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1.1S E comein acqui star qualch'al tro dono
1.2Che senza indu stria non puo da re Natura,
1.3Affaticate notte e di si sono
1.4Con somma dili gentia e lunga cura
1.5Le valorose donne, e se con buono
1.6Successo, n'e uscit'opra non oscura,
1.7Cosi si fosson poste a quelli studi
1.8Ch'immortal fanno le mortal virtudi.
2.1E che per se medesime potuto
2.2Havesson dar memoria alle sue lode,
2.3Non mendicar da gli scrittori aiuto
2.4Aiquali astio & invidia il cor si rode
2.5Che'l ben che ne puon dir spesso e taciuto,
2.6E'l mal, quanto ne san per tutto s'ode,
2.7Tanto il lor nome sorgeria, che forse
2.8Viril fama a tal grado unqua non sorse.
3.1Non basta a molti di prestarsi l'opra
3.2In far l'un l'altro glorioso al mondo,
3.3Ch'ancho studian di far che si discuopra
3.4Cio che le donne hanno fra lor d'immondo,
3.5Non le vorrian lasciar venir di sopra
3.6E quanto puon fan per cacciarle al fondo,
3.7Dico gli antiqui, quasi l'honor debbia
3.8D'esse, il lor'oscurar, come il Sol nebbia.
4.1Ma non hebbe e non ha mano ne lingua
4.2Formando in voce, o discrivendo in carte,
4.3Quantunqueil mal quanto puo accresce e impingua
4.4E minuendo il ben va con ogni arte,
4.5Poter perho, che de le donne estingua
4.6La gloria si: che non ne resti parte,
4.7Ma non gia tal che presso al segno giunga
4.8Ne ch'ancho se gli accosti di gran lunga.
5.1Ch'Arpalice non fu, non fu Tomyri
5.2Non fu chi Turno, non chi Hettor soccorse
5.3Non chi seguita da Sidonii e Tyri
5.4Ando per lungo mare in Lybia a porse,
5.5Non Zenobia, non quella che gli Assyri
5.6I Persi e gl'Indi con vittoria scorse:
5.7Non fur queste e poch'altre degne sole,
5.8Di cui per arme eterna fama vole.
6.1E di fedeli e caste e saggie e forti
6.2Stato ne son non pur in Grecia e in Roma,
6.3Ma in ogni parte ove fra gl'Indi e gli Horti
6.4De le Hesperide il Sol spiega la chioma,
6.5De le quai sono i pregi a gli honor morti
6.6Si ch'a pena di mille una si noma
6.7E questo perche havuto hanno a i lor tempi
6.8Gli scrittori bugiardi invidi & empi.
7.1Non restate perho donne a cui giova
7.2Il bene oprar, di seguir vostra via,
7.3Ne da vostra alta impresa vi rimuova
7.4Tema che degno honor non vi si dia,
7.5Che come cosa buona non si trova
7.6Che duri sempre, cosi anchor ne ria,
7.7Se le charte sin qui state e gl'inchiostri
7.8Per voi non sono, hor sono a tempi nostri.
8.1Dianzi Marullo, & il Pontan per vui
8.2Sono e duo Strozzi il padre e'l figlio stati
8.3C'e il Bembo, c'e il Capel, c'e chi qual lui
8.4Vediamo, ha tali i cortigian formati:
8.5C'e un Luigi Alaman ce ne son dui
8.6Di par da Marte, e da le Muse amati
8.7Ambi del sangue che regge la terra,
8.8Che'l Menzo fende e d'alti stagni serra
9.1Di questi l'uno oltre che'l proprio instinto
9.2Ad honorarvi e a riverirvi inchina
9.3E far Parnasso risonare a Cintho
9.4Di vostra laude: e porla al ciel vicina,
9.5L'amor la fede il saldo e non mai vinto
9.6Per minacciar di stratii e di ruina
9.7Animo ch'Issabella gli ha dimostro:
9.8Lo fa assai piu, che di se stesso: vostro.
10.1Si che non e per mai trovarsi stanco
10.2Di farvi honor ne i suoi vivaci carmi,
10.3E s'altri vi da biasmo, non e ch'ancho
10.4Sia piu pronto di lui per pigliar l'armi,
10.5E non ha il mondo cavallier che manco
10.6La vita sua per la virtu rispiarmi,
10.7Da insieme egli materia ond'altri scriva
10.8E fa la gloria altrui scrivendo viva.
11.1Et e ben degno che si ricca Donna
11.2Ricca di tutto quel valor che possa
11.3Esser fra quante al mondo portin gonna,
11.4Mai non si sia di sua constantia mossa,
11.5E sia stata per lui vera colonna
11.6Sprezzando di Fortuna ogni percossa,
11.7Di lei degno egli, e degno ella di lui
11.8Ne meglio s'accoppiaro unque altri dui.
12.1Nuovi Trophei pon su la riva d'Oglio
12.2Ch'in mezo a ferri a fuochi anavi a ruote
12.3Ha sparso alcun tanto ben scritto foglio
12.4Che'l vicin fiume invidia haver gli puote:
12.5Appresso a questo un'Hercol Bentivoglio,
12.6Fa chiaro il vostro honor con chiare note
12.7E Renato Trivulcio, e'l mio Guidetto
12.8E'l Molza a dir di voi da Phebo eletto.
13.1C'e'l Duca de Carnuti Hercol figliuolo
13.2Del Duca mio, che spiega l'ali come
13.3Canoro Cigno, e va cantando a volo
13.4E fin'al cielo udir fa il vostro nome,
13.5C'e il mio Signor del Vasto a cui non solo
13.6Di dare a mille Athene, e a mille Rome
13.7Di se materia basta, ch'ancho accenna
13.8Volervi eterne far con la sua penna.
14.1Et oltre a questi & altri c'hoggi havete
14.2Che v'hanno dato gloria, e ve la danno:
14.3Voi per voi stesse dar ve la potete,
14.4Poi che molte lasciando l'ago e'l panno
14.5Son con le Muse a spegnersi la sete
14.6Al fonte d'Aganippe andate, e vanno,
14.7E ne ritornan tai che l'opra vostra
14.8E piu bisogno a noi ch'a voi la nostra.
15.1Se chi sian queste, e di ciascunavoglio
15.2Render buon conto, e degno pregio darle,
15.3Bisognera ch'io verghi piu d'un foglio
15.4E c'hoggi il canto mio d'altro non parle:
15.5E s'a lodarne cinque o sei ne toglio
15.6Io potrei l'altre offendere e sdegnarle,
15.7Che faro dunque? ho da tacer d'ognuna?
15.8O pur fra tante sceglierne sol una?
16.1Sceglieronne una, e sceglierolla tale
16.2Che superato havra l'invidia in modo
16.3Che nessun'altra potra havere a male
16.4Se l'altre taccio e se lei sola lodo,
16.5Quest'una ha non pur se fatta immortale
16.6Col dolce stil di che il meglior non odo,
16.7Ma puo qualunque di cui parli o scriva
16.8Trar del sepolchro, e far ch'eterno viva.
17.1Come Phebo la candida sorella
17.2Fa piu di luce adorna: e piu la mira
17.3Che Venere, o che Maia, o ch'altra stella
17.4Che va col cielo, o che da se si gira,
17.5Cosi facundia piu ch'all'altre: a quella
17.6Di ch'io vi parlo, e piu dolcezza spira,
17.7E da tal forza all'alte sue parole
17.8Ch'orna a di nostri il ciel d'un altro Sole.
18.1Vittoria e'l nome, e ben conviensi a nata
18.2Fra le vittorie, & a chi o vada o stanzi
18.3Di Trophei sempre e di Trionphi ornata
18.4La vittoria habbia seco, o dietro o inanzi:
18.5Questa e un'altra Artemisia, che lodata
18.6Fu di pieta verso il suo Mausolo: anzi
18.7Tanto maggior: quanto e piu assai bell'opra
18.8Che por sotterra un huom, trarlo di sopra.
19.1Se Laodamia: se la moglier di Bruto:
19.2S'Arria: s'Argia: s'Evadne: e s'altre molte
19.3Meritar laude per haver voluto
19.4Morti i mariti esser con lor sepolte,
19.5Quanto honore a vittoria e piu dovuto
19.6Che di Lethe: e del Rio che nove volte
19.7L'ombre circonda: ha tratto il suo consorte
19.8Mal grado de le Parche e de la Morte.
20.1S'al fiero Achille invidia de la chiara
20.2Meonia Tromba il Macedonico hebbe,
20.3Quanto invitto Francesco di Pescara
20.4Maggiore a te, se vivesse hor, l'havrebbe
20.5Che si casta mogliere, e a te si cara
20.6Canti l'eterno honor che ti si debbe,
20.7E che per lei si'l nome tuo rimbombe
20.8Che da bramar non hai piu chiare trombe.
21.1Se quanto dir se ne potrebbe, o quanto
21.2Io n'ho desir, volessi porre in carte,
21.3Ne direi lungamente, ma non tanto
21.4Ch'a dir non ne restasse ancho gran parte,
21.5E di Marphisa e de i compagni in tanto
21.6La bella historia rimarria da parte,
21.7Laquale io vi promisi di seguire
21.8S'in questo canto mi verreste a udire,
22.1Hora essendo voi qui per ascoltarmi:
22.2Et io per non mancar de la promessa,
22.3Serbero a maggior otio di provarmi
22.4Ch'ogni laude di lei sia da me espressa,
22.5Non perch'io creda bisognar miei carmi
22.6A chi se ne fa copia da se stessa,
22.7Ma sol per satisfare a questo mio
22.8C'ho d'honorarla e di lodar disio.
23.1Donne io conchiudo in somma, ch'ogni etate
23.2Molte ha divoi degne d'historia havute,
23.3Ma per invidia di scrittori state
23.4Non sete dopo morte conosciute,
23.5Ilche piu non sara, poi che voi fate
23.6Per voi stesse immortal vostra virtute,
23.7Se far le due cognate sapean questo
23.8Si sapria meglio ogni lor degno gesto.
24.1Di Bradamante e di Marphisa dico
24.2Le cui vittoriose inclyte prove
24.3Di ritornare in luce m'affatico:
24.4Ma de le diece mancanmi le nove,
24.5Queste ch'io so, ben volentieri esplico,
24.6Si perche ogni bell'opra si de dove
24.7Occulta sia scoprir, si perche bramo
24.8A voi Donne aggradir c'honoro & amo.
25.1Stava Ruggier com'io vi dissi in atto
25.2Di partirsi, & havea commiato preso
25.3E dall'arbore il brando gia ritratto
25.4Che come dianzi non gli fu conteso,
25.5Quando un gran pianto che non lungo tratto
25.6Era lontan, lo fe restar sospeso
25.7E con le Donne a quella via si mosse,
25.8Per aiutar dove bisogno fosse,
26.1Spingonsi inanzi: e via piu chiaro il suon ne
26.2Viene, e via piu son le parole intese:
26.3Giunti ne la vallea trovan tre donne
26.4Che fan quel duolo, assai strane in arnese:
26.5Che fin'all'ombilico ha lor le gonne
26.6Scorciate, non so chi poco cortese,
26.7E per non saper meglio elle celarsi
26.8Sedeano in terra: e non ardian levarsi,
27.1Come quel figlio di Vulcan che venne
27.2Fuor de la polve senza madre in vita,
27.3E Pallade nutrir se con solenne
27.4Cura d'Aglauro, al veder troppo ardita,
27.5Sedendo ascosi i brutti piedi tenne
27.6Su la quadriga, da lui prima ordita,
27.7Cosi quelle tre giovani le cose
27.8Secrete lor, tenean sedendo ascose.
28.1Lo spettacolo enorme e dishonesto
28.2L'una e l'altra magnanima guerriera
28.3Fe de'l color, che ne i giardin di pesto
28.4Esser la rosa suol da primavera,
28.5Riguardo Bradamante, e manifesto
28.6Tosto le fu, ch'Ullania una d'esse era,
28.7Ullania che da l'Isola perduta
28.8In Francia messaggiera era venuta.
29.1E riconobbe non men l'altre due
29.2Che dove vide lei vide esse anchora,
29.3Ma se n'andaron le parole sue
29.4A quella de le tre ch'ella piu honora,
29.5E le domanda chi si iniquo fue
29.6E si di legge e di costumi fuora
29.7Che quei segreti a gliocchi altrui riveli
29.8Che quanto puo, par che Natura celi.
30.1Ullania che conosce Bradamante
30.2Non meno ch'alle insegne, alla favella:
30.3Esser colei che pochi giorni inante
30.4Havea gittati i tre guerrier di sella,
30.5Narra che ad un castel poco distante
30.6Una ria gente e di pieta ribella
30.7Oltre a ll'ingiuria di scorciarle i panni
30.8L'havea battuta e fattol'altri danni.
31.1Ne le sa dir che de lo scudo sia
31.2Ne de i tre Re: che per tanti paesi
31.3Fatto le havean si lunga compagnia,
31.4Non sa se morti, o sian restati presi,
31.5E dice c'ha pigliata questa via:
31.6Anchor ch'andare a pie molto le pesi,
31.7Per richiamarsi del'oltraggio a Carlo,
31.8Sperando che non sia per tolerarlo.
32.1Alle guerriere & a Ruggier che meno
32.2Non han pietosi i cor ch'audaci e forti,
32.3De bei visi turbo l'aer sereno
32.4L'udire, e piu il veder si gravi torti:
32.5Et obliando ogn'altro affar che havieno
32.6E senza che li prieghi o che gli eshorti
32.7La Donna afflitta a far la sua vendetta:
32.8Piglian la via verso quel luogo in fretta.
33.1Di commune parer le sopraveste
33.2Mosse da gran bonta, s'haveano tratte,
33.3Ch'a ricoprir le parti meno honeste
33.4Di quelle sventurate, assai furo atte,
33.5Bradamante non vuol ch'Ullania peste
33.6Le strade a pie, c'havea a piede ancho fatte
33.7E se la leva in groppa del destriero:
33.8L'altra Marphisa, l'altra il buonRuggiero
34.1Ullania a Bradamante che la porta
34.2Mostra la via che va al castel piu dritta,
34.3Bradamante all'incontro lei conforta
34.4Che la vendichera di chi l'ha afflitta,
34.5Lascian la valle: e per via lunga e torta
34.6Sagliono un colle hor'a man manca hor ritta,
34.7E prima il Sol fu dentro il mare ascoso
34.8Che volesser tra via prender riposo,
35.1Trovaro una villetta che la schena
35.2Dun erto colle aspro a salir tenea,
35.3Ove hebbon buono albergo e buona cena
35.4Quale havere in quel loco si potea,
35.5Si mirano d'intorno: e quivi piena
35.6Ogni parte di donne si vedea,
35.7Quai giovani quai vecchie: e in tanto stuolo
35.8Faccia non v'apparia d'un'huomo solo.
36.1Non piu a Iason di maraviglia denno
36.2Ne agli Argonauti che venian con lui,
36.3Le donne che i mariti morir fenno
36.4E i figli,e i padri co i fratelli sui,
36.5Si che per tutta l'isola di Lenno
36.6Di viril faccia non si vider dui,
36.7Che Ruggier quivi e chi con Ruggier era
36.8Maraviglia hebbe all'alloggiar la sera.
37.1Fero ad Ullania & alle Damigelle
37.2Che venivan con lei: le due guerriere
37.3La sera proveder di tre gonnelle,
37.4Se non cosi polite almeno intere,
37.5A se chiama Ruggiero una di quelle
37.6Donne c'habitan quivi: e vuol sapere
37.7Ove gli huomini sian, ch'un non nevede
37.8Et ella a lui questa risposta diede.
38.1Questa che forse e maraviglia a voi
38.2Che tante donne senza huomini siamo,
38.3E grave e intolerabil pena a noi
38.4Che qui bandite misere viviamo,
38.5E perche il duro esilio piu ci annoi
38.6Padri, figli, e mariti, che si amiamo,
38.7Aspro e lungo divortio da noi fanno
38.8Come piace al crudel nostro Tyranno.
39.1Da le sue terre lequai son vicine
39.2A noi due leghe, e dove noi sian nate,
39.3Qui ci ha mandato il barbaro in confine:
39.4Prima di mille scorni ingiuriate,
39.5Et ha gli huomini nostri e noi meschine
39.6Di morte e d'ogni stratio minacciate
39.7Se quelli a noi verranno: o gli fia detto
39.8Che noi dian lor, venendoci, ricetto
40.1Nimico e si costui del nostro nome
40.2Che non ci vuol, piu ch'io vi dico, appresso:
40.3Ne ch'a noi venga alcun de nostri, come
40.4L'odor l'ammorbi del femineo sesso,
40.5Gia due volte l'honor de le lor chiome
40.6S'hanno spogliato gli alberi e rimesso,
40.7Da indi in qua che'l rio Signor vaneggia
40.8In furor tanto, enon e ch'il correggia.
41.1Che'l populo ha di lui quella paura
41.2Che maggior haver puo lhuom de la morte
41.3Ch'aggiunto al mal voler gli ha la natura
41.4Una possanza fuor d'humana sorte,
41.5Il corpo suo di Gigantea statura
41.6E piu che di cent'altri insieme forte,
41.7Ne pur a noi sue suddite e molesto
41.8Ma fa alle strane anchor peggio di questo.
42.1Se l'honor vostro e queste tre vi sono
42.2Punto care c'havete in compagnia:
42.3Piu vi sara sicuro utile e buono
42.4Non gir piu inanzi: e trovar altra via:
42.5Questa al castel de lhuom di chio ragiono
42.6A provar mena la costuma ria.
42.7Che v'ha posta il crudel con scorno e danno
42.8Di donne e di guerrier che di la vanno.
43.1Marganor il fellon (cosi si chiama
43.2Il Signor il Tyran di quel castello)
43.3Delqual Nerone o s'altri e c'habbia fama
43.4Di crudelta, non fu piu iniquo e fello
43.5Il sangue human ma'l feminil piu brama
43.6Che'l lupo non lo brama de l'agnello,
43.7Fa con onta scacciar le donne tutte
43.8Da lor ria sorte a quel castel condutte.
44.1Perche quell'empio in tal furor venisse
44.2Volson le donne intendere e Ruggiero,
44.3Pregar colei ch'in cortesia seguisse
44.4Anzi che cominciasse il conto intero,
44.5Fu il Signor del castel (La Donna disse)
44.6Sempre crudel sempre inhumano e fiero,
44.7Ma tenne un tempo il cor maligno ascosto
44.8Ne si lascio conoscer cosi tosto.
45.1Che mentre duo suoi figli erano vivi
45.2Molto diversi da i paterni stili
45.3Ch'amavan forestieri & eran schivi
45.4Di crudeltade: e de gli altri atti vili
45.5Quivi le cortesie fiorivan, quivi
45.6I bei costumi e l'opere gentili
45.7Che'l padre mai: quantunque avaro fosse:
45.8Da quel che lor piacea non li rimosse.
46.1Le Donne e i Cavallier che questa via
46.2Facean tal'hor, venian si ben raccolti,
46.3Che si partian de l'alta cortesia
46.4De i duo germani inamorati molti,
46.5Amendui questi di cavalleria
46.6Parimente i santi ordini havean tolti
46.7Cilandro l'un: l'altro Tanacro detto
46.8Gagliardi arditi e di Reale aspetto.
47.1Et eran veramente e sarian stati
47.2Sempre di laude degni e d'ogni honore,
47.3S'in preda non si fossino si dati
47.4A quel desir che nominiamo Amore,
47.5Per cui dal buon sentier fur traviati
47.6Al labyrinto & al camin d'errore,
47.7E cio che mai di buono haveano fatto
47.8Resto contaminato e brutto a un tratto.
48.1Capito quivi un cavallier, di corte
48.2Del greco Imperator, che seco havea
48.3Una sua donna, di maniere accorte,
48.4Bella quanto bramar piu si potea:
48.5Cilandro in lei s'inamoro si forte
48.6Che morir non l'havendo gli parea,
48.7Gli parea che dovesse alla partita
48.8Di lei partire insieme la sua vita,
49.1E perche i prieghi non v'havriano loco
49.2Di volerla per forza si dispose,
49.3Armossi, e dal castel lontano un poco
49.4Ove passar dovean: cheto s'ascose,
49.5L'usata audacia e l'amoroso fuoco
49.6Non gli lascio pensar troppo le cose,
49.7Si che vedendo il cavallier venire
49.8L'ando lancia per lancia ad assalire.
50.1Al primo incontro credea porlo in terra,
50.2Portar la Donna e la vittoria in dietro,
50.3Ma'l cavallier che mastro era di guerra
50.4L'osbergo gli spezzo come di vetro,
50.5Venne la nuova al padre ne la terra,
50.6Che lo fe riportar sopra un feretro,
50.7E ritrovandol morto: con gran pianto
50.8Gli die sepulchro a gli antiqui avi a canto.
51.1Ne piu perho ne manco si contese
51.2L'albergo e l'accoglienza a questo e a quello,
51.3Perche non men Tanacro era cortese
51.4Ne meno era gentil di suo fratello,
51.5L'anno medesmo di lontan paese
51.6Con la moglie un Baron venne al castello
51.7A maraviglia egli gagliardo, & ella
51.8Quanto si possa dir leggiadra e bella.
52.1Ne men che bella honesta e valorosa,
52.2E degna veramente d'ogni loda,
52.3Il cavallier di stirpe generosa
52.4Di tanto ardir quanto piu d'altri s'oda:
52.5E ben conviensi a tal valor, che cosa
52.6Di tanto prezzo e si eccellente goda,
52.7Olindro il cavallier da Lungavilla
52.8La donna nominata era Drusilla.
53.1Non men di questa il giovene Tanacro
53.2Arse, che'l suo fratel di quella ardesse
53.3Che gli fe gustar fine acerbo & acro
53.4Del desiderio ingiusto ch'in lei messe,
53.5Non men di lui di violar del sacro
53.6E santo hospitio ogni ragione ellesse,
53.7Piu tosto che patir che'l duro e forte
53.8Nuovo desir lo conducesse a morte.
54.1Ma perch'havea dinanzi a gli occhi il tema
54.2Del suo fratel, che n'era stato morto,
54.3Pensa di torla in guisa: che non tema
54.4Ch'Olindro s'habbia a vendicar del torto,
54.5Tosto s'estingue in lui non pur si scema
54.6Quella virtu su che solea star sorto.
54.7Che non lo sommergean de i vitii l'acque
54.8De le quai sempre al fondo il padre giacque.
55.1Con gran silentio fece quella notte
55.2Seco raccor da vent'huomini armati,
55.3E lontan dal castel fra certe grotte
55.4Che si trovan tra via,messe gli aguati,
55.5Quivi ad Olindro il di le strade rotte
55.6E chiusi i passi fur da tutti i lati,
55.7E ben che fe lunga difesa, e molta,
55.8Pur la moglie e la vita gli fu tolta.
56.1Ucciso Olindro ne meno captiva
56.2La bella Donna, addolorata in guisa
56.3Ch'a patto alcun restar non volea viva
56.4E di gratia chiedea d'essere uccisa,
56.5Per morir si gitto giu d'una riva
56.6Che vi trovo sopra un vallone assisa,
56.7E non pote morir, ma con la testa,
56.8Rotta rimase, e tutta fiacca e pesta.
57.1Altrimente Tanacro riportarla
57.2A casa non pote che s'una bara:
57.3Fece con diligentia medicarla,
57.4Che perder non volea preda si cara,
57.5E mentre che s'indugia a risanarla
57.6Di celebrar le nozze si prepara,
57.7C'haver si bella Donna e si pudica
57.8Debbe nome di moglie e non d'amica.
58.1Non pensa altro Tanacro, altro non brama:
58.2D'altro non cura, e d'altro mai non parla:
58.3Si vede haverla offesa, e se ne chiama
58.4In colpa, e cio che puo fa d'emendarla,
58.5Ma tutto e in vano, quanto egli piu l'ama
58.6Quanto piu s'affatica di placarla,
58.7Tant'ella odia piu lui, tanto e piu forte:
58.8Tanto e piu ferma: in voler porlo a morte
59.1Ma non perho quest'odio cosi ammorza
59.2La conoscenza in lei: che non comprenda
59.3Che se vuol far quanto disegna, e forza
59.4Che simuli, & occulte insidie tenda,
59.5E che'l desir sotto contraria scorza
59.6(Ilquale e sol come Tanacro offenda)
59.7Veder gli faccia: e che si mostri tolta
59.8Dal primo amore, e tutto allui rivolta.
60.1Simula il viso pace, ma vendetta
60.2Chiama il cor dentro, e ad altro non attende:
60.3Molte cose rivolge, alcune accetta,
60.4Altre ne lascia, & altre in dubbio appende
60.5Le par che quando essa a morir si metta
60.6Havra il suo intento, e quivi al fin s'apprende:
60.7E dove meglio puo morire? o quando
60.8Che'l suo caro maritovendicando?
61.1Ella si mostra tutta lieta: e finge
61.2Di queste nozze haver sommo disio,
61.3E cio che puo indugiarle a dietro spinge
61.4Non ch'ella mostri haverne il cor restio:
61.5Piu de l'altre s'adorna, e si dipinge,
61.6Olindro al tutto par messo in oblio,
61.7Ma che sian fatte queste nozze vuole,
61.8Come ne la sua patria far si suole,
62.1Non era perho ver che questa usanza
62.2Che dir volea, ne la sua patria fosse,
62.3Ma perche in lei pensier mai non avanza
62.4Che spender possa altrove, imaginosse
62.5Una bugia: laqual le die speranza
62.6Di far morir chi'l suo Signor percosse,
62.7E disse di voler le nozze a guisa
62.8De la sua patria: e'l modo gli devisa·
63.1La vedovella che marito prende
63.2Deve prima (dicea) ch'a lui s'appresse,
63.3Placar l'alma del morto ch'ella offende,
63.4Facendo celebrargli offici e messe,
63.5In remission de le passate mende
63.6Nel tempio ove di quel son l'ossa messe,
63.7E dato fin ch'al sacrficio sia
63.8Alla sposa l'annel lo sposo dia.
64.1Ma c'habbia in questo mezo il Sacerdote:
64.2Su'l vino ivi portato a tale effetto,
64.3Appropriate oration devote
64.4Sempre il liquor benedicendo detto,
64.5Indi che'l fiasco in una coppa vote
64.6E dia alli sposi il vino benedetto,
64.7Ma portare alla sposa il vino tocca
64.8Et esser prima a porvi su la bocca.
65.1Tanacro che non mira quanto importe
65.2Ch'ella le nozze alla sua usanza faccia,
65.3Le dice pur che'l termine si scorte
65.4D'essere insieme, in questo si compiaccia,
65.5Ne s'avede il meschin ch'essa la morte
65.6D'Olindro vendicar cosi procaccia,
65.7E si la voglia ha in uno oggetto intensa
65.8Che sol di quello, e mai d'altro non pensa.
66.1Havea seco Drusilla una sua vecchia
66.2Che seco presa, seco era rimasa:
66.3A se chiamolla e le disse all'orecchia
66.4Si che non pote udire huomo di casa,
66.5Un subitano tosco m'apparecchia
66.6Qual so che sai comporre, e me lo invasa,
66.7C'ho trovato la via di vita torre
66.8Il traditor figliuol di Marganorre.
67.1E me so come, e te salvar non meno,
67.2Ma diferisco a dirtelo piu adagio,
67.3Ando la vecchia e apparecchio ilveneno
67.4Et acconciollo: e ritorno al palagio,
67.5Di vin dolce di Candia un fiasco pieno
67.6Trovo da por con quel succo malvagio,
67.7E lo serbo pel giorno de le nozze
67.8C'homai tutte l'indugie erano mozze.
68.1Lo statuito giorno al tempio venne
68.2Di gemme ornata, e di leggiadre gonne:
68.3Ove d'Olindro come gli convenne
68.4Fatto havea l'arca alzar su due colonne:
68.5Quivi l'officio si canto solenne,
68.6Trasseno a udirlo tutti huomini e donne,
68.7E lieto Marganor piu de l'usato
68.8Venne col figlio, e con gli amici alato.
69.1Tosto ch'al fin le sante esequie foro
69.2E fu col tosco il vino benedetto:
69.3Il Sacerdote in una coppa d'oro
69.4Lo verso, come havea Drusilla detto,
69.5Ella ne bebbe quanto al suo decoro
69.6Si conveniva, e potea far l'effetto:
69.7Poi die allo Sposo con viso giocondo
69.8Il Nappo, e quel gli fe apparire il fondo.
70.1Renduto il Nappo al Sacerdote, lieto
70.2Per abbracciar Drusilla apre le braccia:
70.3Hor quivi il dolce stile e mansueto
70.4In lei si cangia, e quella gran bonaccia,
70.5Lo spinge a dietro, e gli ne fa divieto
70.6E par ch'arda ne gliocchi, e ne la faccia,
70.7E con voce terribile e incomposta
70.8Gli grida, traditor da me ti scosta.
71.1Tu dunque havrai da me solazzo e gioia
71.2Io lagrime da te martiri e guai,
71.3Io vo per le mie man c'hora tu muoia
71.4Questo e stato venen, se tu nol sai,
71.5Ben mi duol c'hai troppo honorato Boia
71.6Che troppo lieve e facil morte fai:
71.7Che mani e pene io non so si nefande
71.8Che fosson pari al tuo peccato grande .
72.1Mi duol di non vedere in questa morte
72.2Il sacrificio mio tutto perfetto,
72.3Che s'iol poteva far di quella sorte
72.4Ch'era il disio, non havria alcun difetto,
72.5Di cio mi scusi il dolce mio consorte,
72.6Riguardi al buon volere e l'habbia accetto
72.7Che non potendo come havrei voluto,
72.8Io t'ho fatto morir come ho potuto.
73.1E la punition che qui, secondo
73.2Il desiderio mio non posso darti,
73.3Spero l'anima tua ne l'altro mondo
73.4Veder patire, & io staro a mirarti,
73.5Poi disse alzando con viso giocondo
73.6I turbidi occhi alle superne parti
73.7Questa vittima Olindro in tua vendetta
73.8Col buon voler de la tua moglie accetta.
74.1Et impetra per me dal Signor nostro
74.2Gratia ch'in Paradiso hoggi io sia teco,
74.3Se ti dira che senza merto al vostro
74.4Regno anima nonvien, di ch'io l'ho meco,
74.5Che di questo empio e scelerato Mostro
74.6Le spoglie opime al santo tempio arreco,
74.7E che merti esser puon maggior di questi?
74.8Spenger si brutte e abominose pesti?
75.1Fini il parlare insieme con la vita:
75.2E morta ancho parea lieta nel volto
75.3D'haver la crudelta cosi punita
75.4Di chi il caro marito le havea tolto,
75.5Non so se prevenuta: o se seguita
75.6Fu da lo spirto di Tanacro sciolto,
75.7Fu prevenuta credo, ch'effetto hebbe
75.8Prima il veneno in lui perche piu bebbe.
76.1Marganor che cader vede il figliuolo
76.2E poi restar ne le sue braccia estinto,
76.3Fu per morir con lui, dal grave duolo
76.4Ch'alla sprovista lo trafisse, vinto
76.5Duo n'hebbe un tempo, hor si ritrova solo:
76.6Due femine a quel termine l'han spinto:
76.7La morte a l'un da l'una fu causata
76.8E l'altra all'altro di sua man l'ha data.
77.1Amor, pieta, sdegno, dolore, & ira,
77.2Disio di morte, e di vendetta insieme
77.3Quell'infelice & orbo padre aggira
77.4Che come il mar che turbi il vento freme:
77.5Per vendicarsi va a Drusilla, e mira
77.6Che di suavita ha chiuse l'hore estreme,
77.7E come il punge e sferza l'odio ardente
77.8Cerca offendere il corpo che non sente.
78.1Qual serpe che ne l'hasta ch'alla sabbia
78.2La tenga fissa, indarno identi metta,
78.3O quel mastin ch'al ciottolo che gl'habbia
78.4Gittato il viandante, corre in fretta,
78.5E morda in vano con stizza e con rabbia
78.6Ne se nevoglia andar senza vendetta:
78.7Tal Marganor d'ogni mastin: d'ogni angue
78.8Via piu crudel, fa contra il corpo esangue.
79.1E poi che per stracciarlo e farne scempio
79.2Non si sfoga il fellon, ne disacerba,
79.3Vien fra le donne di che e pieno il tempio,
79.4Ne piu l'una de l'altra ci riserba ,
79.5Ma di noi fa col brando crudo & empio
79.6Quel che fa con la falce il villan d'herba,
79.7Non vi fu alcun ripar ch'in un momento
79.8Trenta n'uccise, e ne feri ben cento.
80.1Egli da la sua gente e si temuto
80.2C'huomo non fu ch'ardisse alzar la testa:
80.3Fuggon le donne col popul minuto
80.4Fuor de la chiesa, e chi puouscir non resta,
80.5Quel pazzo impeto al fin fu ritenuto
80.6Da gli amici con prieghi, e forza honesta,
80.7E lasciando ogni cosa in pianto al basso
80.8Fatto entrar ne la rocca in cima al sasso.
81.1E tuttavia la cholera durando
81.2Di cacciar tutte per partito prese,
81.3Poi che gli amici e'l populo pregando
81.4Che non ci uccise a fatto gli contese,
81.5E quel medesmo di fe andare un bando
81.6Che tutte gli sgombrassimo il paese,
81.7E darci qui gli piacque le confine
81.8Misera chi al castel piu s'avcvicine.
82.1Da le mogli cosi furo i mariti
82.2Da le madri cosi i figli divisi,
82.3S'alcuni sono a noi venire arditi
82.4Nol sappia gia chi Marganor n'avisi:
82.5Che di Multe gravissime puniti
82.6N'ha molti, e molti crudelmente uccisi:
82.7Al suo castello ha poi fatto una legge
82.8Di cui peggior non s'ode ne si legge.
83.1Ogni donna che trovin ne la valle
83.2La legge vuol (ch'alcuna pur vi cade)
83.3Che percuotan con vimini alle spalle
83.4E la faccian sgombrar queste contrade,
83.5Ma scorciar prima i panni, e mostrar falle
83.6Quel che Natura asconde & Honestade,
83.7E s'alcuna vi va ch'armata scorta
83.8Habbia di cavallier, vi resta morta.
84.1Quelle c'hanno per scorta cavallieri
84.2Son da questo nimico di pietate
84.3Come vittime tratte a i cimiteri
84.4De i morti figli, e di sua man scannate,
84.5Leva con ignominia arme e destrieri
84.6E poi caccia in prigion chi l'ha guidate:
84.7E lo puo far: che sempre notte e giorno
84.8Si trova piu di mille huomini intorno.
85.1E dir di piu vi voglio anchora,ch'esso
85.2S'alcun ne lascia, vuol che prima giuri
85.3Su l'hostia sacra, che'l femineo sesso
85.4In odio havra fin che la vita duri,
85.5Se perder queste donne e voi appresso
85.6Dunque vi pare: ite a veder quei muri,
85.7Ove alberga il fellone, e fate prova
85.8S'in lui piu forza o crudelta si trova,
86.1Cosi dicendo le guerriere mosse
86.2Prima a pietade, e poscia a tanto sdegno,
86.3Che se come era notte giorno fosse,
86.4Sarian corse al castel senza ritegno,
86.5La bella compagnia quivi pososse,
86.6E tosto che l'Aurora fece segno
86.7Che dar dovesse al Sol loco ogni stella,
86.8Ripiglio l'arme e si rimesse in sella.
87.1Gia sendo in atto di partir: s'udiro
87.2Le strade risonar dietro le spalle,
87.3D'un lungo calpestio: che gli occhi in giro
87.4Fece a tutti voltar giu ne la valle,
87.5E lungi quanto esser potrebbe un tiro
87.6Di mano, andar per uno istretto calle
87.7Vider da forse venti armati in schiera
87.8Di che parte in arcion parte a pied'era.
88.1E che trahean con lor sopra un cavallo
88.2Donna ch'al viso haver parea molt'anni,
88.3A guisa che si mena un che per fallo
88.4A fuoco o a ceppo o a laccio si condanni,
88.5Laqual fu (non ostante l'intervallo)
88.6Tosto riconosciuta al viso e a i panni
88.7La riconobber queste de la villa
88.8Esser la cameriera di Drusilla.
89.1La Cameriera che con lei fu presa
89.2Dal rapace Tanacro come ho detto,
89.3Et a chi fu dipoi data l'impresa
89.4Di quel venen:che fe'l crudele effetto,
89.5Non era entrata ella con l'altre in chiesa,
89.6Che di quel che segui stava in sospetto,
89.7Anzi in quel tempo de la villa uscita
89.8Ove esser spero salva: era fugita.
90.1Havuto Marganor poi di lei spia
90.2Laqual s'era ridotta in ostericche,
90.3Non ha cessato mai di cercar via
90.4Come in man l'habbia accio l'abruci o impicche,
90.5E finalmente l'Avaritia ria
90.6Mossa da doni e da proferte ricche
90.7Ha fatto ch'un Baron ch'assicurata
90.8L'havea in sua terra, a Marganor l'ha data·
91.1E mandata glie l'ha fin'a Costanza
91.2Sopra un somier come la merce s'usa:
91.3Legata e stretta e toltole possanza
91.4Di far parole, e in una cassa chiusa,
91.5Onde poi questa gente l'ha ad instanza
91.6Del'huom ch'ogni pietade ha da se esclusa
91.7Quivi condotta, con disegno c'habbia
91.8L'empio a sfogar sopra di lei sua rabbia.
92.1Come il gran fiume che di Vesulo esce
92.2Quanto piu inanzi e verso il mar discende:
92.3E che con lui Lambra, e Ticin si mesce,
92.4Et Ada, e gli altri onde tributo prende,
92.5Tanto piu altiero e impetuoso cresce:
92.6Cosi Ruggier: quante piu colpe intende
92.7Di Marganor:cosi le due guerriere:
92.8Se gli fan contra piu sdegnose e fiere .
93.1Elle fur d'odio, elle fur d'ira tanta
93.2Contra il crudel per tante colpe accese,
93.3Che di punirlo, mal grado di quanta
93.4Gente egli havea, conclusion si prese,
93.5Ma dargli presta morte troppo santa
93.6Pena lor parve, e indegna a tante offese,
93.7Et era meglio fargliela sentire
93.8Fra stratio prolungandola e martire.
94.1Ma prima liberar la Donna e honesto
94.2Che sia condotta da quei Birri a morte,
94.3Lentar di briglia col calcagno presto
94.4Fece a presti destrier far le vie corte,
94.5Non hebbon gliassaliti mai di questo
94.6Uno incontro piu acerbo ne piu forte:
94.7Si che han di gratia di lasciar gli scudi
94.8E la Donna, e l'arnese, e fuggir nudi.
95.1Si come il Lupo che di preda vada
95.2Carco alla tana, e quando piu si crede
95.3D'esser sicur: dal cacciator la strada
95.4E da suoi cani attraversar si vede,
95.5Getta la soma: e dove appar men rada
95.6La scura macchia inanzi, affretta il piede:
95.7Gia men presti non fur quelli a fuggire
95.8Che li fusson quest'altri ad assalire.
96.1Non pur la Donna e l'arme vi lasciaro
96.2Ma de cavalli anchor lasciaron molti,
96.3E da rive e da grotte si lanciaro
96.4Parendo lor cosi d'esser piu sciolti,
96.5Il che alle Donne & a Ruggier fu caro
96.6Che tre di quei cavalli hebbono tolti
96.7Per portar quelle tre, che'l giorvo d'hieri
96.8Feron sudar le groppe a i tre destrieri.
97.1Quindi espediti segueno la strada
97.2Verso l'infame e dispietata villa,
97.3Voglion che seco quella vecchia vada
97.4Per veder la vendetta di Drusilla,
97.5Ella che teme che non ben le accada
97.6Lo niega indarno, epiange e grida e strilla:
97.7Ma per forza Ruggier la leva in groppa
97.8Del buon Frontino, e via con lei galoppa.
98.1Giunseno in somma onde vedeano al basso
98.2Di molte case un ricco borgo e grosso:
98.3Che non serrava d'alcun lato il passo
98.4Perche ne muro intorno havea ne fosso:
98.5Havea nel mezo un rilevato sasso
98.6Ch'un'alta rocca sostenea su'l dosso:
98.7A quella si drizzar con gran baldanza
98.8Ch'esser sapean di Marganor la stanza.
99.1Tosto che son nel Borgo alcuni fanti
99.2Che v'erano alla guardia de l'entrata
99.3Dietro chiudon la sbarra, e gia d'avanti
99.4Veggion che l'altra uscita era serrata:
99.5Et ecco Marganorre e seco alquanti
99.6A pie, e a cavallo, e tutta gente armata:
99.7Che con brevi parole, ma orgogliose
99.8La ria costuma di sua terra espose.
100.1Marphisa laqual prima havea composta
100.2Con Bradamante e con Ruggier la cosa
100.3Gli sprono incontro in cambio di risposta,
100.4E com'era possente e valorosa
100.5Senza ch'abbassi lancia o che sia posta
100.6In opra quella spada si famosa,
100.7Col pugno in guisa l'elmo gli martella
100.8Che lo fa tramortir sopra la sella.
101.1Con Marphisa la giovane di Francia
101.2Spinge a un tempo il destrier, ne Ruggier resta :
101.3Ma con tanto valor corre la lancia
101.4Che sei: senza levarsela di resta
101.5N'uccide,uno ferito ne la pancia,
101.6Duo nel petto, un nel collo, un ne la testa
101.7Nel sesto che fuggia l'hasta si roppe
101.8Ch'entro alle schene e riusci alle poppe,
102.1La figliuola d'Amon quanti ne tocca
102.2Con la sua lancia d'or tanti n'atterra,
102.3Fulmine par che'l Cielo ardendo scocca
102.4Che cio ch'incontra spezza e getta a terra,
102.5Il popul sgombra, chi verso la rocca,
102.6Chi verso il piano, altri si chiude e serra:
102.7Chi ne le chiese, e chi ne le sue case:
102.8Ne fuor che morti in piazza huomo rimase
103.1Marphisa Marganorre havea legato
103.2In tanto con le man dietro alle rene,
103.3Et alla vecchia di Drusilla dato
103.4Ch'appagata e contenta se ne tiene:
103.5D'arder quel borgo poi fu ragionato
103.6S'a penitentia del suo error non viene,
103.7Levi la legge ria di Marganorre,
103.8E questa accetti ch'essa vi vuol porre.
104.1Non fu gia d'ottener questo fatica
104.2Che quella gente oltre al timor c'havea
104.3Che piu faccia Marphisa che non dica:
104.4Ch'uccider tutti & abbruciar volea,
104.5Di Marganorre affatto era nimica
104.6E de la legge sua crudele e rea,
104.7Ma'l populo facea come i piu fanno
104.8Ch'ubbidiscon piu a quei che piu in odio hanno
105.1Perho che l'un de l'altro non si fida,
105.2E non ardisce conferir sua voglia,
105.3Lo lascian ch'un bandisca: un'altro uccida,
105.4A quel l'havere, a questo l'honor toglia,
105.5Ma il cor che tace qui, su nel ciel grida:
105.6Fin che Dio e Santi alla vendetta invoglia,
105.7Laqual se ben tarda a venir: compensa
105.8L'indugio poi, con punitione immensa,
106.1Hor quella turba d'ira e d'odio pregna
106.2Con fatti e con mal dir cerca vendetta.
106.3Com'e in proverbio ognun corre a far legna
106.4All'arbore che'l vento in terra getta:
106.5Sia Marganorre essempio di chi regna,
106.6Che chi mal'opra male al fine aspetta,
106.7Di vederlo punir de suoi nefandi
106.8Peccati, havean piacer piccioli e grandi.
107.1Molti a chi fur le mogli o le sorelle
107.2O le figlie o le madri da lui morte,
107.3Non piu celando l'animo ribelle
107.4Correan per dargli di lor man la morte:
107.5E con fatica lo difeser quelle
107.6Magnanime guerriere, e Ruggier forte:
107.7Che disegnato havean farlo morire
107.8D'affanno di disagio e di martire.
108.1A quella vecchia che l'odiava quanto
108.2Femina odiare alcun nimico possa,
108.3Nudo in mano lo dier, legato tanto
108.4Che non si sciogliera per una scossa,
108.5Et ella per vendetta del suo pianto,
108.6Gli ando facendo la persona rossa
108.7Con un stimulo aguzzo, ch'un villano
108.8Che quivi si trovo le pose in mano.
109.1La messaggiera e le sue giovani ancho
109.2Che quell'onta non son mai per scordarsi,
109.3Non s'hanno piu a tener le mani al fianco,
109.4Ne meno che la vecchia a vendicarsi,
109.5Ma si e il desir d'offenderlo, che manco
109.6Viene il potere, e pur vorrian sfogarsi,
109.7Chi con sassi il percuote, chi con l'unge:
109.8Altra lo morde, altra co gliaghiil punge.
110.1Come torrente che superbo faccia
110.2Lunga pioggia tal volta o nievi sciolte,
110.3Va ruinoso e giu da monti caccia
110.4Gliarbori: e i sassi: e i campi, e le ricolte:
110.5Vien tempo poi che l'orgogliosa faccia
110.6Gli cade, e si le forze gli son tolte,
110.7Ch'un fanciullo, una femina per tutto
110.8Passar lo puote, e spesso a piede asciutto,
111.1Cosi gia fu che Marganorre intorno
111.2Fece tremar, dovunque udiasi il nome,
111.3Hor venuto e chi gli ha spezzato il corno
111.4Di tanto orgoglio, e si le forze dome,
111.5Che gli puon far sin'a bambini scorno,
111.6Chi pelargli la barba, e chi le chiome,
111.7Quindi Ruggiero e le Donzelle il passo
111.8Alla rocca voltar ch'era sul sasso.
112.1La die senza contrasto in poter loro
112.2Chi v'era dentro, e cosi i ricchi arnesi,
112.3Ch'in parte messi a sacco, in parte foro
112.4Dati ad Ullania, & a compagni offesi,
112.5Ricovrato vi fu lo scudo d'oro,
112.6E quei tre Re c'havea il Tyranno presi:
112.7Liquai venendo quivi, come parmi
112.8D'havervi detto: erano a pie senz'armi.
113.1Perche dal di che fur tolti di sella
113.2Da Bradamante, a pie sempre eran'iti
113.3Senz'arme, in compagnia de la Donzella
113.4Laqual venia dasi lontani liti,
113.5Non so se meglio o peggio fu di quella
113.6Che di lor'armi non fusson guerniti,
113.7Era ben meglio esser da lor difesa,
113.8Ma peggio assai se ne perdean l'impresa.
114.1Perche stata saria com'eran tutte
114.2Quelle ch'armate havean seco le scorte,
114.3Al cimitero misere condutte
114.4De i duo fratelli, e in sacrificio morte,
114.5Glie pur men che morir:mostrar le brutte
114.6E dishoneste parti: duro e forte,
114.7E sempre questo e ogn'altro obbrobrio amorza
114.8Il poter dir che le sia fatto a forza.
115.1Prima ch'indi si partan le guerriere
115.2Fan venir gli habitanti a giuramento,
115.3Che daranno i mariti alle mogliere
115.4De la terra e del tutto il reggimento,
115.5E castigato con pene severe
115.6Sara chi contrastare habbia ardimento,
115.7In somma quel ch'altrove e del marito
115.8Che sia qui de la moglie e statuito.
116.1Poi si feccion promettere ch'a quanti
116.2Mai verrian quivi, non darian ricetto,
116.3O fosson cavallieri, o fosson fanti,
116.4Ne'ntrar li lascerian pur sotto un tetto,
116.5Se per dio non giurassino e per santi
116.6O s'altro giuramento v'e piu stretto,
116.7Che sarian sempre de le donne amici
116.8E de i nimici lor sempre nimici.
117.1E s'havranno in quel tempo, e se saranno
117.2Tardi o piu tosto mai per haver moglie,
117.3Che sempre a quelle sudditi saranno
117.4E ubbidienti a tutte le lor voglie:
117.5Tornar Marphisa prima ch'esca l'anno
117.6Disse, e che perdan gli arbori le foglie,
117.7E se la legge in uso non trovasse
117.8Fuoco e ruina il Borgo s'aspetasse.
118.1Ne quindi si partir che de l'immondo
118.2Luogo dov'era, fer Drusilla torre,
118.3E col marito in uno Avel, secondo
118.4Ch'ivi potean piu riccamente porre,
118.5La vecchia facea in tanto rubicondo
118.6Con lo stimulo il dosso a Marganorre,
118.7Sol si dolea di non haver tal lena
118.8Che potesse non dar triegua alla pena.
119.1L'animose guerriere a lato un tempio
119.2Videno quivi una colonna in piazza:
119.3Ne laqual fatt'havea quel Tyranno empio
119.4Scriver la legge sua crudele e pazza,
119.5Elle imitando d'un Tropheo l'esempio
119.6Lo scudo v'attaccaro, e la corazza
119.7Di Marganorre, e l'elmo: e scriver fenno
119.8La legge appresso ch'esse al loco denno·
120.1Quivi s'indugiar tanto che Marphisa
120.2Fe por la legge sua ne la colonna,
120.3Contraria a quella che gia v'era incisa
120.4A morte & ignominia d'ogni donna,
120.5Da questa compagnia resto divisa
120.6Quella d'Islanda per rifar la gonna:
120.7Che comparire in corte obbrobio stima
120.8Se non si veste, & orna come prima.
121.1Quivi rimase Ullania, e Marganorre
121.2Di lei resto in potere, & essa poi
121.3Perche non s'habbia in qualche modo a sciorre
121.4E le Donzelle un'altra volta annoi,
121.5Lo fe un giorno saltar giu d'una torre
121.6Che non fe il maggior salto a giorni suoi,
121.7Non piu di lei, ne piu de i suoi si parli,
121.8Ma de la compagnia che va verso Arli.
122.1Tutto quel giorno e l'altro fin'appresso
122.2L'hora di terza andaro, e poi che furo
122.3Giunti dove in due strade e il camin fesso
122.4L'una va al campo: e l'altra d'Arli al muro,
122.5Tornar gli amanti ad abbracciarsi, e spesso
122.6A tor commiato, e sempre acerbo e duro:
122.7Al fin le Donne in campo: e in Arli e gito
122.8Ruggiero, & io il mio canto ho qui finito.
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