about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1L 'Affanno di Rug gier benvera/ mente
1.2E sopra ogn'al/ tro duro acer/ bo e forte:
1.3Di cui trava / glia il corpo e piu la mente
1.4Poi che di due fuggir non puo una morte:
1.5O da Rinaldo: se di lui possente
1.6Fia meno, o se sia piu, da la consorte
1.7Che se'l fratel le uccide sa ch'incorre
1.8Nel'odio suo, che piu che morte abhorre·
2.1Rinaldo che non ha simil pensiero
2.2In tutti i modi alla vittoria aspira,
2.3Mena de l'Azza dispettoso e fiero
2.4Quando alle braccia: e quando al capo mira,
2.5Volteggiando con l'hasta il buon Ruggiero
2.6Ribatte il colpo, e quinci e quindi gira:
2.7E se percuote pur: disegna loco
2.8Ove possa a Rinaldo nuocer poco,
3.1Alla piu parte de i signor pagani.
3.2Troppo par disegual esser la zuffa,
3.3Troppo e Ruggier pigro a menar le mani
3.4Troppo Rinaldo il giovine ribuffa,
3.5Smarrito in faccia il Re de gli Africani
3.6Mira l'assalto, e ne sospira e sbuffa
3.7Et accusa Sobrin, da cui procede
3.8Tutto l'error che'l mal consiglio diede.
4.1Melissa in questo tempo ch'era fonte
4.2Di quanto sappia incantatore o mago:
4.3Havea cangiata la feminil fronte
4.4E del gran Re d'Algier presa l'imago:
4.5Sembrava al viso a i gesti Rodomonte
4.6E parea armata di pelle di drago:
4.7E tal lo scudo, e tal la spada al fianco
4.8Havea, quale usava egli, e nulla manco.
5.1Spinse il demonio inanzi al mesto figlio
5.2Del Re Troiano in forma di cavallo,
5.3E con gran voce e con turbato ciglio
5.4Disse Signor questo e pur troppo fallo,
5.5Ch'un giovene inesperto a far periglio
5.6Contra un si forte e si famoso Gallo
5.7Habbiate eletto, in cosa di tal sorte
5.8Che'l regno e l'honor d'Africa n'importe.
6.1Non si lassi seguir questa battaglia
6.2Che ne sarebbe in troppo detrimento,
6.3Su Rodomonte sia, ne ve ne caglia,
6.4L'havere il patto rotto, e'l giuramento,
6.5Dimostri ognun come sua spada taglia
6.6Poi ch'io ci sono ognun di voi val cento:
6.7Pote questo parlar si in Agramante
6.8Che senza piu pensar si caccio inante.
7.1Il creder d'haver seco il Re d'Algieri
7.2Fece che si curo poco del patto,
7.3E non havria di mille cavallieri
7.4Giunti in suo aiuto, si gran stima fatto,
7.5Percio lancie abbassar spronar destrieri
7.6Di qua: di la veduto fu in un tratto,
7.7Melissa, poi che con sue finte larve
7.8La battaglia attacco: subito sparve.
8.1I duo campion chevedeno turbarsi
8.2Contra ogni accordo contra ogni promessa .
8.3Senza piu l'un con l'altro travagliarsi
8.4Anzi ogni ingiuria havendosi rimessa
8.5Fede si dan, ne qua: ne la impacciarsi
8.6Fin che la cosa non sia meglio espressa
8.7Chi stato sia che i patti ha rotto inante.
8.8O'l vecchioCarlo o'l giovene Agramante
9.1E replican con nuovi giuramenti
9.2D'esser nimici a chi manco di fede,
9.3Sozopra se ne vann tutte le genti
9.4Chi porta inanzi: e chi ritorna il piede,
9.5Chi sia fra i vili, e chi tra i piu valenti
9.6In un'atto medesimo si vede:
9.7Son tutti parimente al correr presti
9.8Ma quei corrono inanzi, e indietro questi.
10.1Come levrier che la fugace fera
10.2Correre intorno, & aggirarsi mira,
10.3Ne puo con gli altri cani andare in schiera
10.4Che'l cacciator lo tien, si strugge d'ira
10.5Si tormenta, s'affligge, e si dispera:
10.6Schiattisce indarno, e si dibatte e tira:
10.7Cosi sdegnora infin'allhora stata
10.8Marphisa era quel di con la Cognata.
11.1Fin'a quell'hora havean quel di vedute
11.2Si ricche prede in spatioso piano:
11.3E che fosser dal patto ritenute
11.4Di non poter seguirle e porvi mano
11.5Ramaricate s'erano e dolute
11.6E n'havean molto sospirato in vano
11.7Hor che i patti e le triegue vider rotte
11.8Liete saltar ne l'Africane frotte.
12.1Marphisa caccio l'hasta per lo petto
12.2Al primo che scontro due braccia dietro:
12.3Poi trasse il brando, e in men che non l'ho detto
12.4Spezzo quattro elmi che sembrar di vetro
12.5Bradamante non fe minore effetto
12.6Ma l'hasta d'or, tenne diverso metro,
12.7Tutti quei che tocco per terra mise
12.8Duotanti fur, ne perho alcuno uccise.
13.1Questo si presso l'una all'altra fero
13.2Che testimonie se ne fur tra loro,
13.3Poi si scostaro, & a ferir si diero
13.4Ove le trasse l'ira: il popul Moro,
13.5Chi potra conto haver d'ogni guerriero
13.6Ch'a terra mandi quella lancia d'oro?
13.7O d'ogni testa che tronca o divisa
13.8Sia da la horribil spada di Marphisa?
14.1Come al soffiar de piu benigni venti
14.2Quando Apennin scuopre l'herbose spalle
14.3Muovonsi a par duo turbidi torrenti
14.4Che nel cader fan poi diverso calle,
14.5Svellono i sassi e gli arbori eminenti
14.6Da l'alte ripe, e portan ne la valle
14.7Le biade e i campi, e quasi a gara fanno
14.8A chi far puo nel suo camin piu danno,
15.1Cosi le due magnanime guerriere
15.2Scorrendo il campo per diversa strada,
15.3Gran strage fan ne l'Africane schiere,
15.4L'una con l'hasta, e l'altra con la spada,
15.5Tiene Agramante a pena alle bandiere
15.6La gente sua, ch'in fuga non ne vada,
15.7In van domanda: in van volge la fronte
15.8Ne puo saper che sia di Rodomonte
16.1A conforto di lui rotto havea il patto
16.2(Cosi credea) che fu solennemente
16.3I Dei chiamando in testimonio, fatto:
16.4Poi s'era dileguato si repente,
16.5Ne Sobrin vede anchor: Sobrin ritratto
16.6In Arli s'era: e dettosi innocente,
16.7Perche di quel pergiuro, aspra vendetta
16.8Sopra Agramante il di medesmo aspetta.
17.1Marsilio ancho e fuggito ne la terra
17.2Si la religion gli preme il core,
17.3Percio male Agramante il passo serra
17.4A quei che mena Carlo Imperatore,
17.5D'Italia di Lamagna e d'Inghilterra
17.6Che tutte gente son d'alto valore:
17.7Et hanno i Paladin sparsi tra loro
17.8Come le gemme in un riccamo d'oro.
18.1E presso a i Paladini alcun perfetto
18.2Quanto esser possa al mondo cavalliero,
18.3Guidon selvaggio l'intrepido petto:
18.4E i duo famosi figli d'Oliviero,
18.5Io non voglio ridir ch'io l'ho gia detto
18.6Di quel par di donzelle ardito e fiero,
18.7Questi uccidean di genti saracine
18.8Tanto che non v'e numero ne fine.
19.1Ma differendo questa pugna alquanto
19.2Io vo passar senza navilio il mare,
19.3Non ho con quei di Francia da far tanto
19.4Ch'io non m'habbia d'Astolfo a ricordare:
19.5La gratia che gli die l'Apostol santo
19.6Io v'ho gia detto, e detto haver mi pare
19.7Che'l Re Branzardo, e il Re de l'Algazera
19.8Per girli incontra armasse ogni sua schiera
20.1Furon di quei c'haver poteano in fretta
20.2Le schiere di tutta Africa raccolte
20.3Non men d'inferma, eta che di perfetta
20.4Quasi ch'anchor le femine fur tolte:
20.5Agramante ostinato alla vendetta
20.6Havea gia vota l'Africa due volte,
20.7Poche genti rimase erano, e quelle
20.8Esercito facean timido, e imbelle.
21.1Ben lo mostra che gli nimici a pena
21.2Vider lontan, che se n'andaron rotti,
21.3Astolfo come pecore li mena
21.4Dinanzi a i suoi di guerreggiar piu dotti,
21.5E fa restarne la campagna piena:
21.6Pochi a Biserta se ne son ridotti,
21.7Prigion rimase Bucifar gagliardo
21.8Salvossi ne la terra il Re Branzardo.
22.1Via piu dolente sol di Bucifaro
22.2Che se tutto perduto havesse il resto,
22.3Biserta e grande, e farle gran riparo
22.4Bisogna, e senza lui mal puo far questo,
22.5Poterlo riscattar molto havria caro:
22.6Mentre vi pensa, e ne sta afflitto e mesto
22.7Gli viene in mente come tien prigione,
22.8Gia molti mesi il Paladin Dudone.
23.1Lo prese sotto a Monacho in riviera
23.2Il Re di Sarza nel primo passaggio,
23.3Da indi in qua prigion sempre stato era
23.4Dudon, che del Danese fu lignaggio,
23.5Mutar costui col Re de l'Algazera
23.6Penso Branzardo, e ne mando messaggio
23.7Al Capitan de Nubi, perche intese
23.8Per vera spia ch'egli era Astolfo Inglese
24.1Essendo Astolfo Paladin, comprende
24.2Che dee haver caro un Paladino sciorre
24.3Il gentil Duca come il caso intende
24.4Col Re Branzardo in un voler concorre,
24.5Liberato Dudon gratie ne rende
24.6Al Duca,e seco si mette a disporre
24.7Le cose che appertengono alla guerra
24.8Cosi quelle da mar come da terra.
25.1Havendo Astolfo esercito infinito
25.2Da non gli far sette Afriche difesa,
25.3E rammentando come fu ammonito
25.4Dal santo Vecchio che gli die l'impresa
25.5Di tor Provenza, e d'Aquamorta il lito
25.6Di man di Saracin che l'havean presa,
25.7D'una gran turba fece nuova eletta,
25.8Quella ch'al mar gli parve manco inetta.
26.1Et havendosi piene ambe le palme
26.2Quanto potean capir, di varie fronde
26.3A lauri a cedri tolte a olive a palme
26.4Venne su'l mare e le gitto ne l'onde:
26.5O felici e dal ciel ben dilette alme
26.6Gratia che Dio raro a mortali infonde,
26.7O stupendo miracolo che nacque
26.8Di quelle frondi, come fur ne l'acque
27.1Crebbero in quantita fuor d'ogni stima
27.2Si feron curve e grosse e lunghe e gravi,
27.3Le vene ch'attraverso haveano prima
27.4Mutaro in dure spranghe, e in grosse travi
27.5E rimanendo acute in ver la cima
27.6Tutte in un tratto diventaro navi,
27.7Di differenti qualitadi e tante
27.8Quante raccolte fur da varie piante.
28.1Miracol fu veder le fronde sparte
28.2Produr fuste, galee, navi da gabbia,
28.3Fu mirabile anchor che vele e sarte
28.4E remi havean quanto alcun legno n'habbia
28.5Non manco alDuca poi, chi havesse l'arte
28.6Di governarsi alla ventosa rabbia,
28.7Che di Sardi e di Corsi non remoti
28.8Nocchier, padron, pennesi hebbe, e piloti.
29.1Quelli che entraro in mar contati furo
29.2Ventiseimila, e gente d'ogni sorte,
29.3Dudon ando per capitano loro
29.4Cavallier saggio, e in terra, e in aqua forte,
29.5Stava l'armata anchora al lito Moro
29.6Miglior vento aspettando che la porte
29.7Quando un navilio giunse a quella riva
29.8Che di presi guerrier carco veniva:
30.1Portava quei ch'al periglioso ponte
30.2Ove alle giostre il campo era si stretto
30.3Pigliato havea l'audace Rodomonte,
30.4Come piu volte io v'ho di sopra detto,
30.5Il cognato tra questi era del Conte
30.6E'l fedel Brandimarte, e Sansonetto
30.7Et altri anchor che dir non mi bisogna
30.8D'Alemagna, d'Italia, e di Guascogna.
31.1Quivi il nocchier ch'anchor non s'era accorto
31.2De gli inimici, entro con la galea,
31.3Lasciando molte miglia a dietro il porto
31.4D'Algieri, ove calar prima volea:
31.5Per un vento gagliardo ch'era sorto
31.6E spinto oltre il dover la poppa havea,
31.7Venir tra i suoi credette, e in loco fido
31.8Come vien Progne al suo loquace nido.
32.1Ma come poi l'Imperiale augello
32.2I Gigli doro, e i Pardi vide appresso,
32.3Resto pallido in faccia, come quello
32.4Che'l piede incauto d'improviso ha messo
32.5Sopra il serpente venenoso e fello
32.6Dal pigro sonno in mezo l'herbe oppresso,
32.7Che spaventato e smorto si ritira
32.8Fuggendo quel che pien di tosco e d'ira,
33.1Gia non pote fuggir quindi il nocchiero
33.2Ne tener seppe iprigion suoi di piatto,
33.3Con Brandimarte fu con Oliviero
33.4Con Sansonetto e con molti altri tratto,
33.5Ove dal Duca, e dal figliuol d'Uggiero
33.6Fu lieto viso a gli suo'amici fatto:
33.7E per mercede lui che li condusse
33.8Volson che condannato al remo fusse.
34.1Come io vi dico dal figliuol d'Othone
34.2I cavallier christian furon ben visti,
34.3E di mensa honorati al padiglione
34.4D'arme, e di cio che bisogno provisti,
34.5Per amor d'essi differi Dudone
34.6Landata sua, che non minori acquisti
34.7Di ragionar con tai baroni estima,
34.8Che d'esser gito uno o duo giorni prima.
35.1In che stato, in che termine, si trove
35.2E Francia, e Carlo, instruttion vera hebbe,
35.3E dove piu sicuramente, e dove
35.4Per far miglior effetto, calar debbe,
35.5Mentre da lor venia intendendo nuove
35.6S'udi un rumor che tuttavia piu crebbe:
35.7E un dar all'arme ne segui si fiero.
35.8Che fece a tutti far piu d'un pensiero.
36.1Il Duca Astolfo, e la compagnia bella
36.2Che ragionando insieme si trovaro:
36.3In un momento armati furo, e in sella:
36.4E verso il maggior grido in fretta andaro,
36.5Di qua,di la cercando pur novella
36.6Di quel romore, e in loco capitaro
36.7Ove videro un'huom tanto feroce,
36.8Che nudo, e solo, a tutto'l campo nuoce.
37.1Menava un suo baston di legno involta
37.2Che era si duro, e si grave, e si fermo:
37.3Che declinando quel, facea ogni volta
37.4Cader in terra un'huom peggio ch'infermo,
37.5Gia a piu di cento havea la vita tolta
37.6Ne piu se gli facea riparo o schermo,
37.7Se non tirando di lontan saette
37.8D'appresso non e alcun gia che l'aspette.
38.1Dudone, Astolfo, Brandimarte, essendo
38.2Corsi in fretta al romore, & Oliviero:
38.3De la gran forza, e del valor stupendo
38.4Stavan maravigliosi di quel fiero,
38.5Quando venir s'un palafren correndo
38.6Videro una Donzella in vestir nero,
38.7Che corse a Brandimarte, e salutollo
38.8E gli alzo a un tempo ambe le braccia al collo
39.1Questa era Fiordiligi, che si acceso
39.2Havea d'amor per Brandimarte il core,
39.3Che quando al ponte stretto il lascio preso
39.4Vicina ad impazzar fu di dolore,
39.5Di la dal mare era passata, inteso
39.6Havendo dal Pagan che ne fu authore,
39.7Che mandato con molti cavallieri
39.8Era prigion ne la citta d'Algieri.
40.1Quando fu per passare havea trovato
40.2A Marsilia una nave di levante
40.3Ch'un vecchio cavalliero havea portato
40.4De la famiglia del Re Monodante:
40.5Ilqual molte province havea cercato
40.6Quando per mar quando per terra errante:
40.7Per trovar Brandimarte: che nuova hebbe
40.8Tra via di lui ch'in Francia il troverebbe.
41.1Et ella conosciuto che Bardino
41.2Era costui, Bardino che rapito
41.3Al padre Brandimarte piccolino
41.4Et a rocca Silvana havea notrito,
41.5E la cagione intesa del camino
41.6Seco fatto l'havea scioglier dal lito,
41.7Havendogli narrato in che maniera
41.8Brandimarte passato in Africa era.
42.1Tosto che furo a terra udir le nuove
42.2Ch'assediata d'Astolfo era Biserta:
42.3Che seco Brandimarte si ritrove
42.4Udito havean, ma non per cosa certa,
42.5Hor Fiordiligi in tal fretta si muove
42.6Come lo vede, che ben mostra aperta
42.7Quella allegrezza ch'i precessi guai
42.8Le fero la maggior c'havesse mai.
43.1Il gentil cavallier non men giocondo
43.2Di veder la diletta e fida moglie
43.3Ch'amava piu che cosa altra del mondo,
43.4L'abraccia estringe e dolcemente accoglie,
43.5Ne per satiare al primo ne al secondo
43.6Ne al terzo bacio era l'accese voglie,
43.7Se non ch'alzando gliocchi hebbe veduto
43.8Bardin che con la Donna era venuto.
44.1Stese le mani & abbracciar lo volle
44.2E insieme domandar perche venia,
44.3Ma di poterlo far tempo gli tolle
44.4Il campo ch'in disordine fuggia,
44.5Dinanzi a quel baston che'l nudo folle
44.6Menava intorno, e gli facea dar via:
44.7Fiodiligi miro quel nudo in fronte
44.8E grido a Brandimarte eccovi il Conte,
45.1Astolfo tutto a un tempo ch'era quivi
45.2Che questo Orlando fosse hebbe palese,
45.3Per alcun segno che da i vecchi Divi
45.4Su nel terrestre Paradiso intese,
45.5Altrimente restavan tutti privi
45.6Di cognition di quel Signor cortese,
45.7Che per lungo sprezzarsi, come stolto
45.8Havea di fera piu che d'huomo il volto.
46.1Astolfo per pieta che gli traffisse
46.2Il petto e il cor, si volse lachrymando
46.3Et a Dudon (che gli era appresso) disse
46.4Et indi ad Oliviero, eccovi Orlando,
46.5Quei gli occhi alquanto e le palpebre fisse
46.6Tenendo in lui, l'andar raffigurando:
46.7E'l ritrovarlo in tal calamitade
46.8Gli empi di maraviglia e di pietade.
47.1Piangeano quei Signor per la piu parte
47.2Si lor ne dolse, e lor n'encrebbe tanto,
47.3Tempo e (lor disse Astolfo) trovar'arte
47.4Di risanarlo, e non di fargli il pianto,
47.5E salto a piedi, e cosi Brandimarte
47.6Sansonetto, Oliviero, e Dudon santo,
47.7E s'aventaro al nipote di Carlo
47.8Tutti in un tempo, che volean pigliarlo,
48.1Orlando che si vide fare il cerchio
48.2Meno il baston da disperato e folle,
48.3Et a Dudon che si facea coperchio
48.4Al capo de lo scudo & entrar volle:
48.5Fe sentir ch'era grave di soperchio:
48.6E se non che Olivier col brando tolle
48.7Parte del colpo, havria il bastone ingiusto
48.8Rotto lo scudo, l'elmo, il capo, e il busto.
49.1Lo scudo roppe solo, e su l'elmetto
49.2Tempesto si, che Dudon cadde in terra,
49.3Meno la spada a un tempo Sansonetto
49.4E del baston piu di duo braccia afferra,
49.5Con valor tal, che tutto il taglia netto
49.6Brandimarte ch'adosso se gli serra
49.7Gli cinge i fianchi quanto puo con ambe
49.8Le braccia, e Astolfo il piglia ne le gambe.
50.1Scuotesi Orlando, e lungi dieci passi
50.2Da se l'Inglese fe cader riverso,
50.3Non fa perho, che Brandimarte il lassi
50.4Che con piu forza l'ha preso a traverso,
50.5Ad Olivier che troppo inanzi fassi
50.6Meno un pugno si duro e si perverso
50.7Che lo fe cader pallido & esangue
50.8E dal naso e da gliocchiuscirgli il sangue.
51.1E se non era l'elmo piu che buono
51.2C'havea Olivier, l'havria quel pugno ucci
51.3Cadde perho, come se fatto dono so,
51.4Havesse de lo spirto al paradiso:
51.5Dudone e Astolfo, che levati sono
51.6Benche Dudone habbia gonfiato il viso
51.7E Sansonetto che'l bel colpo ha fatto
51.8Adosso a Orlando son tutti in un tratto.
52.1Dudon con gran vigor dietro l'abbraccia
52.2Pur tentando col pie farlo cadere,
52.3Astolfo e glialtri gli han prese le braccia:
52.4Ne lo puon tutti insieme ancho tenere,
52.5C'ha visto Toro a cui si dia la caccia
52.6E ch'alle orecchie habbia le Zanne fiere
52.7Correr mugliando, e trarre ovunque corre
52.8I cani seco, e non potersi sciorre.
53.1Imagini ch'Orlando fosse tale
53.2Che tutti quei guerrier seco trahea:
53.3In quel tempo Olivier di terra sale
53.4La dove steso il gran pugno l'havea,
53.5E visto che cosi si potea male
53.6Far di lui quel ch'Astolfo far volea:
53.7Si penso un modo, & ad effetto il messe,
53.8Di far cader Orlando, e gli successe.
54.1Si fe quivi arrecar piu d'una fune
54.2E con nodi correnti adatto presto:
54.3Et alle gambe, & alle bracia, alcune
54.4Fe porre al Conte, & a traverso il resto:
54.5Di quelle i capi poi parti in commune
54.6E li diede a tenere a quello e a questo:
54.7Per quella via che Maniscalco atterra
54.8Cavallo o bue, fu tratto Orlando in terra.
55.1Come egli e in terra, gli son tutti adosso
55.2E gli legan piu forte, e piedi, e mani,
55.3Assai di qua: di la s'e Orlando scosso
55.4Ma sono i suoi risforzi tutti vani:
55.5Commanda Astolfo che sia quindi mosso
55.6Che dice voler far che si risani.
55.7Dudon ch'e grande, il leva in su le schene
55.8E porta al mar, sopra l'estreme arene.
56.1Lo fa lavar Astolfo sette volte
56.2E sette volte sotto acqua l'attuffa,
56.3Si che dal viso e da le membra stolte
56.4Leva la brutta rugine e la muffa,
56.5Poi con certe herbe a questo effetto colte
56.6La bocca chiuder fa che soffia e buffa:
56.7Che non volea c'havesse altro meato
56.8Onde spirar, che per lo naso, il fiato.
57.1Haveasi Astolfo apparecchiato il vaso,
57.2In che il Senno d'Orlando era rinchiuso,
57.3E quello in modo appropinquogli al naso
57.4Che nel tirar che fece il fiato in suso,
57.5Tutto il voto, maraviglioso caso
57.6Che ritorno la mente al primier'uso,
57.7E ne suoi bei discorsi l'intelletto
57.8Rivenne piu che mai lucido e netto.
58.1Come chi da noioso e grave sonno,
58.2Ove o vedere abominevol forme
58.3Di mostriche non son, ne ch'esser ponno
58.4O gli par cosa far strana & enorme,
58.5Anchor si maraviglia, poi che donno
58.6E fatto de suoi sensi, e che non dorme:
58.7Cosi poi che fu Orlando d'error tratto
58.8Resto maraviglioso e stupefatto.
59.1E Brandimarte, e il fratel d'Aldabella,
59.2E quel che'l· senno in capo gli ridusse,
59.3Pur pensando riguarda, e non favella
59.4Come egli quivi e quando si condusse,
59.5Girava gliocchi in questa parte e in quella
59.6Ne sapea imaginar dove si fusse,
59.7Si maraviglia che nudo si vede
59.8E tante funi ha da le spalle al piede.
60.1Poi disse, come gia disse Sileno
60.2A quei che lo legar nel cavo speco,
60.3Solvite me, con viso si sereno
60.4Con guardo si men del usato bieco:
60.5Che fu slegato, e de panni c'havieno
60.6Fatti arrecar, participaron seco,
60.7Consolandolo tutti del dolore
60.8Che lo premea di quel passato errore.
61.1Poi che fu all'esser primo ritornato
61.2Orlando piu che mai saggio e virile,
61.3D'amor si trovo insieme liberato,
61.4Si che colei che si bella e gentile
61.5Gli parve dianzi, e c'havea tanto amato
61.6Non stima piu se non per cosa vile,
61.7Ogni suo studio, ogni disio rivolse
61.8A racquistar, quanto gia Amor le tolse.
62.1Narro Bardino intanto a Brandimarte
62.2Che morto era il suo padre Monodante,
62.3E che a chiamarlo al regno egli da parte
62.4Veniva prima del fratel Gigliante:
62.5Poi de le genti, c'habitan le sparte
62.6Isole in mare e l'ultime in Levante,
62.7Di che non era un'altro regno al mondo
62.8Si ricco populoso, o si giocondo.
63.1Disse tra piu ragion che dovea farlo
63.2Che dolce cosa era la patria:e quando
63.3Si disponesse di voler gustarlo
63.4Havria poi sempre in odio andare errando,
63.5Brandimarte rispose, voler Carlo
63.6Servir per tutta questa guerra e Orlando:
63.7E se potea vederne il fin, che poi
63.8Penseria meglio sopra i casi suoi.
64.1Il di seguente la sua armata spinse
64.2Verso provenza il figlio del Danese:
64.3Indi Orlando col Duca si ristrinse
64.4Et in che stato era la guerra intese:
64.5Tutta Biserta poi d'assedio cinse
64.6Dando perho l'honore al Duca Inglese
64.7D'ogni vittorina, ma quel Duca il tutto
64.8Facea, come dal Conte venia instrutto.
65.1Ch'ordine habbian tra lor, come s'assaglia
65.2La gran Biserta, e da che lato, e quando:
65.3Come fu presa alla prima battaglia,
65.4Chi nel honor parte hebbe con Orlando:
65.5S'io non vi seguito hora, non vi caglia
65.6Ch'io non me ne vo molto dilungando,
65.7In questo mezo di saper vi piaccia
65.8Come da i Franchi i Mori hanno la caccia.
66.1Fu quasi il Re Agramante abbandonato
66.2Nel pericol maggior di quella guerra,
66.3Che con molti pagani era tornato
66.4Marsilio, e'l Re Sobrin dentro alla terra:
66.5Poi su l'armata e questo e quel montato
66.6Che dubbio havean di non salvarsi in terra,
66.7E duci e cavallier del popul Moro
66.8Molti eseguito havean l'esempio loro.
67.1Pure Agramante la pugna sostiene
67.2E quando finalmente piu non puote
67.3Volta le spalle, e la via dritta tiene
67.4Alle porte non troppo indi remote,
67.5Rabican dietro in gran fretta gli viene
67.6Che Bradamante stimola e percuote:
67.7D'ucciderlo era disiosa molto
67.8Che tante volte il suo Ruggier le ha tolto.
68.1Il medesmo desir Marphisa havea
68.2Per far del padre suo tarda vendetta,
68.3E con gli sproni quanto piu potea
68.4Facea il destrier sentir ch'ella havea fretta:
68.5Ma ne l'una ne l'altra vi giungea
68.6Si a tempo che la via fosse intercetta
68.7Al Re:d'entrar ne la citta serrata
68.8Et indi poi salvarsi in su l'armata.
69.1Come due belle e generose Parde
69.2Che fuor del lascio sien di pari uscite,
69.3Poscia ch'i cervi, o le capre gagliarde
69.4In darno haver si veggan seguite,
69.5Vergognandosi quasi che fur tarde:
69.6Sdegnose se ne tornano e pentite:
69.7Cosi tornar le due Donzelle, quando
69.8Videro il Pagan salvo, sospirando
70.1Non perho si fermar, ma ne la frotta
70.2De glialtri che fuggivano cacciarsi,
70.3Di qua: di la facendo ad ogni botta
70.4Molti cader, senza mai piu levarsi,
70.5A mal partito era la gente rotta,
70.6Che per fuggir non potea anchor salvarsi,
70.7Ch'Agramante havea fatto per suo scampo
70.8Chiuder la porta ch'uscia verso il campo.
71.1E fatto sopra il Rodano tagliare
71.2I ponti tutti, ah sfortunata plebe
71.3Che dove del Tyranno utile appare
71.4Sempre e in conto di pecore e di zebe:
71.5Chi s'affoga nel fiume, e chi nel mare
71.6Chi sanguinose fa di se le glebe,
71.7Molti perir, pochi restar prigioni:
71.8Che pochi, a farsi taglia, erano buoni.
72.1De la gran moltitudine ch'uccisa
72.2Fu da ogni parte in questa ultima guerra,
72.3(Ben che la cosa non fu ugual divisa
72.4Ch'assai piu andar de i saracin sotterra
72.5Per man di Bradamante e di Marphisa)
72.6Se ne vede anchor segno in quella terra,
72.7Che presso ad Arli ove il Rodano stagna
72.8Piena di sepolture e la campagna.
73.1Fatto havea in tanto il Re Agramante sciorre
73.2E ritirar in alto i legni gravi,
73.3Lasciando alcuni e i piu leggieri a torre
73.4Quei che volean salvarsi in su le navi:
73.5Vi ste duo di per chi fuggia raccorre,
73.6E perche venti eran contrari e pravi:
73.7Fece lor dar le vele il terzo giorno,
73.8Ch'in Africa credea di far ritorno.
74.1Il Re Marsilio che sta in gran paura
74.2Ch'alla sua Spagna, il fio pagar non tocche,
74.3E la tempesta horribilmente oscura
74.4Sopra suoi campi all'ultimo non scocche:
74.5Si fe porre a Valenza, e con gran cura
74.6Comincio a riparar castella e rocche,
74.7E preparar la guerra, che fu poi
74.8La sua ruina, e de gli amici suoi.
75.1Verso Africa Agramante alzo le vele
75.2De legni male armati, e voti quasi,
75.3D'huomini voti, e pieni di querele:
75.4Per ch'in Francia i tre quarti eran rimasi,
75.5Chi chiama il Re superbo: chi crudele,
75.6Chi stolto, e come Avviene in simil casi
75.7Tutti glivoglion mal ne lor secreti,
75.8Ma timor n'hanno, e stan per forza cheti.
76.1Pur duo tal'hora o tre schiudon le labbia
76.2Ch'amici sono, e che tra lor s'han fede:
76.3E sfogano la cholera, e la rabbia
76.4E'l misero Agramante anchor si crede
76.5Ch'ognun gli porti amore, e pieta gli habbia
76.6E questo gl'intervien perche non vede
76.7Mai visi se non finti, e mai non ode
76.8Se non adulation menzogne e frode.
77.1Erasi consigliato il Re Africano
77.2Di non smontar nel porto di Biserta
77.3Perho c'havea del popul Nubiano
77.4Che quel lito tenea, novella certa,
77.5Ma tenersi di sopra, si lontano
77.6Che non fosse acre la discesa & erta,
77.7Mettersi in terra, e ritornare al dritto
77.8A dar soccorso al suo populo afflitto.
78.1Ma il suo fiero destin, che non risponde
78.2E quella intention provida e saggia,
78.3Vuol che l'armata che nacque di fronde
78.4Miracolosamente ne la spiaggia,
78.5E vien solcando inverso Francia l'onde,
78.6Con questa ad incontrar di notte s'haggia,
78.7A nubiloso tempo, oscuro, e tristo
78.8Perche sia in piu disordine sprovisto.
79.1Non ha havuto Agramante anchora spia
79.2Ch'Astolfo mandi una armata si grossa,
79.3Ne creduto ancho (a chil dicesse) havria
79.4Che cento navi un ramuscel far possa,
79.5E vien senza temer, ch'intorno sia
79.6Che contra lui s'ardisca di far mossa:
79.7Ne pone guardie, ne veletta in gabbia:
79.8Che di cio che si scuopre, avisar'habbia.
80.1Si che i navili, che d'Astolfo havuti
80.2Havea Dudon, di buona gente armati,
80.3E che la sera havean questi veduti
80.4Et alla volta lor s'eran drizzati,
80.5Assalir gli nimici sproveduti
80.6Gittaro i ferri e sonsi incatenati:
80.7Poi ch'al parlar certificati foro
80.8Ch'erano Mori, e gli nimici loro.
81.1Ne l'arrivar che i gran navili senno
81.2(Spirando il vento a lor desir secondo)
81.3Ne i Saracin con tale impeto denno,
81.4Che molti legni ne cacciaro al fondo,
81.5Poi cominciaro oprar le mani, e il senno
81.6E ferro, e fuoco, e sassi di gran pondo
81.7Tirar con tanta, e si fiera tempesta
81.8Che mai non hebbe il mar simile a questa
82.1Quei di Dudone a cui possanza e ardire
82.2Piu del solito e lor dato di sopra
82.3(Che venuto era il tempo di punire
82.4I saracin di piu d'una mal'opra)
82.5Sanno appresso e lontan si ben ferire
82.6Che non trova Agramante ove si cuopra:
82.7Gli cade sopra un nembo di saette
82.8Da lato ha spade, e graffi, e picche, e accette
83.1D'alto cader sente gran sassi e gravi
83.2Da machine cacciati, e da tormenti,
83.3E prore e poppe fraccassar de navi
83.4Et aprire usci al mar larghi e patenti,
83.5E'l maggior danno e de l'incendi pravi
83.6A nascer presti ad ammorzarsi lenti:
83.7La sfortunata ciurma si vuol torre
83.8Del gran periglio e via piu ognhor vi corre.
84.1Altri che'l ferro e l'inimico caccia
84.2Nel mar si getta: e vi s'affoga e resta,
84.3Altri che muove a tempo piedi e braccia
84.4Va per salvarsi o in quella barca o in questa,
84.5Ma quella grave oltre il dover, lo scaccia
84.6E la man per salir troppo molesta
84.7Fa restare attaccata ne la sponda:
84.8Ritorna il resto a far sanguigna l'onda.
85.1Altri che spera in mar salvar la vita
85.2O perderlavi al men con minor pena:
85.3Poi che notando non ritrova aita
85.4E mancar sente l'animo e la lena,
85.5Alla vorace fiamma c'ha fuggita
85.6La tema di annegarsi ancho rimena:
85.7S'abbraccia a un legno ch'arde, eper timore
85.8C'ha di due morte, in ambe se ne muore.
86.1Altri per tema di spiedo o d'accetta
86.2Che vede appresso, al mar ricorre in vano:
86.3Perche dietro gli vien pietra o saetta
86.4Che non lo lascia andar troppo lontano,
86.5Ma saria forse, mentre che diletta
86.6Il mio cantrar, consiglio utile e sano
86.7Di finirlo piu tosto che seguire
86.8Tanto che v'annoiasse il troppo dire.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)