà in sì piacente festa,
11.3ch'avrai sicuro e pieno ogni disire –.
12.1Fiso pareva a me rimirar questa
12.2ed ascoltare intento sue parole,
12.3quando s'alzò alla sua bionda testa,
13.1ornata di corona più che 'l sole
13.2fulgida, l'occhio mio, e mi parea
13.3il suo vestire in color di viole.
14.1Ridente era in aspetto e 'n man tenea
14.2reale scettro, ed un bel pomo d'oro
14.3la sua sinistra vidi sostenea.
15.1Sopra 'l piè grave, non sanza dimoro,
15.2moveva i passi; e lei tacendo ed io
15.3pensato di volere suo aiutoro:
16.1– Ecco –, risposi, – donna, il mio disio
16.2è di cercar quel ben che tu prometti,
16.3se a' tuoi passi di dietro m'invio –.
17.1– Lascia –, diss'ella, – adunque i van diletti
17.2e seguitami verso quell'altura
17.3ch'opposta vedi qui a' nostri petti –.
18.1Allor lasciar pareami ogni paura
18.2e darmi tutto a seguitar costei,
18.3abbandonando la strana pianura.
19.1Poi che salito fui dietro a costei
19.2non già per molto spazio, il viso alzai
19.3istato basso infin lì verso i piei:
20.1rimirandomi avanti, i' mi trovai
20.2venuto a piè d'un nobile castello,
20.3sopra al sogliar del quale io mi fermai.
21.1Egli era grande ed altissimo e bello
21.2e spazioso, avvegna che alquanto
21.3tenebroso paresse entrando in quello.
22.1– Siam noi ancora là dove cotanto
22.2ben mi prometti, donna graziosa,
22.3di dovermi mostrar? –, diss'io intanto.
23.1Ed ella allora: – Più mirabil cosa
23.2veder vuoi prima che giunghi lassuso,
23.3dove l'anima tua fia gloriosa.
24.1Noi cominciammo pur testé quaggiuso
24.2ad entrar a quel ben: quest'è la porta:
24.3entra sicuro omai nel cammin chiuso.
25.1Tosto ti mostrerò la via scorta,
25.2per la qual fia ad andarvi diletto
25.3se non ti volta coscienza torta –.
26.1Ed io: – Adunque andiam, ché già m'affretto,
26.2già mi cresce il disio, sì ch'io non posso
26.3tenerlo ascoso più dentro nel petto.
27.1Vedi com'io mi son sicuro mosso,
27.2vedi ch'io vegno e trascorro di voglia,
27.3d'ogni altra cura nella mente scosso –.
28.1– Ir si conviene qui di soglia in soglia
28.2con voler temperato, ché chi corre
28.3talor tornando convien che si doglia –.
29.1Sì era il suo dir vero, che apporre
29.2né contro andarvi io non arei potuto,
29.3né dal piacer di lei potuto torre
30.1in ciò, ancor ch'io avessi saputo.
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