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1.1Onde principio aran mei tristi versi?
1.2Qual penna bastarà notare in carte
1.3il longo stracio che in amar sofersi?
2.1Ciò ch'io dirò serà la minor parte,
2.2e in questa breve mia e flebile opra,
2.3l'aspro dolor seguitarò non l'arte.
3.1Oimè che hormai convien che se discopra
3.2quel che celato ho già più mesi et anni,
3.3ché ogni amor che è sotterra alfin vien sopra.
4.1Scrivendo sfogarò questi aspri affanni
4.2e a molti giovarà questa memoria
4.3che non poco s'impara a l'altrui danni.
5.1Hor che laude ti fu? che honor? che gloria?
5.2crudel Cupido, ritrovarme inerme
5.3e d'una feminella aver victoria?
6.1Facilmente si svelle un tener germe:
6.2io de le fraude tue non era acorta,
6.3né resister potean mie forze inferme.
7.1Perché non fui quel giorno al tutto morta,
7.2che mi mostrasti quel süave aspetto,
7.3per cui tanti martyr' mia vita porta?
8.1Da indi in qua non trovai altro diletto
8.2che 'l pianto, e de sospir' sol mi nutrisco,
8.3né mi vòl Morte, ch'è magior dispetto.
9.1Che mai non corse sì l'ocello al visco
9.2come io fui presta a traboccar nel foco,
9.3nel quale avampo, agiazo e impalledisco.
10.1O infelice e sfortunato loco,
10.2ove pria vidi quel bel viso adorno,
10.3che intrar mi fe' ne l'amoroso gioco!
11.1O mese a me contrario, o tristo giorno,
11.2peggior de quanti mai fussero in terra,
11.3per cui sì spesso a lacrimar ritorno!
12.1Con cenni e sguardi incomenciò mia guerra,
12.2come sòl far Amor che con bei modi
12.3ocultamente i servi in carcer serra.
13.1Ma poi sì forte se intricorno i nodi
13.2del laccio che mi fu dinanti teso,
13.3che ognhor son stati più potenti e sodi.
14.1E quel che pria mi parve legier peso,
14.2in brevi giorni diventò sì grave,
14.3che 'l corpo per cader stette suspeso,
15.1come per tempo bon scioglie sua nave
15.2nochier, che a meza via trova fortuna
15.3e vedesse mancar l'aura süave.
16.1O instabil mondo, o cieli, o sole, o luna,
16.2o stelle congiurate a darme morte!
16.3O iniusto Amor senza fermeza alcuna!
17.1O pianeta fatal nel mio mal forte
17.2che mai non hai finito il longo corso,
17.3anci rinovi ognhor mia trista sorte!
18.1Deh, che parlo io? ove è il mio dir transcorso?
18.2Se a torto, Amor, di te mi lagno e doglio,
18.3excusame: il dolor non ha alcun morso.
19.1Già non potesti mai placar l'orgoglio
19.2de l'aspro padre che non volse darme
19.3te per compagna e fu come dur scoglio.
20.1O quante fiate sol per liberarme
20.2giongesti novi strali a la pharetra,
20.3quante volte per me prendesti l'arme!
21.1Ma il padre più indurito d'una pietra,
21.2disprezando il mio mal e ogni tuo colpo,
21.3vedendomi in pregion feroce e tetra,
22.1lui il principio fu, lui solo incolpo
22.2del stracio che in me sorge e in cui io vivo,
22.3lui sol cagion è ch'io mi snervo e spolpo.
23.1O core adamantin de pietà privo,
23.2se udir mai non volesti mie parole,
23.3ascolta almen quel che hor piangendo scrivo.
24.1Come, crudel, già non ti dolse e dòle
24.2vederme dentro al foco ove io sempre ardo,
24.3struggendomi qual neve al caldo sole?
25.1Non ebbi mai pur un benigno sguardo
25.2da gli occhi toi, ma sol turbato volto,
25.3sprezandomi qual cerva il leopardo.
26.1E quanto era il mio core a te più vòlto,
26.2cercando di piegar tuo cuore irato,
26.3più giva il tuo pensier da carcer sciolto.
27.1Quanti inimici per tuo amor sostenni,
27.2sprezando ognun contro me rigirai,
27.3e per te in odio a tutto il mondo io venni.
28.1Ma che più replicar? Tu stesso il sciai,
28.2tu testimonio sei: fanne iuditio,
28.3pensa se aver tal premio io meritai.
29.1Ingrato a tale e tanto benefitio,
29.2ché sempre ti son stata fidel serva,
29.3per te conducta a miser precipitio.
30.1Ma se iustitia anchor nel ciel si serva,
30.2veder sopra di te vendecta spero,
30.3per la tua voglia indomita e proterva.
31.1Perfido, disleale, iniquo e altiero,
31.2nutrito fra leon, come confessa
31.3l'animo tuo feroce, alpestre e fiero!
32.1Lassa, a quanti perigli io mi son messa,
32.2non curando la vita, honor, né fama;
32.3ch'io tremo ognhor ch'el penso in fra me stessa
33.1che temerario e cieco è ciascun che ama:
33.2mille fiate ogni giorno in error cade,
33.3e chi ama troppo sé stesso disama.
34.1Taccio la strana e longa infirmitade
34.2ove incorse il mio corpo exangue e stanco
34.3per voler soportar tua crudeltade.
35.1Febre me era da l'un, da l'altro fianco
35.2Amor con soi pongenti e acuti strali,
35.3e il cor fra dui pensier' veniva manco.
36.1Pensa che animo avea fra tanti mali!
36.2Biastemava Fortuna, il cielo e Amore
36.3e il miserabil viver de' mortali.
37.1Lontana io me vedea dal mio signore,
37.2e insino a l'uscio de la Morte corsi,
37.3poi non mi volse aprir per più dolore.
38.1Più fiate d'ira ambe le man mi morsi;
38.2pur come il mio destin perverso volse,
38.3pallida e afflicta fuor del lecto sorsi.
39.1Ma che dirai? Che poi che Amor me avolse
39.2ne la tua rete, Morte invidïosa
39.3in picciol tempo dui figliol' mi tolse.
40.1Pur in pace portai ciascuna cosa,
40.2ché avendo inanti a gli occhi tua presenza,
40.3mi parea dolce ogni passion noiosa.
41.1Hor che cercar più vera experïenza
41.2di tua perfidia? Guarda il novo torto
41.3che facto m'hai ne l'ultima partenza!
42.1Non dovevi tu almen, per mio conforto,
42.2scriverme un verso sol con la tua mano
42.3e farme certa se eri vivo o morto?
43.1O quanti giorni io ho expectato invano
43.2qualche tuo brieve! ma tu, ingrato e crudo,
43.3e col corpo e col cor stavi lontano.
44.1Hormai per longhi affanni avampo e sudo,
44.2vinta è la patïenza e la constanza,
44.3e contra tanti mal' più non ho scudo.
45.1Ma forse vòle il ciel de mia ignoranza
45.2farme avedere, aciò che io intenda chiaro
45.3che in cose de' mortal' non è speranza.
46.1E per più pace e mia salute, avaro
46.2a me ti fece, ch'io serei caduta
46.3forsi in un fin più tristo e asai più amaro.
47.1Hor ch'io mi son alquanto cognosciuta,
47.2sciolgo da tale error la mente mia,
47.3ché ogni pensiero humano il tempo muta.
48.1Non che contenta non sia stata e sia
48.2d'aver per te soferto ogni martyre,
48.3ma per drizar mei passi a miglior via.
49.1Vero è ch'io non potrò giamai sbandire
49.2tua memoria da me, che ognhor s'inforza,
49.3ma son disposta più non te seguire.
50.1E non sperar d'aver sopra me forza,
50.2né ch'io sia verso te come solea:
50.3ché un sdegno grande uno amor grande amorza.
51.1Molte altre cose anchor scriver potea,
51.2de le quali tacer voglio al presente
51.3per non ti dar infamia acerba e rea.
52.1Hor leggi questa epistola dolente
52.2più de lacrime scripta che d'inchiostro,
52.3che commover dovria non sol tua mente,
53.1ma ogni perverso e dispietato mostro.
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