about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Io scio che de saper brami e desideri
1.2come io sto, quel ch'io facio, e nel tuo animo
1.3perché non vengo a te pensi e consideri.
2.1Quercente, io lego Seneca magnanimo,
2.2moral scriptor, prudente e commendabile,
2.3e gustando il suo dir dentro me inanimo;
3.1perché Morte crudele e inexorabile
3.2col suo furor repente e velocissimo
3.3la madre tolta m'ha, che è irrevocabile,
4.1onde io mi trovo in stato infelicissimo.
4.2Pur mi sforzo scacciar da me il fastidio
4.3cum qualche exempio antico over novissimo,
5.1e sento che me è al core un gran subsidio
5.2pensar tanti altri che son facti polvere.
5.3Questo è del mondo universale excidio:
6.1il mortal laccio non si pò disolvere,
6.2e chi ha da terra origine et initio
6.3nei soi principii si convien risolvere.
7.1Quanti corpi son giti in precipitio,
7.2che già vissero al mondo cum gran gloria!
7.3Tutti abiamo ad andare a uno altro hospitio;
8.1questa vita mondana è transitoria,
8.2e però a viver ben debiamo attendere
8.3per lassar doppo nui qualche memoria.
9.1Se per ben far si suole al ciel ascendere,
9.2gionta è costei a gran beatitudine,
9.3né contenta seria qua giù descendere.
10.1In quanti affanni, in quanta amaritudine
10.2vidi quel corpo! Ma il non s'ha gran premio
10.3senza fatica e gran solicitudine:
11.1hora riposa al suo factore in gremio,
11.2fuor di tante miserie e tante smanie,
11.3che a dirle gli voria più gran proemio.
12.1Pensando a queste infirmità sì stranie
12.2e al mondo incerto, lubrico e pestifero,
12.3disposto son lassar d'Amor le insanie;
13.1e sper che inanti al Creator pacifero
13.2costei, col prego suo puro e integerrimo,
13.3mi darà aiuto a gir nel ciel stellifero.
14.1Questo è che alevia il mio caso miserrimo;
14.2pur me è forza, signor, talhor commovere,
14.3perché io non son di sasso o ferro asperrimo!
15.1De qui, al presente, non mi posso movere,
15.2ch'el mi convien mie cose ben componere;
15.3poi ne verrò più lieto a la tua rovere.
16.1Se qui me vòi alcuna cosa imponere,
16.2signor, commanda! Purché sia possibile,
16.3tu pòi di me come di te disponere;
17.1andrei per te fra i can' de Sylla horribile,
17.2e soffrirei tutte le pene stygie
17.3e se alcun mal se trova più terribile.
18.1Merita questo tua divina effigie
18.2e tua virtù, che non sol in Italia,
18.3ma in varii lochi ha sparte sue vestigie;
19.1per te sorge la chiara aqua castalia,
19.2per te si vede il bel Parnaso ridere,
19.3a te gli homini tiri et animalia;
20.1da te non mi potran giamai dividere
20.2tempo, loco lontan, né alcun periculo,
20.3sinché il mio fil la Parca verrà a incidere.
21.1Io vorei far qualche epygramma picolo
21.2notar nel sasso del materno tumolo,
21.3ma perso ho del componere ogni articulo
22.1pel gran dolor che nel mio pecto accumolo;
22.2onde a te vengo, che del dire ausonio
22.3vivace lume e sei de versi un cumolo.
23.1E prego te, per il tuo caro Antonio
23.2e per la dea che adora il lito Paphio,
23.3che vogli, quando arai il tempo idonio,
24.1de quattro versi farli uno epitaphio.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)