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1.1Bandito in questo loco solitario,
1.2fra fiere fo mia vita miserabile:
1.3colpa del ceco Amor perfido e vario,
2.1anci pur per cagion di donna instabile,
2.2anci per mia, però ch'io dovea ponere
2.3speranza in cosa ben fundata e stabile.
3.1Ma mal de se medesmo pò disponere
3.2chi condannato vien dal ciel erratico,
3.3e niun al suo destin pò legge imponere.
4.1Domestico a'leon', cum gli orsi pratico
4.2son facto hormai, che meco se accompagnano,
4.3e agricultor son facto de gramatico;
5.1e Progne e Philomena, che se lagnano
5.2de l'onta di Tereo, a veder vengono
5.3i pianti mei che l'herbe verde bagnano;
6.1e gli pesci l'orecchie attente tengono
6.2a'mei lamenti che nel ciel rimbombano,
6.3e gli correnti fiumi se ritengono;
7.1i venti, che per l'aria errando trombano,
7.2se firmano ad odir mio grido horribile,
7.3e i sassi per pietà dei monti spiombano.
8.1Ingrata e disleal, come è possibile
8.2che tanto amor sia spento in picol spatio,
8.3che sol spenger dovea Morte terribile?
9.1Crudel, come di me fai tanto stratio?
9.2Come offendi chi mai non ti fe' ingiuria,
9.3chi de servirte mai non resta satio?
10.1Rafrena alquanto questa ardente furia,
10.2ché, se ben pensi, tu potrai comprendere
10.3che in me fu vera fede, e non luxuria.
11.1Ma tu stai sorda e non me vòi intendere,
11.2però che sciai ch'el ti serebbe vitio,
11.3odendo la ragion, volerla offendere;
12.1non mai fu a Roma sì fidel Fabritio
12.2come io stato ti son col cor purissimo,
12.3e per mia fideltà vo in precipitio.
13.1Non sciai il peso duro, aspro e gravissimo,
13.2ch'io ho sofferto per voler depingere
13.3in carte il viso tuo chiaro e bellissimo,
14.1aciò che Morte mai non l'abbia a tingere
14.2nel tempo che de nui prende victoria,
14.3possa il bel nome tuo sotterra spingere?
15.1Acquistata t'ho al mondo eterna gloria,
15.2e tu per premio m'hai lassato il piangere,
15.3aciò che 'l vulgo di me facia historia.
16.1Potess'io a te sol una volta tangere
16.2la mano, e dirte il mal mio che è mortifero,
16.3ch'io sperarei anchora il tuo cor frangere!
17.1Tu fuggi come io fusse angue pestifero,
17.2celando a me la tua divina imagine
17.3che il sol de invidia accende e il ciel stellifero;
18.1né mai verso Romani ebbe Carthagine
18.2tanto odio, quanto in te si vede nascere
18.3contra chi t'ha laudata in mille pagine.
19.1Ma un animo gentil non si suol pascere
19.2di sdegno, e però vil gli homin' te chiamano,
19.3ché pietà morta in te dovria rinascere.
20.1Le male lingue che han bramato e bramano
20.2di por nel nostro amore inimicicia
20.3hor son contente, e de tradirti tramano;
21.1e tu, sciocca, non vedi la malicia,
21.2prestando fede a chi il tuo mal desidera,
21.3a chi te cerca dar pena e mesticia.
22.1Considera tra te, ceca, considera:
22.2vedrai che a torto son spinto in exilio!
22.3Ma la furia te abaglia, arde et assidera.
23.1Veggio una setta far novo concilio
23.2sol per tenerte come ocello in gabia,
23.3sì che apri gli occhi e pensa al mio consilio:
24.1ché se 'l suo desiderio avien che abia
24.2effecto, giongerai a tanta inopia
24.3che morder ti vedrò le man di rabia.
25.1De amanti trovarai sempre gran copia,
25.2ma me non trovarai: cerca Numidia,
25.3gli Indi, i Britanni, i Scythi e l'Ethïopia.
26.1Solo un conforto mi è che per perfidia
26.2non son scacciato, ma per mia contraria
26.3Fortuna e per ben far e per invidia,
27.1ch'io ho contra l'aqua, il foco e terra et aria.
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