about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1La dolce Ave Maria di grazia plena,
1.2Dominus tecum, la qual fu salute
1.3che 'l primo fallo e noi trasse di pena,
2.1acciò ch'al mio prencipio die virtude,
2.2come bisogna, perché l'alma viva
2.3fuor di miseria e delle genti crude,
3.1divoto priego, ch'alla vaga riva
3.2di coscienza, con pietà rassegna,
3.3guidi la barca mia di porto schiva;
4.1e scaldimi del sol ch'eterno regna,
4.2lo qual risplende in ciaschedun cristiano,
4.3che solo in dargli tre palme s'assegna.
5.1La prima delle qual sia il senso umano,
5.2mostrar del suo peccar contrito core,
5.3con occhio lagrimoso e spirto sano.
6.1Seconda sia in confessar l'errore,
6.2ch'ha sotto volontà posto el talento,
6.3né, perché grave sia, farlo minore.
7.1La terza sia in disiar contento,
7.2lo confessato e lo pentuto fallo
7.3purgar con opra, e poi tenerlo spento.
8.1E quest'è 'l bianco e meritato callo,
8.2quest'è 'l diletto del giusto appetito,
8.3che degno canta nel beato ballo.
9.1Dinnanzi a queste non vince partito
9.2la fiera lupa delle sette branche,
9.3con le quai artiglia il più romito.
10.1Quest'è superbia, avarizia e anche
10.2lussuria, invidia e la bramosa gola,
10.3ira e accidia, ch'avverar son franche.
11.1Di fuor si mostran vaghe sì che 'nvola
11.2dell'intelleto nostro l'occhio pio,
11.3dal buon rispetto ch'al superno vola.
12.1L'umana sorte fa di lor disio,
12.2onora e loda chi n'ha maggior soma
12.3e piglia maggior pesci di tal rio,
13.1senza rispetto di Colui che doma
13.2con l'alta chiova ogni animal feroce
13.3e che ci scorse alle vietate poma,
14.1lasciandosi per noi por nella croce,
14.2ferir e fragellar fin nella morte
14.3ch'al Consummatum est aperse voce.
15.1Dalla qual risurgendo spezzò porte
15.2del scuro Limbo, scarcerando quegli
15.3che degni ritrovò per giusta sorte.
16.1E montando nel ciel lasciò a noi i gigli
16.2delli Apostoli suoi, che fero al mondo
16.3la via che drizza agli eterni consigli:
17.1col Padre e Spirto Santo è Quel giocondo,
17.2e Elli in Lui, sicché son tre in uno,
17.3e uno in Trinità indiviso e tondo.
18.1Ivi è giustizia senza manco alcuno;
18.2iv'è misericordia e valor tutto,
18.3che merita di noi il bianco e 'l bruno.
19.1Ivi è la Madre di quel dolce frutto,
19.2che con piatade sempre grazia acquista
19.3alla miseria d'esto mondo brutto.
20.1A cui intendo di drizzar mia vista
20.2con le dolci parole di colui,
20.3che 'nanzi al nascer suo fu profetista.
21.1Lo qual gli disse, com' fu innanzi a lui:
21.2«Benedicta tu in mulieribus,
21.3et benedictus fructus ventris tui»,
22.1flettendo sé 'n Helisabeth visceribus,
22.2«et unde mihi hoc, che El me vene
22.3a visitar, pre ceteris muneribus,
23.1la Madre del Signor d'ogni mio bene?»
23.2finendo qui la vera profezia,
23.3ch'al grembo verginal raffermò spene.
24.1Così io, con fedele melodia,
24.2dico: «O sopra tutte benedetta,
24.3per Spirto Santo eletta Madre pia
25.1del benedetto frutto che in distretta
25.2del ventre tuo si pose, fin ch'El nacque
25.3e prese carne umana, pura e netta!
26.1S'io ben comprendo, tu se' il mar dell'acque
26.2che drizzan corso per lo sommo regno,
26.3e se' ciò che 'n valor virtù compiacque.
27.1Tu se' la fede dello cristian segno,
27.2tu se' speranza al giusto e al peccatore,
27.3e se' di carità perfetto ingegno.
28.1In te è sapienza, in te prudente fiore,
28.2in te intelletto, in te magnificenza
28.3e magnanimità con grande amore.
29.1Tesor se' sommo di somma prudenza;
29.2la qual soccorri ispesso innanzi al prego
29.3a chi ti porta, com' dea, reverenza.
30.1Non è benignità che non sie teco;
30.2non è umilità, né tenerezza,
30.3non è perfetto ben s' tu non se' seco.
31.1Tu se' splendor di superna chiarezza,
31.2diletto incomprensibil di quel trono,
31.3che canta Osanna nell'eterna altezza.
32.1Ciò che tu dai è perfetto dono,
32.2né mai sdegni l'udire a chi ti chiama,
32.3né pagan, né giudeo, se vuol perdono,
33.1perché sempre se' verde e ferma rama,
33.2alla qual chi s'appiglia mai non cade,
33.3e sempre prieghi per ciascun che t'ama.
34.1Ond'io, o donna, o fonte di pietade,
34.2ben ch'io fra' peccator grave mi senta,
34.3vegno divoto alla tua maestade;
35.1e col core e colla mente intenta
35.2in tutto a te confesso il mio peccare,
35.3che sanza freno cavalcar contenta,
36.1lasciandomi più volte incatenare,
36.2per gran lascività, lo mie intelletto;
36.3e dove più conosce, è più fallace,
37.1pigliando di malizia ogni diletto.
37.2Né mai d'altrui miseria a coscienza
37.3guardo, ovver dimostro aver rispetto;
38.1d'ogni vergogna certo ho sperienza,
38.2senza memoria delle somme scale,
38.3né mai la mente drizzo a penitenza.
39.1E 'l bianco e 'l biondo e l'aver criminale
39.2involgon vaga mia fatica e voglia,
39.3ed a me paion virtù cardinale!
40.1Lo mio arbitrio di virtù si spoglia,
40.2non veggio, senza te, che mai l'adorna,
40.3e santa corte tra lor me raccoglia.
41.1Però, Vergine eccelsa, in cui soggiorna
41.2ciò che 'n excelsis lo tuo figlio onora,
41.3e odi il Miserere ch'a te torna,
42.1ricevi il priego mio, ch'a fé t'adora;
42.2e come tu dicesti: «ecco l'ancilla»,
42.3così mi scalda del tuo foco ognora,
43.1lo quale in carità tanto sfavilla,
43.2ch'attuta e vince li furor mondani,
43.3e tocca il cor con divina scintilla.
44.1Drizza la mente mia a quelli arcani
44.2consigli e spirti che l'anima affetta,
44.3e più la trae de' viluppi umani.
45.1Non mi lasciar l'error, che doman spetta,
45.2e mi dà penitenza e confessione,
45.3perché subita vien mortal barchetta.
46.1Cancella in me la falsa oppinione:
46.2dammi ch'i' pianga e contrito sospiri
46.3gli mie' trapassi e gravi offensione.
47.1Dammi diletto di sentir martiri
47.2di mia malizia e di mia acerba possa,
47.3e di seguir col cor li tuoi disiri.
48.1Non mi lasciar tener mia colpa grossa;
48.2dammi franchezza tal ch'i' la discolpi,
48.3come bisogna a sì feroce mossa.
49.1Non consentire all'insidiose volpi
49.2gli agguati doppi, ch'all'anima mia
49.3han posti e pongon, ché foco la spolpi.
50.1Poi quando a Dio parrà che 'l mio fin sia,
50.2perdon ti cheggio e che per mia vittoria
50.3sempre la faccia tua 'nante mi stia.
51.1La qual discacci quel ch'inferno storia,
51.2e me conservi così fermamente,
51.3come bisogna ad acquistar la gloria
52.1del tuo Figliuolo e Padre onnipotente».
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)