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SONETTO LXXXVIII.

Rime

PoeTree.it

1.1Grazzin, giusta pietà, ma troppo amore,
1.2Che sempre in cor gentil ratto s'apprese,
1.3A voi stesso bugiardo, a me cortese
1.4V'han fatto per quetarmi entro e di fore:
2.1Non pensate che mai del dritto fore
2.2Trarmi l'ingiuste e dispietate offese
2.3Possan del vile stuol che sempre intese,
2.4Procacciar solo a' buon danno e disnore.
3.1A' colpi di colei che l'arco inchina
3.2Contra i miglior d'ogni virtù rubella,
3.3Sarò qual cerro antico al soffiar d'ostro;
4.1E, se mente al suo ben fu mai divina,
4.2Vincerà 'l vero e rimarrassi in sella:
4.3Saper non mio, ma del mio duce e vostro.
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