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SONETTO CXXXI.

Rime

PoeTree.it

1.1Ecco che già, Stufa mio caro, riede
1.2Quel tanto acerbo giorno e tanto degno,
1.3Nel qual tremò la terra e 'l Sol diè segno,
1.4Che quei pativa ch'ogni cosa eccede:
2.1Quel dunque, che felice alta vi diede
2.2Stella, volgete, pellegrino ingegno,
2.3A piangere e cantar quel santo legno,
2.4Che del vero suo ben fe' 'l mondo erede.
3.1E più Colui che sol per liberarne
3.2D'eterni danni e farne al ciel la via,
3.3Discese in terra e prese umana carne.
4.1Che più doveva? Anzi potea più farne?
4.2O pietà somma o nuova cortesia,
4.3Per donar vita altrui, morte a sé darne!
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