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SONETTO CCCCXXXIX.

Rime

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1.1Solo il vedere ancor di lontano Ema,
1.2Membrando io, che per l'Ema il mio Carino
1.3Lieto faceva al suo Vaccian cammino,
1.4Addolce ogni mio duol, non pure scema.
2.1Ma perché suda sì repente e trema
2.2Mio core? Ahi duro, acerbo, empio destino!
2.3Egli emmi or lungi, e fu già sì vicino,
2.4Perché sempre io fuor pianga, ei dentro gema.
3.1E' non è tanto spiacevole e lazza
3.2A gentil gusto non matura sorba,
3.3Quanto a me da Carin viver lontano.
4.1A lui ogn'altro prato, ogn'altra piazza
4.2La vista fagli e più la mente torba,
4.3Che quello e quella del suo bel Vacciano.
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