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SONETTO DXXXIII.

Rime

PoeTree.it

1.1Se, quando a dir di voi celeste pegno
1.2D'onestate e d'amor ratto mi volsi,
1.3La lingua forse più ch'ardito sciolsi,
1.4E presi a rimirar troppo alto segno.
2.1Fallir certo non fu di scusa indegno,
2.2Perché sentendo in voi quel, che non suolsi
2.3Sentir quaggiù, le vene tutte e i polsi
2.4Tremâr d'ardente giel non dubbio segno.
3.1Ma chi porria dove virtute agguaglia
3.2Beltà, non avvampar d'onesto foco?
3.3Io per me no, che solo ad arder nacqui.
4.1E quella pianta, ond'è chiara Tessaglia
4.2Nella qual sola a me stesso compiacqui,
4.3Fede faranne in ciascun tempo e loco.
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