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SONETTO LXXXIII.

Rime

PoeTree.it

1.1Ben sete degno già dell'alma fronde,
1.2Ch'amò già Febo in terra, ora io disìo,
1.3Per fare illustre inganno al tempo rio,
1.4Ch'indi sol può sperarsi e non d'altronde;
2.1Felice Ugolin, voi ch'avete donde
2.2Non temer, nato a pena, il tardo obblio,
2.3Tal grazia e tanta in voi l'altero Dio
2.4Di Delo infin dal quarto cielo infonde.
3.1Quindi il buon seme vienvi, onde poi miete
3.2Vostro ingegno il bel frutto, alta cagione,
3.3Ch'uom poggie al ciel da questo basso chiostro.
4.1Io per me spero sol nel puro inchiostro
4.2Viver di voi, quando d'esta prigione
4.3Mortal varcato avrò l'onda di Lete.
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