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SONETTO CCCLXXXIII.

Rime

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1.1Giulio, onde avvien che quella dolce e altera
1.2Fronte, ove ha Febo il suo più caro seggio,
1.3Oltra l'usato pallidetta veggio,
1.4Qual vivo sol, che un nuvoletto annera?
2.1Sovvengavi signor, ch'anzi la sera
2.2Deve essere il mattino, e tal peggio
2.3Corre, chi troppo corre: io già non deggio
2.4Tacer quel che amor detta e fede intera.
3.1Chi molto ama, signor, molto anco teme,
3.2Se l'antica virtute in voi risorge,
3.3Non ci private di sì ricca speme.
4.1L'april fa, signor mio, quanto si scorge
4.2Verde e fiorito di bel picciol seme:
4.3Maturi frutti poi l'autunno porge.
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