about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Lasso, a che fine, a che malvaggia sorte
1.2condotto io son! a che infelice passo,
1.3che anchor mi nega il suo soccorso Morte!
2.1Miser, ch'io mi pensai su un firmo sasso
2.2esser fondato e trovome su un vetro,
2.3e quanto alto già fui, tanto hor son basso;
3.1rivolto è il tempo chiaro in fosco e tetro,
3.2ché mai gaudio ad alcun non fu concesso
3.3che non avesse il suo contrario dietro;
4.1e se non ch'io ho pietade di me stesso,
4.2tanto è il duol che mi struge a nervo a nervo,
4.3che a darme morte hormai mi seria messo.
5.1Non le chiare aque l'affannato cervo
5.2giamai tanto desiò, né porto nave,
5.3exul la patria o libertade un servo,
6.1né stanco peregrino ombra süave
6.2quando più scalda il sol l'arida terra,
6.3né fuor de' ceppi uscir chi è in pregion grave,
7.1quanto io desiai ne l'amorosa guerra
7.2cogliere il fructo che ogni amante expecta,
7.3il fructo che mi manda hora sotterra;
8.1ché Fortuna, che romper se dilecta
8.2ogni principio bel, ve se interpose
8.3per far mia vita al mal sempre sugecta.
9.1Chi arìa creduto mai che quelle rose
9.2che fur da me cum sudor tanto accolte
9.3avesser sotto sé tal spine ascose?
10.1Quanto già iubilando, quante volte
10.2dissi: “Qual altro è più di me beato?”!
10.3Ma Amor ridea de mie parole stolte;
11.1e tanto me fidava nel mio stato,
11.2ch'io non credea mai più viver scontento,
11.3non stimando Fortuna, Amor né Fato.
12.1Hor, tardo accorto del mio error, mi pento,
12.2facto specchio et exempio a ogni mortale
12.3che non repona sue speranze al vento.
13.1Quanto è l'human iudicio infermo e frale
13.2in fidarse de Amore e di Fortuna!
13.3ché una in su rote sta, l'altro in su l'ale.
14.1Ma de che mi doglio io? Tu sei quella una
14.2donna crudel de che doler mi deggio,
14.3e non di lor, ch'io non ho causa alcuna.
15.1Altra fortuna, amor altro non veggio
15.2che mi possa far lieto a un punto e tristo,
15.3se non te sola, a cui soccorso chieggio;
16.1tu la mia fede e il mio servir hai visto:
16.2vo' servir più che mai, vo' servar fede,
16.3purch'io non perda un sì precioso acquisto.
17.1Scio pur che in cor gentil regna mercede:
17.2se me l'usasti già, non ti pentire,
17.3ché ogni virtù perseveranza excede;
18.1non è gloria il principio, ma il seguire,
18.2de qui nasce l'honor vero e perfetto:
18.3che vale entrare in campo e poi fugire?
19.1Non credo aver commesso alcun diffetto
19.2per il qual meritar debia un tal stratio,
19.3se tu non tieni il troppo amar dispetto.
20.1Non fui, non son e non serò mai satio
20.2d'averte per mia dea insin ch'io vivo,
20.3benché io credo fia breve il vital spazio;
21.1a ciò me stringe il tuo celeste e divo
21.2viso, da inamorare uno huom silvaggio,
21.3da fare arder per forza un marmo vivo.
22.1Qual spirto è sì sagace, accorto e saggio,
22.2che stando intento al tuo süave lume
22.3non arda e avampi d'amoroso raggio?
23.1Taccio gli modi honesti e il bel costume
23.2e mille altre virtù che in te fan nido,
23.3cagion che inanti tempo io me consume.
24.1Ne l'humil mia pacienza io mi confido,
24.2ché vedendome ognhor più al servir caldo
24.3alfin si piegarà tuo core infido.
25.1Ahimè, che lamentando io me riscaldo,
25.2tal che la rima mal cum l'altra accordo:
25.3non pò l'ingegno pel dolor star saldo.
26.1Alcuna fiata, quando io me ricordo
26.2quei vaghi risi, quei toi dolci sguardi,
26.3disperato le man' mi straccio e mordo;
27.1e sento dentro al cor sì acuti dardi,
27.2che vagabundo vo de monte in monte,
27.3biasmando i dèi che a occidermi son tardi.
28.1Vedess'io di Medusa almen la fronte,
28.2poi che la toa veder più non me lice,
28.3che uscirei fuor de tanti affanni et onte!
29.1Un sol conforto al mio stato infelice
29.2sono li doni precïosi e rari
29.3ch'io ebbi da te nel tempo mio felice;
30.1a lor narro i mei stenti acerbi e amari,
30.2dico a lor quel che dir non posso teco
30.3e assai più che la vita mi son cari;
31.1questi meco staran sinché del ceco
31.2mondo mi parta, e ne la tomba oscura
31.3commandarò che sian sepulti meco.
32.1E sper col tempo che toa voglia dura
32.2se pentirà d'averme usato torto,
32.3conoscendo mia fe' constante e pura,
33.1e quel che vivo odiasti, amarai morto.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)