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1.1Vergine sacra, glorïosa, eterna,
1.2che già portasti nel tuo ventre santo
1.3Quel che la terra, il mar e il ciel governa,
2.1porgi le caste orecchie a l'humil canto
2.2de mia sopita musa e ai dolci preghi,
2.3meschiati insieme cum amaro pianto.
3.1Scio ben che non è honesto che te pieghi
3.2ad exaudire un tuo nemico expresso,
3.3ma scio che a niuno il tuo soccorso neghi.
4.1Sempre te fui contrario, io lo confesso,
4.2né negar voglio, ma in error cascai
4.3perch'io non conoscevo anchor me stesso;
5.1ché poi che a seguitare incominciai
5.2Amore iniusto, perfido e fallace,
5.3trovare il buon camin non seppi mai:
6.1tenea la guerra per tranquilla pace,
6.2il mal mi parea ben, dolce l'amaro,
6.3ché sempre a l'ignorante il meglio spiace.
7.1Hormai ch'io veggio e ch'io comprendo chiaro
7.2il mio gran fallo, a te drizo il pensiero,
7.3ché a chi se pente il ciel mai non fu avaro;
8.1e per la gratia tua, Vergine, io spero
8.2uscir del mar ov'io mi son somerso
8.3e trovar di salute il porto vero.
9.1Piango ognhor ch'io rimembro il tempo perso,
9.2tante opre consumate in cosa frale:
9.3mai non spesi per te pur un sol verso;
10.1ché se Natura m'avea date l'ale,
10.2dovea levarme a vol cum l'intelletto,
10.3vedendome fra gli altri esser mortale.
11.1Ma viver non se pò senza diffetto,
11.2ché chi potesse star senza peccato
11.3serìa simile a Dio, che è sol perfetto;
12.1e sì caduco è il nostro fragil stato,
12.2tante rete ne son d'intorno sparte,
12.3che sol errar non pò chi non è nato.
13.1Tu vedi ben che ogni soa industria et arte
13.2l'adversario infernal adopra e spende
13.3per far del nostro mal piene sue carte;
14.1come purgar potrem mai tante mende
14.2che abiam commesse in questa breve vita,
14.3se tua summa pietà non ce diffende?
15.1Questa speranza mi conforta e aita,
15.2ch'io veggio ben che non serei mai sciolto,
15.3tanto è la carne in vitii sepelita!
16.1Né te maravigliar ch'io me sia vòlto
16.2più presto a te che al tuo figliol potente
16.3a dimandar perdon del fallir stolto;
17.1perché l'anima ingrata e scognoscente,
17.2che già spesso per lui fu facta franca,
17.3in novo error caduta esser si sente,
18.1onde s'arossa, impallidisce e imbianca,
18.2né di tornare ardisce a sua presenza,
18.3come servo che in fede al signor manca.
19.1Non che lei non se fidi in sua clemenza,
19.2ché mille fiate ciascun dì perdona
19.3a qualunque ritorni a penitenza,
20.1ma sol vergogna la rimorde e sprona.
20.2Però ne viene a te, Vergine immensa,
20.3de cui la fama in ogni parte suona:
21.1in te ciascun pensier ferma e dispensa,
21.2a te disposta è tutta soa speranza
21.3e sol per tuo favor salvar si pensa.
22.1Donagli parte de la tua possanza,
22.2ché per se stessa è debile e mal forte,
22.3né pò, come voria, servar constanza.
23.1Mira Pluton, che aperte tien le porte
23.2per condurla al suo regno infimo e basso,
23.3expectando che 'l corpo abia la Morte.
24.1Deh, non l'abandonare in su quel passo,
24.2dandoli ognhor più forza e più memoria,
24.3ché spesso per gran guerra il spirto è lasso.
25.1Non voler che 'l nemico abia victoria
25.2d'un tuo servo fidel, contrito e humile:
25.3qui se contiene ogni toa laude e gloria.
26.1E se per toa cagion di questo vile
26.2carcer risorgo, in te porrò l'ingegno,
26.3industria, l'arte, ogni mio studio e stile,
27.1purché parlar del nome tuo sia degno.
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