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1.1T Imagora, Parra sio, Polignoto,
1.2Protogene, Ti/ mante, Apollo doro,
1.3Apelle piu di tutti questi no to,
1.4E Zeusi, e gli al tri ch'a quei tem pi foro
1.5Di quai la fama (mal grado di Cloto
1.6Che spinse i corpi, e dipoi l'opre loro)
1.7Sempre stara, fin che si legga e scriva
1.8Merce de gli scrittori al mondo viva.
2.1E quei che furo a nostri di: o sono hora
2.2Leonardo, Andrea mantegna, Gian bellino,
2.3Duo Dossi: e quel ch'apar sculpe e colora
2.4Michel piu che mortale Angel divino,
2.5Bastiano: Raphael: Titian c'honora
2.6Non men Cador che quei Venetia e Urbino:
2.7E gli altri di cui tal l'opra si vede
2.8Qual de la prisca eta si legge e crede.
3.1Questi che noi veggian pittori, e quelli
3.2Che gia mille e mill'anni in pregio furo:
3.3Le cose che son state co i pennelli
3.4Fatt'hanno, altri su l'asse altri su'l muro,
3.5Non perho udiste antiqui, ne novelli
3.6Vedeste mai, dipingere il futuro
3.7E pur si sono historie ancho trovate
3.8Che son dipinte inanzi che sian state.
4.1Ma di saperlo far non si dia vanto
4.2Pittore antico, ne pittor moderno:
4.3E ceda pur quest'arte al solo incanto,
4.4Delqual trieman gli spirti de lo'nferno'
4.5La sala ch'io dicea ne l'altro canto
4.6Merlin col libro, o fosse al lago Averno
4.7O fosse sacro alle Nursine grotte,
4.8Fece far da i Demonii in una notte.
5.1Quest'arte con che i nostri antiqui fenno
5.2Mirande prove, a nostra etade e estinta,
5.3Ma ritornando ove aspettar mi denno
5.4Quei che la sala hanno a veder dipinta,
5.5Dico ch'a uno scudier fu fatto cenno
5.6Ch'accese i torchi, onde la notte vinta
5.7Dal gran splendor si dileguo d'intorno,
5.8Ne piu vi si vedria se fosse giorno.
6.1Quel Signor disse lor vo che sappiate
6.2Che dele guerre che son qui ritratte:
6.3Fin'al di d'hoggi poche ne son state,
6.4E son prima dipinte che sian fatte,
6.5Chi l'ha dipinte anchor l'ha indovinate,
6.6Quando vittoria havran, quando disfatte
6.7In Italia saran le genti nostre,
6.8Potrete qui veder come si mostre.
7.1Le guerre ch'i Franceschi da far'hanno
7.2Di la da l'alpe, o bene o mal successe,
7.3Dal tempo suo fin'al millesim'anno
7.4Merlin Propheta in questa sala messe,
7.5Ilqual mandato fu dal Re Britanno
7.6Al franco Re ch'a Marcomir successe,
7.7E perche lo mandassi, e perche fatto
7.8Da Merlin fu il lavor, vi diro a un tratto.
8.1Re Fieramonte che passo primiero
8.2Con l'esercito Franco in Gallia il Rheno
8.3Poi che quella occupo, facea pensiero
8.4Di porre alla superba Italia il freno,
8.5Faceal percio che piu'l Romano impero
8.6Vedea di giorno in giorno venir meno,
8.7E per tal causa col Britanno Arturo
8.8Volse far lega, ch'ambi a un tempo furo.
9.1Artur ch'impresa anchor senza consiglio
9.2Del propheta Merlin non fece mai,
9.3Di Merlin dico del Demonio figlio
9.4Che del futuro antivedeva assai,
9.5Per lui seppe, e saper fece il periglio
9.6A Fieramonte, a che di molti guai
9.7Porra sua gente, s'entra ne la terra
9.8Ch'Apenin parte e il mare e l'alpe serra.
10.1Merlin gli fe veder che quasi tutti
10.2Glialtri che poi di Francia scettro havranno
10.3O di ferro gli eserciti distrutti
10.4O di fame, o di peste si vedranno,
10.5E che brevi allegrezze, e lunghi lutti:
10.6Poco guadagno, & infinito danno
10.7Riporteran d'Italia, che non lice
10.8Che'l giglio in quel terreno habbia radice.
11.1Re Fieramonte gli presto tal fede
11.2Ch'altrove disegno volger l'armata,
11.3E Merlin che cosi la cosa vede
11.4C'habbia a venir, come se gia sia stata,
11.5Havere a prieghi di quel Re si crede
11.6La sala per incanto historiata,
11.7Ove de i Franchi ogni futuro gesto,
11.8Come gia stato sia fa manifesto.
12.1Accio chi poi succedera: comprenda
12.2Che come ha d'acquistar vittoria e honore
12.3Qualhor d'Italia la difesa prenda
12.4Incontra ognaltro Barbaro furore,
12.5Cosi s'avvien ch'a danneggiarla scenda
12.6Per porle il giogo, e farsene signore,
12.7Comprenda dico e rendasi ben certo
12.8Ch'oltre a quei monti havra il sepulchro aperto
13.1Cosi disse, e meno le donne dove
13.2Incomincian l'historie, e Singiberto
13.3Fa lor veder, che per thesor si muove
13.4Che gli ha Mauritio Imperatore offerto:
13.5Ecco che scende dal monte di Giove
13.6Nel pian da L'ambra e dal Ticino aperto,
13.7Vedete Eutar che non pur l'ha respinto
13.8Ma volto in fuga e fracassato e vinto,
14.1Vedete Clodoveo ch'a piu di cento
14.2Mila persone fa passare il monte,
14.3Vedete il Duca la di Benevento
14.4Che con numer dispar vien loro a fronte:
14.5Ecco finge lasciar l'alloggiamento
14.6E pon gli aguati, ecco con morti & onte
14.7Al vin lombardo la gente Francesca
14.8Corre, e riman come la lasca all'esca.
15.1Ecco in Italia Childiberto quanta
15.2Gente di Francia e capitani in via,
15.3Ne piu che Clodoveo si gloria e vanta
15.4C'habbia spogliata o vinta Lombardia:
15.5Che la spada del ciel scende con tanta
15.6Strage de suoi, che n'e piena ogni via,
15.7Morti di caldo e di profluvio d'alvo
15.8Si che di dieci un non ne torna salvo.
16.1Mostra Pipino e mostra Carlo appresso
16.2Come in Italia un dopo l'altro scenda,
16.3E v'habbia questo e quel lieto successo
16.4Che venuto non v'e perche l'offenda,
16.5Ma l'uno accio il Pastor Stephano oppresso
16.6L'altro Adriano, e poi Leon difenda,
16.7L'un doma Aistulfo, e l'altrovince e prende
16.8Il successore, e al Papa il suo honor rende.
17.1Lor mostra appresso un giovene Pipino
17.2Che con sua gente par che tutto cuopra
17.3Da le fornaci al lito pelestino
17.4E faccia con gran spesa e con lung'opra
17.5Il ponte a Malamocco, e che vicino
17.6Giunga a Rialto, e vi combatta sopra:
17.7Poi fuggir sembra, e che isuoi lasci sotto
17.8Lacque, che'l ponte ilvento e'l mar gli han rotto
18.1Ecco Luigi Borgognon che scende
18.2La dove par che resti vinto e preso,
18.3E che giurar gli faccia chi lo prende
18.4Che piu da l'arme sue non sara offeso,
18.5Ecco che'l giuramento vilipende
18.6Ecco di nuovo cade al laccio teso,
18.7Ecco vi lascia gliocchi: e come Talpe
18.8Lo riportano i suoi di qua da l'alpe.
19.1Vedete un'Ugo d'Arli far gran fatti
19.2E che d'Italia caccia i Berengari,
19.3E due o tre volte gli ha rotti e disfatti
19.4Hor da gli Hunni rimessi hor da i Bavari,
19.5Poi da piu forza e stretto di far patti
19.6Con l'inimico, e non sta in vita guari:
19.7Ne guari dopo lui vi sta l'herede:
19.8E'l regno intero a Berengario cede.
20.1Vedete un altro Carlo che a conforti
20.2Del buon pastor fuoco in Italia ha messo:
20.3E in due fiere battaglie ha duo Re morti
20.4Manfredi prima, e Coradino appresso,
20.5Poi la sua gente che con mille torti
20.6Sembra tenere il nuovo regno oppresso,
20.7Di qua, e di la, per le citta divisa
20.8Vedete a un suon di vespro tutta uccisa.
21.1Lor mostra poi (ma vi parea intervallo
21.2Di molti e molti non ch'anni ma lustri)
21.3Scender da i monti un capitano Gallo
21.4E romper guerra a i gran Visconti illustri,
21.5E con gente Francesca a pie e a cavallo
21.6Par ch'Alessandria intorno cinga e lustri
21.7E che'l Duca il presidio dentro posto
21.8E fuor habbia l'aguato un po discosto.
22.1E la gente di Francia mal'accorta
22.2Tratta con arte ove la rete e tesa
22.3Col conte Armeniaco la cui scorta
22.4L'havea condotta all'infelice impresa
22.5Giaccia per tutta la compagna morta:
22.6Parte sia tratta in Alessandria presa:
22.7E di sangue non men che d'acqua grosso
22.8Il Tanaro si vede il Po far rosso.
23.1Un detto de la Marca e tre Angioini
23.2Mostra l'un dopo l'altro: e dice questi
23.3A Bruci, a Dauni, a Marsi, a Salentini,
23.4Vedete come son spesso molesti:
23.5Ma ne de Franchi val ne de Latini
23.6Aiuto si, ch'alcun di lor vi resti,
23.7Ecco li caccia fuor del regno, quante
23.8Volte vi vanno, Alfonso e poi Ferrante.
24.1Vedete Carlo ottavo che discende
24.2Da l'alpe, e seco ha il fior di tutta Francia
24.3Che passa il Liri, e tutto'l regno prende
24.4Senza mai stringer spada o abbassar lancia:
24.5Fuor che lo scoglio ch'a Tipheo si stende
24.6Su le braccia su'l petto e su la pancia
24.7Che del buon sangue d'Avalo al contrasto
24.8La virtu trova d'Inico del Vasto.
25.1Il Signor de la rocca che venia
25.2Quest'historia additando a Bradamante,
25.3Mostrato che l'hebbe Ischia, disse pria
25.4Ch'a vedere altro piu vi meni avante,
25.5Io vi diro, quel ch'a me dir solia
25.6Il bisavolo mio quand'io era infante,
25.7E quel che similmente mi dicea
25.8Che da suo padre udito anch'esso havea
26.1E'l padre suo da un altro o padre, o fosse
26.2Avolo, e l'un da l'altro sin'a quello
26.3Ch'a udirlo da quel proprio ritrovosse
26.4Che l'imagini fe senza pennello
26.5Che qui vedete bianche azurre e rosse,
26.6Udi che quando al Re mostro il castello,
26.7C'hor mostro a voi su quest'altiero scoglio
26.8Gli disse quel ch'a voi riferir voglio.
27.1Udi che gli dicea ch'in questo loco
27.2Di quel buon cavallier che lo difende
27.3Con tanto ardir che par disprezzi il fuoco
27.4Che d'ognintorno e sino al Faro incende,
27.5Nascer debbe in quei tempi, o dopo poco
27.6(E ben gli disse l'anno e le Kalende)
27.7Un cavalliero a cui sara secondo
27.8Ogn'altro che sin qui sia stato al mondo.
28.1Non fu Nireo si bel, non si eccellente
28.2Di forze Achille, e non si ardito Ulisse,
28.3Non si veloce Lada, non prudente
28.4Nestor che tanto seppe e tanto visse,
28.5Non tanto liberal tanto clemente
28.6L'antica Fama Cesare descrisse,
28.7Cheverso l'huom ch'in Ischia nascer deve
28.8Non habbia ogni lor vanto a restar lieve.
29.1E se si glorio l'antiqua Creta
29.2Quando il nipote in lei nacque di Celo
29.3Se Thebe fece Hercole e Bacco lieta
29.4Se si vanto de i duo gemelli Delo,
29.5Ne questa Isola havra da starsi cheta
29.6Che non s'esalti e non si levi in cielo
29.7Quando nascera in lei quel gran Marchese
29.8C'havra si d'ogni gratia il ciel cortese.
30.1Merlin gli disse e replico gli spesso
30.2Ch'era serbato a nascer all'etade
30.3Che piu il Roman imperio saria oppresso:
30.4Accio per lui tornasse in libertade,
30.5Ma perche alcuno de suoi gesti appresso
30.6Vi mostrero, predirli non accade:
30.7Cosi disse, e torno all'historia dove
30.8Di Carlo sivedean l'inclyte prove.
31.1Ecco dicea si pente Ludovico
31.2D'haver fatto in Italia venir Carlo,
31.3Che sol per travagliar l'emulo antico
31.4Chiamato ve l'havea:non per cacciarlo:
31.5E se gli scuopre al ritornar nimico,
31.6Con Venetiani in lega, e vuol pigliarlo:
31.7Ecco la lancia il Re animoso abbassa
31.8Apre la strada, elor mal grado passa.
32.1Ma la sua gente ch'a difesa resta
32.2Del nuovo regno ha ben contraria sorte:
32.3Che Ferrante, con l'opra che gli presta
32.4Il Signor Mantuan, torna ssi forte,
32.5Ch'in pochi mesi non ne lascia testa
32.6O in terra o in mar che non sia messa a morte,
32.7Poi per un'huom che gli e con fraude estinto
32.8Non par che senta il gaudio d'haver vinto.
33.1Cosi dicendo mostragli il Marchese
33.2Alfonso di Pescara, e dice dopo
33.3Che costui comparito in mille imprese
33.4Sara piu risplendente che Piropo,
33.5Ecco qui ne l'insidie che gli ha tese
33.6Con un trattato doppio il rio Etiopo
33.7Come scannato di saetta cade,
33.8Il miglior cavallier di quella etade.
34.1Poi mostra ove il duodecimo Luigi
34.2Passa con scorta Italiana i monti
34.3E svelto il Moro pon la Fiordaligi
34.4Nel secondo terren gia de Visconti,
34.5Indi manda sua gente pei vestigi
34.6Di Carlo, a far su'l Garigliano i ponti,
34.7Laquale appresso andar rotta e dispersa
34.8Si vede e morta: e nel fiume summersa.
35.1Vedete in Puglia non minor macello
35.2Del'esercito franco, in fuga volto,
35.3E Consalvo Ferrante Hispano e quello
35.4Che due volte alla trappola l'ha colto,
35.5E come qui turbato: cosi bello
35.6Mostra Fortuna al Re Luigi il volto
35.7Nel ricco pian che fin dove Adria stride
35.8Tra l'Apenino e l'Alpe il Po divide.
36.1Cosi dicendo se stesso riprende
36.2Che quel c'havea adir prima habbia lasciato
36.3E torna a dietro: e mostra uno che vende
36.4Il castel che'l Signor suo gli havea dato,
36.5Mostra il perfido Svizero che prende
36.6Colui ch'a sua difesa l'ha assoldato,
36.7Lequai due cose senza abbassar lancia
36.8Han dato la vittoria al Re di Francia.
37.1Poi mostra Cesar Borgia col favore
37.2Di questo Re: farsi in Italia grande,
37.3Ch'ogni Baron di Roma ogni Signore
37.4Suggietto a lei, par ch'in esilio mande:
37.5Poi mostra il Re che di Bologna fuore
37.6Leva la Sega, e vi fa entrar le Giande:
37.7Poi come volge i Genovesi in fuga
37.8Fatti ribelli: e la citta suggiuga.
38.1Vedete (dice poi) di gente morta
38.2Coperta in Giaradada la campagna:
38.3Par ch'apra ogni cittade al Re la porta
38.4E che Venetia a pena vi rimagna:
38.5Vedete come al Papa non comporta
38.6Che passati i confini di Romagna
38.7Modana al Duca di Ferrara toglia,
38.8Ne qui si fermi e'l resto tor gli voglia.
39.1E fa all'incontro a lui Bologna torre
39.2Chev'entra la Bentivola famiglia:
39.3Vedete il campo de Francesi porre
39.4A sacco Brescia poi che la ripiglia:
39.5E quasi a un tempo Felsina soccorre,
39.6E'l campo Ecclesiastico sgombiglia:
39.7E l'uno e l'altro poi ne i luoghi bassi
39.8Par si riduca del litto de chiassi.
40.1Di qua la Francia, e di la il campo ingrossa
40.2La gente Hispana, e la battaglia e grande,
40.3Cader si vede e far la terra rossa
40.4La gente d'arme in amendua le bande,
40.5Piena di sangue human pare ogni fossa:
40.6Marte sta in dubbio u la vittoria mande,
40.7Per virtu d'un'Alfonso al fin si vede
40.8Che resta il Franco, e che l'Hispano cede.
41.1E che Ravenna saccheggiata resta,
41.2Si morde il Papa per dolor le labbia,
41.3E fa da monti a guisa di tempesta
41.4Scendere in fretta una Tedesca rabbia,
41.5Ch'ogni Francese senza mai far testa
41.6Di qua da l'alpe par che cacciat'habbia,
41.7E che posto un rampollo habbia del Moro
41.8Nel giardino onde svelse i Gigli d'oro.
42.1Ecco torna il Francese: eccolo rotto
42.2Dal'infedele Elvetio, ch'in suo aiuto
42.3Con troppo rischio ha il giovine condotto
42.4Del quale il padre havea preso e venduto.
42.5Vedete poi l'esercito: che sotto
42.6La ruota di Fortuna era caduto
42.7Creato il novo Re che si prepara
42.8De l'onta vendicar c'hebbe a Novara.
43.1E con migliore auspitio ecco ritorna,
43.2Vedete il Re Francesco inanzi a tutti
43.3Che cosi rompe a Svizeri le corna
43.4Che poco resta a non gli haver distrutti:
43.5Si che'l titolo mai piu non gli adorna
43.6Ch'usurpato s'havran quei villan brutti
43.7Che domator de principi: e difesa
43.8Si nomeran de la Christina Chiesa.
44.1Ecco malgrado de la lega prende
44.2Milano, e accorda il giovene Sforzesco,
44.3Ecco Borbon che la citta difende
44.4Pel Re di Francia, dal furor Tedesco,
44.5Eccovi poi che mentre altrove attende
44.6Ad altre magne imprese il Re Francesco,
44.7Ne sa quanta superbia e crudeltade
44.8Usino i suoi: gli e tolta la cittade.
45.1Ecco un altro Francesco ch'assimiglia
45.2Di virtu all'Avo e non di nome solo
45.3Che fatto uscirne i Galli, si ripiglia
45.4Col favor de la chiesa il patrio suolo,
45.5Francia ancho torna, ma ritien la briglia
45.6Ne scorre Italia come suole a volo,
45.7Che'l bon Duca di Mantua su'l Ticino
45.8Le chiude il passo, e le taglia il camino,
46.1Federico ch'anchor non ha la guancia
46.2De primi fiori sparsa, si fa degno
46.3Di gloria eterna, c'habbia con la lancia
46.4Ma piu con diligentia, e con ingegno,
46.5Pavia difesa dal furor di Francia,
46.6E del Leon del mar rotto il disegno
46.7Vedete duo Marchesi, ambi terrore
46.8Di nostre genti: ambi d'Italia honore.
47.1Ambi d'un sangue, ambi in un nido nati
47.2Di quel Marchese Alfonso il primo e figlio,
47.3Ilqual tratto dal Negro ne gli aguati
47.4Vedeste il terren far di se vermiglio,
47.5Vedete quante volte son cacciati
47.6D'Italia i Franchi pel costui consiglio,
47.7L'altro di si benigno e lieto aspetto
47.8Ilvasto signoreggiaa e Alfonso e detto.
48.1Questo e il buon cavallier di cui dicea
48.2Quando l'isola d'Ischia vi mostrai,
48.3Che gia prophetizando detto havea
48.4Merlino a Fieramonte cose assai
48.5Che diferire a nascere dovea
48.6Nel tempo che d'aiuto piu che mai
48.7L'afflitta Italia, la Chiesa, e l'Impero,
48.8Contra a i barbari insulti havria mistiero.
49.1Costui dietro al cugin suo di Pescara
49.2Con l'auspicio di Prosper Colonnese,
49.3Vedete come la Bicocca cara
49.4Fa parere all'Elvetio, e piu al Francese,
49.5Ecco di nuovo Francia si prepara
49.6Di ristaurar le mal successe imprese,
49.7Scende il Re con un campo in Lombardia
49.8Un altro per pigliar Napoli invia.
50.1Ma quella che di noi fa come il vento
50.2D'arida polve, che l'aggira involta,
50.3La leva fin'al cielo, e in un momento
50.4A terra la ricaccia onde l'ha tolta,
50.5Fa ch'intorno a Pavia crede di cento
50.6Mila persone haver fatto raccolta
50.7Il Re, che mira a quel che di man gli esce,
50.8Non se la gente sua si scema o cresce.
51.1Cosi per colpa de ministri avari,
51.2E per bonta del Re che se ne fida,
51.3Sotto l'insegne si raccoglion rari
51.4Quando la notte il campo all'arme grida,
51.5Che si vede assalir dentro a i ripari
51.6Dal sagace Spagnuol: che con la guida
51.7Di duo del sangue d'Avalo: ardiria
51.8Farsi nel cielo e ne lo'nferno via.
52.1Vedete il meglio de la nobiltade
52.2Di tutta Francia alla campagna estinto,
52.3Vedete quante lance, e quante spade,
52.4Han d'ognintorno il Re animoso cinto,
52.5Vedete che'l destrier sotto gli cade
52.6Ne per questo si rende, o chiama vinto,
52.7Ben ch'a lui solo attenda, a lui sol corra
52.8Lo stuol nimico, e non e ch'il soccorra.
53.1Il Re gagliardo si difende a piede
53.2E tutto del'hostil sangue si bagna,
53.3Ma virtu al fine a troppa forza cede,
53.4Ecco il Re preso, & eccolo in Hispagna,
53.5Et a quel di Pescara dar si vede
53.6Et a chi mai da lui non si scompagna,
53.7A quel del Vasto le prime corone
53.8Del campo rotto e del gran Re prigione.
54.1Rotto a Pavia l'un campo l'altro ch'era
54.2Per dar travaglio a Napoli in camino.
54.3Restar si vede come se la cera
54.4Gli manca o l'oglio, resta il lumicino:
54.5Ecco che'l Re ne la prigione Hibera
54.6Lascia i figliuoli, e torna al suo domino,
54.7Ecco fa a un tempo egli in Italia guerra
54.8Ecco altri la fa a lui ne la sua terra.
55.1Vedete gli homicidii e le rapine
55.2In ogni parte far Roma dolente:
55.3E con incendi e stupri, le divine
55.4E le profane cose ire ugualmente,
55.5Il campo de la lega le ruine
55.6Mira d'appresso, e'l pianto e'l grido sente,
55.7E dove ir dovria inanzi torna in dietro
55.8E prender lascia il successor di Pietro.
56.1Manda Lotrecco il Re con nuove squadre
56.2Non piu per fare in Lombardia l'impresa
56.3Ma per levar de le mani empie e ladre
56.4Il capo e l'altre membra de la Chiesa,
56.5Che tarda si che trova al Santo padre
56.6Non esser piu la liberta contesa
56.7Assedia la cittade ove sepolta
56.8E la Sirena, e tutto il regno volta.
57.1Ecco l'armata imperial si scioglie
57.2Per dar soccorso alla citta assediata,
57.3Et ecco il Doria che la via le toglie
57.4E l'ha nel mar sommersa arsa e spezzata,
57.5Ecco Fortuna come cangia voglie
57.6Sin qui a Francesi si propitia stata,
57.7Che di febbre gli uccide e non di lancia
57.8Si che di mille un non ne torna in Francia.
58.1La sala queste & altre historie molte:
58.2Che tutte saria lungo riferire
58.3In varii e bei colori havea raccolte:
58.4Ch'era ben tal, che le potea capire,
58.5Tornano a rivederle due e tre volte
58.6Ne par che se ne sappiano partire:
58.7E rilegon piu volte quel ch'in oro
58.8Si vedea scritto sotto il bel lavoro.
59.1Le belle donne e gli altri quivi stati
59.2Mirando e ragionando insieme un pezzo
59.3Fur dal Signore a riposar menati
59.4C'honorar glihosti suoi molt'era avezzo
59.5Gia sendo tutti gli altri addormentati
59.6Bradamante a corcar si va da sezzo:
59.7E si volta hor su questo hor su quel fianco,
59.8Ne puo dormir su'l destro ne su'l manco.
60.1Pur chiude alquanto appresso all'alba i lumi
60.2E di veder le pare il suo Ruggiero
60.3Ilqual le dica perche ti consumi
60.4Dando credenza a quel che non e vero?
60.5Tu vedrai prima all'erta andare i fiumi
60.6Ch'ad altri mai ch'a te volga il pensiero,
60.7S'io non amassi te ne il cor potrei
60.8Ne le pupille amar de gli occhi miei.
61.1E par che le suggiunga io son venuto
61.2Per battezarmi, e far quanto ho promesso,
61.3E s'io son stato tardi: m'ha tenuto
61.4Altra ferita che d'amore oppresso,
61.5Fuggesi in questo il sonno, ne veduto
61.6E piu Ruggier che se ne va con esso,
61.7Rinuova allhora i pianti la donzella
61.8E ne la mente sua cosi favella.
62.1Fu quel che piacque un falso sogno, e questo
62.2Che mi tormenta, ahi lassa, e un veggiar vero,
62.3Il ben fu sogno a dileguarsi presto,
62.4Ma non e sogno il martire aspro e fiero,
62.5Per c'hor non ode e vede il senso desto
62.6Quel ch'udire e veder parve al pensiero?
62.7A che conditione occhi miei sete
62.8Che chiusi il ben e aperti il mal vedete?
63.1Il dolce sonno mi promise pace
63.2Ma l'amaro veggiar mi torna in guerra,
63.3Il dolce sonno e ben stato falace:
63.4Ma l'amaro veggiare ohime non erra,
63.5Se'l vero annoia e il falso si mi piace
63.6Non oda o vegga mai piu vero in terra:
63.7Se'l dormir mi da gaudio, e il veggiar guai
63.8Possa io dormir senza destarmi mai.
64.1O felice animai ch'un sonno forte
64.2Sei mesi tien senza mai gli occhi aprire,
64.3Che s'assimigli tal sonno alla morte,
64.4Tal veggiare alla vita, io non vo dire,
64.5Ch'a tutt'altre contraria la mia sorte
64.6Sente morte a veggiar, vita a dormire
64.7Ma s'a tal sonno, morte s'assimiglia
64.8Deh Morte horhora chiudimi le ciglia.
65.1Del'Orizonte il Sol fatte havea rosse
65.2L'estreme parti, e dileguato intorno
65.3S'eran le nubib, e non parea che fosse
65.4Simile all'altro il cominciato giorno,
65.5Quando svegliata Bradamante armosse,
65.6Per fare a tempo al suo camin ritorno,
65.7Rendute havendo gratie a quel Signore
65.8Del buono albergo: e del'havuto honore.
66.1E trovo che la donna messaggiera
66.2Con damigelle sue con suoi scudieri,
66.3Uscita de la rocca venut'era
66.4La dove l'attendean quei tre guerrieri,
66.5Quei che con l'hasta d'oro essa la sera,
66.6Fatto havea riversar giu de i destrieri,
66.7E che patito havean con gran disagio
66.8La notte l'acqua e il vento e il ciel malvagio.
67.1Arroge a tanto mal ch'a corpo voto
67.2Et essi e i lor cavalli eran rimasi:
67.3Battendo i denti e calpestando il loto:
67.4Ma quasi lor piu incresce, e senza quasi
67.5Incresce e preme piu, che fara noto
67.6La messaggiera appresso a glialtri casi
67.7Alla sua donna, che la prima lancia
67.8Glihabbia abbattuti c'han trovata in Francia
68.1E presti o di morire, o di vendetta
68.2Subito far del ricevuto oltraggio,
68.3Accio la messaggiera che fu detta
68.4Ullania, che nomata piu non haggio,
68.5La mala opinion c'havea concetta
68.6Forse di lor, si tolga del coraggio,
68.7La figliuola d'Amon sfidano a giostra
68.8Tosto che fuor del ponte ella si mostra,
69.1Non pensando perho che sia donzella
69.2Che nessun gesto di donzella havea,
69.3Bradamante ricusa come quella
69.4Ch'in fretta gia, ne soggiornar volea,
69.5Pur tanto e tanto fur molesti, ch'ella
69.6Che negar senza biasmo non potea,
69.7Abbasso l'hasta & a tre colpi in terra
69.8Li mando tutti: e qui fini la guerra,
70.1Che senza piu voltarsi mostro loro
70.2Lontan le spalle, e dileguossi tosto,
70.3Quei che per guadagnar lo scudo d'oro
70.4Di paese venian tanto discosto,
70.5Poi che senza parlar ritti si foro
70.6Che ben l'havean con ogni ardir deposto,
70.7Stupefatti parean di maraviglia,
70.8Ne verso Ullania ardian d'alzar le ciglia
71.1Che con lei molte volte per camino
71.2Dato s'havean troppo orgogliosi vanti:
71.3Che non e cavallier ne paladino
71.4Ch'al minor di lor tre durasse avanti,
71.5La Donna perche anchor piu a capo chino
71.6Vadano, e piu non sian cosi arroganti,
71.7Fa lor saper che fu femina quella,
71.8Non paladin che li levo di sella.
72.1Hor che dovete (diceva ella) quando
72.2Cosi v'habbia una femina abbattuti,
72.3Pensar che sia Rinaldo o che sia Orlando?
72.4Non senza causa in tant'honore havuti,
72.5S'un d'essi havra lo scudo, io vi domando
72.6Se migliori di quel che siate suti
72.7Contra una donna, contra lor sarete ?
72.8Nol credo io gia, nevoi forse il credete.
73.1Questo vi puo bastar, ne vi bisogna
73.2Del valor vostro haver piu chiara prova:
73.3E quel di voi che temerario aggogna
73.4Far di se in Francia esperientia nuova,
73.5Cerca giungere il danno alla vergogna,
73.6In che hieri & hoggi s'e trovato e trova:
73.7Se forse egli non stima utile e honore
73.8Qualhor per man di tai guerrier si muore.
74.1Poi che ben certi i cavallieri fece
74.2Ullania che quell'era una donzella
74.3Laqual fatto havea nera piu che pece
74.4La fama lor: ch'esser solea si bella:
74.5E dove una bastava: piu di diece
74.6Persone il detto confermar di quella:
74.7Essi fur per voltar l'arme in se stessi
74.8Da tal dolor da tanta rabbia oppressi.
75.1E da lo sdegno e da la furia spinti
75.2L'arme si spoglian quante n'hanno in dosso,
75.3Ne si lascian la spada onde eran cinti
75.4E del castel la gittano nel fosso,
75.5E giuran poi che gli ha una donna vinti
75.6E fatto su'l terren battere il dosso,
75.7Che per purgar si grave error staranno
75.8Senza mai vestir l'arme intero un'anno.
76.1E che n'andranno a pie pur tutta via
76.2O sia la strada piana:o scenda e saglia,
76.3Ne poi che l'anno ancho finito sia
76.4Saran per cavalcare o vestir maglia,
76.5S'altr'arme altro destrier da lor non fia
76.6Guadagnato per forza di battaglia,
76.7Cosi senz'arme per punir lor fallo
76.8Essi a pie se n'andar: glialtri a cavallo.
77.1Bradamante la sera ad un castello
77.2Ch'alla via di parigi si ritrova
77.3Di Carlo e di Rinaldo suo fratello
77.4C'havean rotto Aggramante udi la nuova
77.5Quivi hebbe buona mensa e buono hostello
77.6Ma questo & ogn'altro agio poco giova
77.7Che poco mangia, e poco dorme, e poco
77.8Non che posar ma ritrovar puo loco.
78.1Non perho di costei voglio dir tanto
78.2Ch'io non ritorni a quei duo cavallieri
78.3Che d'accordo legato haveano a canto
78.4La solitaria fonte i duo destrieri,
78.5La pugna lor, di che vo dirvi alquanto,
78.6Non e per acquistar terre ne imperi:
78.7Ma perche Durindana il piu gagliardo
78.8Habbia ad havere: e a cavalcar Baiardo.
79.1Senza che tromba, o segno altro accenasse
79.2Quando a muover s'havean: senza maestro
79.3Che lo schermo e'l ferir lor ricordasse:
79.4E lor pungesse il cor d'animoso Estro:
79.5L'uno e l'altro d'accordo il ferro trasse
79.6E si venne a trovare agile e destro:
79.7I spessi e gravi colpi a farsi udire
79.8Incominciaro, & a scaldarsi l'ire.
80.1Due spade altre non so per prova elette
80.2Ad esser ferme e solide e ben dure:
80.3Ch'a tre colpi di quei si fosser rette
80.4Ch'erano fuor di tutte le misure,
80.5Ma quelle fur di tempre si perfette,
80.6Per tante esperientie si sicure:
80.7Che ben poteano insieme riscontrarsi
80.8Con mille colpi e piu, senza spezzarsi,
81.1Hor qua Rinaldo hor la mutando il passo
81.2Con gran destrezza e molta industria & arte
81.3Fuggia di Durindana il gran fracasso,
81.4Che sa ben come spezza il ferro e parte,
81.5Feria maggior percosse il Re Gradasso,
81.6Ma quasi tutte al vento erano sparte,
81.7Se coglieva talhor, coglieva in loco
81.8Ove potea gravare e nuocer poco.
82.1L'altro con piu ragion sua spada inchina
82.2E fa spesso al Pagan stordir le braccia:
82.3E quando a i fianchi, e quando ove confina
82.4La corazza con l'elmo, gli la caccia,
82.5Ma trova l'armatura adamantina
82.6Si ch'una maglia non ne rompe o straccia,
82.7Se dura e forte la ritrova tanto
82.8Avvien, perch'ella e fatta per incanto.
83.1Senza prender riposo erano stati
83.2Gran pezzo tanto alla battaglia fisi
83.3Che volti gliocchi in nessun mai de lati
83.4Haveano, fuor che ne i turbati visi,
83.5Quando da un'altra zuffa distornati
83.6E da tanto furor divisi:
83.7Ambi voltaro a un gran strepito il ciglio
83.8E videro Baiardo in gran periglio.
84.1Vider Baiardo a zuffa con un mostro
84.2Ch'era piu di lui grande, & era augello,
84.3Havea piu lungo di tre braccia il rostro
84.4L'altre fattezze havea di vipistrello,
84.5Havea la piuma negra come inchiostro:
84.6Havea l'artiglio grande acuto e fello:
84.7Occhi di fuoco, e sguardo havea crudele
84.8L'ale havea grandi che parean due vele.
85.1Forse era vero augel, ma non so dove
85.2O quando un altro ne sia stato tale,
85.3Non ho veduto mai: ne letto altrove
85.4Fuor ch'in Turpin: d'un si fatto animale,
85.5Questo rispetto a credere mi muove
85.6Che l'augel fosse un diavolo infernale,
85.7Che Malagigi in quella forma trasse
85.8Accio che la battaglia disturbasse.
86.1Rinaldo il credette ancho, e gran parole
86.2E sconcie poi con Malagigi n'hebbe,
86.3Egli gia confessar non glie lo vuole
86.4E perche tor di colpa si vorrebbe,
86.5Giura pel lume che da lume al Sole
86.6Che di questo imputato esser non debbe,
86.7Fosse augello o demonio, il mostro scese
86.8Sopra Baiardo, e con l'artiglio il prese.
87.1Le redine il destrier ch'era possente
87.2Subito rompe, e con sdegno e con ira
87.3Contra l'augello i calci adopra e'l dente:
87.4Ma quel veloce in aria si ritira,'
87.5Indi ritorna, e con l'ugna pungente
87.6Lo va battendo e dognintorno aggira:
87.7Baiardo offeso e che non ha ragione
87.8Di schermo alcun, ratto a fuggir si pone.
88.1Fugge Baiardo alla vicina selva
88.2E va cercando le piu spesse fronde,
88.3Segue di sopra la pennuta belva
88.4Con gliocchi fisi, ove la via seconde,
88.5Ma pure il buon destrier tanto s'inselva
88.6Ch'al fin sotto una grotta si nasconde,
88.7Poi che l'alato ne perde la traccia
88.8Ritorna in cielo e cerca nuova caccia.
89.1Rinaldo e'l Re Gradasso che partire
89.2Veggono la cagion de la lor pugna,
89.3Restan d'accordo quella differire
89.4Fin che Baiardo salvino da l'ugna
89.5Che per la scura selva il fa fuggire:
89.6Con patto che qual d'essi lo raggiugna
89.7A quella fonte lo restituisca,
89.8Ove la lite lor poi si finisca.
90.1Seguendo si partir da la fontana
90.2L'herbe novellamente in terra peste,
90.3Molto da lor Baiardo s'allontana
90.4C'hebbon le piante in seguir lui mal preste,
90.5Gradasso che non lungi havea l'Alfana
90.6Sopra vi false, e per quelle foreste
90.7Molto lontano il Paladin lasciosse
90.8Tristo e peggio contento che mai fosse.
91.1Rinaldo perde l'orme in pochi passi
91.2Del suo destrier, che fe strano viaggio,
91.3Ch'ando rivi cercando arbori e sassi
91.4Il piu spinoso luogo il piu selvaggio,
91.5Accio che da quella ugna si celassi
91.6Che cadendo dal ciel gli facea oltraggio,
91.7Rinaldo dopo la fatica vana
91.8Ritorno ad aspettarlo alla fontana.
92.1Se da Gradasso vi fosse condutto:
92.2Si come tra lor dianzi si convenne:
92.3Ma poi che far si vide poco frutto
92.4Dolente e a piedi in campo se ne venne:
92.5Hor torniamo a quell'altro alquale in tutto
92.6Diverso da Rinaldo il caso avvenne:
92.7Non per ragion, ma per suo gran destino
92.8Senti anitrire il buon destrier vicino.
93.1E lo trovo ne la spelonca cava
93.2Da l'havuta paura ancho si oppresso
93.3Ch'uscire allo scoperto non osava,
93.4Per cio l'ha in suo potere il pagan messo,
93.5Ben de la convention si raccordava
93.6Ch'alla fonte tornar dovea con esso:
93.7Ma non e piu disposto d'osservarla
93.8E cosi in mente sua tacito parla.
94.1Habbial chi haver lo vuol con lite e guerra
94.2Io d'haverlo con pace piu disio,
94.3Da l'uno all'altro capo de la terra
94.4Gia venni: e sol per far Baiardo mio:
94.5Hor ch'io l'ho in mano, benvaneggia & erra
94.6Chi crede che depor lo volesse io
94.7Se Rinaldo lo vuol non disconviene .
94.8Come io gia in Francia, hor s'egli in India viene
95.1Non men sicura a lui fia Sericana
95.2Che gia due volte Francia a me sia stata,
95.3Cosi dicendo, per la via piu piana
95.4Ne venne in Arli, e vi trovo l'armata,
95.5E quindi con Baiardo e Durindana
95.6Si parti sopra una galea spalmata.
95.7Ma questo a un'altra volta, c'hor Gradasso
95.8Rinaldo e tutta Francia a dietro lasso.
96.1Voglio Astolfo seguir, ch'a sella e a morso
96.2A uso facea andar di palafreno
96.3L'Hippogrypho per l'aria, a si gran corso
96.4Che l'Aquila e il Falcon vola assai meno,
96.5Poi che de Galli hebbe il paese scorso
96.6Da un mare a l'altro e da Pyrene al Rheno
96.7Torno verso Ponente, alla montagna
96.8Che separa la Francia da la Spagna.
97.1Passo in Navarra, & indi in Aragona
97.2Lasciando a chil vedea gran maraviglia,
97.3Resto lungi a sinistra Taracona,
97.4Biscaglia a destra, & arrivo in Castiglia,
97.5Vide Gallitia, e'l Regno d'Ulisbona,
97.6Poi volse il corso a Cordova e Siviglia,
97.7Ne lascio presso al mar ne fra campagna
97.8Citta che non vedesse tutta Spagna.
98.1Vide le Gade e la meta che pose
98.2A i primi naviganti Hercole invitto,
98.3Per l'Africa vagar poi si dispose
98.4Dal mar d'Atlante a i termini d'Egytto:
98.5Vide le Baleariche famose
98.6E vide Eviza appresso al camin dritto,
98.7Poi volse il freno e torno verso Arzilla.
98.8Sopra'l mar che da Spagna dipartilla.
99.1Vide Marocco, Feza, Orano, Hippona
99.2Algier, Buzea, tutte citta superbe,
99.3C'hanno d'altre citta tutte corona
99.4Corona d'oro, e non di fronde o d'herbe:
99.5Verso Biserta e Tunigi poi sprona
99.6Vide Capisse e l'Isola d'Alzerbe,
99.7E Tripoli, e Bernicche, e Tolomitta
99.8Sin dove il Nilo in Asia si tragitta.
100.1Tra la marina e la silvosa schena
100.2Del fiero Atlante, vide ogni contrada,
100.3Poi die le spalle a i monti di Carena
100.4E sopra i Cyrenei prese la strada:
100.5E traversando i campi de l'arena
100.6Venne a confin di Nubia in Albaiada,
100.7Rimase dietro il Cimiter di Batto
100.8E'l gran tempio d'Amon c'hoggi e disfatto.
101.1Indi giunse ad un'altra Tremisenne
101.2Che di Maumetto pur segue lo stilo:
101.3Poi volse a glialtri Ethiopi le penne
101.4Che contra questi son di la dal Nilo,
101.5Alla citta di Nubia il camin tenne
101.6Tra Dobada e Coalle in aria a filo:
101.7Questi Christiani son, quei Saracini
101.8E stan con l'arme in man sempre a confini.
102.1Senapo Imperator de la Ethiopia
102.2Ch'in loco tien di scettro in man la Croce,
102.3Di gente di cittadi e d'oro ha copia
102.4Quindi fin la dove il mar rosso ha foce,
102.5E serva quasi nostra fede propia
102.6Che puo salvarlo da l'esilio atroce:
102.7Glie (s'io non piglio errore) in questo loco
102.8Ove al battesmo loro usano il fuoco.
103.1Dismonto il duca Astolfo alla gran corte
103.2Dentro di Nubia, e visito il Senapo:
103.3Il castello e piu ricco assai che forte
103.4Ove dimora d'Ethiopia il capo:
103.5Le catene de i ponti e de le porte
103.6Gangheri e chiavistei da piedi a capo
103.7E finalmente tutto quel lavoro
103.8Che noi di ferro usiamo, ivi usan d'oro.
104.1Anchor che del finissimo metallo
104.2Vi sia tale abondanza, e pur in pregio,
104.3Colonnate di limpido chrystallo
104.4Son le gran loggie del palazzo Regio,
104.5Fan rosso, bianco, verde, azurro, e giallo
104.6Sotto i bei palchi un relucente fregio:
104.7Divisi tra proportionati spatii
104.8Rubin, Smeraldi, Zaphiri, e Topatii.
105.1In mura in tetti in pavimenti sparte
105.2Eran le perle, eran le ricche gemme,
105.3Quivi il balsamo nasce, e poca parte
105.4N'hebbe appo questi mai Hierusalemme,
105.5Il muschio ch'a noi vien, quindi si parte
105.6Quindi vien l'ambra e cerca altre maremme,
105.7Vengon le cose in somma da quel canto
105.8Che ne i paesi nostri vaglion tanto.
106.1Si dice che'l Soldan Re de l'Egitto
106.2A quel Re da tributo e sta suggetto,
106.3Perch'e in poter di lui dal camin dritto
106.4Levare il Nilo e dargli altro ricetto,
106.5E per questo lasciar subito afflitto
106.6Di fame il Cairo, e tutto quel distretto,
106.7Senapo detto e da i subditi suoi:
106.8Gli dician Presto o Preteianni noi.
107.1Di quanti Re mai d'Ethiopia foro
107.2Il piu riccho fu questi e il piu possente,
107.3Ma con tutta sua possa e suo thesoro
107.4Gliocchi perduti havea miseramente,
107.5E questo era il minor d'ogni martoro,
107.6Molto era piu noioso e piu spiacente
107.7Che quantunque ricchissimo si chiame
107.8Cruciato era da perpetua fame.
108.1Se per mangiare o ber quello infelice
108.2Venia cacciato dal bisogno grande,
108.3Tosto apparia l'infernal schiera ultrice
108.4Le monstruose Harpie brutte e nefande,
108.5Che col griffo e con l'ugna predatrice
108.6Spargeano i vasi, e rapian le vivande,
108.7E quel che non capia lor ventre ingordo
108.8Vi rimanea contaminato e lordo.
109.1E questo, perch'essendo d'anni acerbo
109.2E vistosi levato in tanto honore,
109.3Che oltre alle ricchezze, di piu nerbo
109.4Era di tutti glialtri, e di piu core,
109.5Divenne come Lucifer superbo
109.6E penso muover guerra al suo fattore,
109.7Con la sua gente la via prese al dritto
109.8Al monte onde esce il gran fiume d'Egytto.
110.1Inteso havea, che su quel monte alpestre
110.2Ch'oltre alle nubi, e presso al ciel si leva
110.3Era quel Paradiso, che terrestre
110.4Si dice, ove habito gia Adamo & Eva,
110.5Con camelli, elephanti, e con pedestre
110.6Esercito, orgoglioso si moveva,
110.7Con gran desir, se v'habitava gente
110.8Di farla alla sue leggi ubbidiente.
111.1Dio gli ripresse il temerario ardire
111.2Emando l'Angel suo tra quelle frotte,
111.3Che centomila ne fece morire
111.4E condanno lui di perpetua notte,
111.5Alla sua mensa poi fece venire
111.6L'horrendo mostro da l'infernal grotte:
111.7Che gli rapisce e contamina i cibi
111.8Ne lascia che ne gusti o ne delibi.
112.1Et in desperation continua il messe
112.2Uno, che gia glihavea prophetizato,
112.3Che le sue mense non sariano oppresse
112.4Da la rapina e da l'odore ingrato,
112.5Quando venir per l'aria si vedesse:
112.6Un cavallier sopra un cavallo alato,
112.7Perche dunque impossibil parea questo
112.8Privo d'ogni speranza vivea mesto.
113.1Hor che con gran stupor vede la gente
113.2Sopra ogni muro: e sopra ogn'altra torre:
113.3Entrare il cavalliero, immantinente
113.4E chi a narrarlo al Re di Nubia corre,
113.5A cui la prophetia ritorna a mente:
113.6Et obliando per letitia torre
113.7La fedel verga, con le mani inante
113.8Vien brancolando al cavallier volante.
114.1Astolfo ne la piazza del castello
114.2Con spatiose ruote in terra scese,
114.3Poi che fu il Re condotto inanzi a quello
114.4Inginochiossi, e le man giunte stese
114.5E disse, angel di Dio Messia novello
114.6S'io non merto perdono a tante offese,
114.7Mira che proprio e a noi peccar sovente
114.8A voi perdonar sempre a chi si pente.
115.1Del mio error consapevole, non chieggio
115.2Ne chiederti ardirei gli antiqui lumi,
115.3Che tu lo possa far ben creder deggio:
115.4Che sei de cari a Dio beati numi,
115.5Ti basti il gran martir ch'io non ci veggio
115.6Senza ch'ognihor la fame mi consumi,
115.7Almen discaccia le fetide Harpie
115.8Che non rapiscan le vivande mie.
116.1E di marmore un tempio ti prometto
116.2Edificar de l'alta Regia mia,
116.3Che tutte d'oro habbia le porte, e'l tetto
116.4E dentro e fuor di gemme ornato sia,
116.5E dal tuo santo nome sara detto,
116.6E del miracol tuo scolpito fia,
116.7Cosi dicea quel Re, che nulla vede
116.8Cercando in van baciare al Duca il piede.
117.1Rispose Astolfo, ne l'Angel di Dio
117.2Ne son Messia novel: ne dal ciel vegno,
117.3Ma son mortale e peccatore anch'io
117.4Di tanta gratia a me concessa indegno,
117.5Io faro ogn'opra accio che'l mostro rio
117.6Per morte o fuga io ti levi del regno:
117.7S'io il fo, me non, ma Dio ne loda solo
117.8Che per tuo aiuto qui mi drizzo il volo.
118.1Fa questi voti a Dio debiti a lui
118.2A lui le chiese edifica, e gli altari:
118.3Cosi parlando, andavano ambidui
118.4Verso il castello fra i baron preclari:
118.5Il Re commanda a i servitori sui
118.6Che subito il convito si prepari:
118.7Sperando che non debba essergli tolta
118.8La vivanda di mano a questa volta.
119.1Dentro una ricca sala immantinente
119.2Apparecchiossi il convito solenne,
119.3Col Senapo s'assise solamente
119.4Il Duca Astolfo, e la vivanda venne:
119.5Ecco per l'aria lo stridor si sente
119.6Percossa intorno da l'horribil penne:
119.7Ecco venir l'Harpie brutte e nefande
119.8Tratte dal cielo a odor de le vivande.
120.1Erano sette in una schiera, e tutte
120.2Volto di donne havean pallide e smorte,
120.3Per lunga fame attenuate e asciutte
120.4Horribili a veder piu che la morte,
120.5L'alaccie grandi havean deformi e brutte:
120.6Le man rapaci, e l'ugne incurve e torte:
120.7Grande e fetido il ventre, e lunga coda
120.8Come di serpe che s'aggira e snoda.
121.1Si sentono venir per l'aria, e quasi
121.2Si veggon tutte a un tempo in su la mensa,
121.3Rapire i cibi e riversare i vasi
121.4E molta feccia il ventre lor dispensa,
121.5Tal che glie forza d'atturare i nasi
121.6Che non si puo patir la puzza immensa,
121.7Astolfo come l'ira lo sospinge
121.8Contra gli ingordi augelli il ferro stringe.
122.1Uno su'l collo un altro su la groppa
122.2Percuote, e chi nel petto, e chi ne l'ala
122.3Ma come fera in su'n sacco di stoppa
122.4Poi langue il colpo e senza effetto cala,
122.5E quei non vi lasciar piatto ne coppa
122.6Che fosse intatta, ne sgombrar la sala
122.7Prima che le rapine e il fiero pasto
122.8Contaminato il tutto havesse e guasto.
123.1Havuto havea quel Re ferma speranza
123.2Nel Duca che l'Harpie gli discacciassi,
123.3Et hor che nulla ove sperar gli avanza
123.4Sospira e geme, e disperato stassi,
123.5Viene al Duca del corno rimembranza
123.6Che suole aitarlo ai perigliosi passi,
123.7E conchiude tra se, che questa via
123.8Per discacciare i mostri ottima sia.
124.1E prima fa che'l Re con suoi baroni
124.2Di calda cera l'orecchia si serra
124.3Accio che tutti, come il corno suoni
124.4Non habbiano a fuggir fuor de la terra,
124.5Prende la briglia e salta su gli arcioni,
124.6De l'Hippogrypho& il bel corno afferra
124.7E con cenni allo Scalco poi commanda,
124.8Che riponga la mensa e la vivanda.
125.1E cosi in una loggia s'apparecchia
125.2Con altra mensa altra vivanda nuova,
125.3Ecco l'Harpie che fan l'usanza vecchia
125.4Astolfo il corno subito ritrova,
125.5Gli augelli che non han chiusa l'orecchia
125.6Udito il suon, non puon stare alla prova
125.7Ma vanno in fuga pieni di paura
125.8Ne di cibo ne d'altro hanno piu cura.
126.1Subito il Paladin dietro lor sprona
126.2Volando esce il destrier fuor de la loggia
126.3E col castel la gran citta abandona
126.4E per l'aria, cacciando i mostri, poggia,
126.5Astolfo il corno tuttavolta suona
126.6Fuggon l'Harpie verso la Zona roggia,
126.7Tanto che sono all'altissimo monte
126.8Ove il Nilo ha: se in alcun luogo ha: fonte.
127.1Quasi de la montagna alla radice
127.2Entra sotterra una profonda grotta:
127.3Che certissima porta esser si dice
127.4Di ch'allo'nferno vuol scender talhotta,
127.5Quivi s'e quella turba predatrice
127.6Come in sicuro albergo, ricondotta,
127.7E giu sin di Cocito in su la proda
127.8Scesa, e piu la dove quel suon non oda.
128.1All'infernal caliginosa buca
128.2Ch'apre la strada a chi abandona il lume
128.3Fini l'horribil suon l'inclyto Duca
128.4E fe raccorre al suo destrier le piume:
128.5Ma prima che piu inanzi io lo conduca
128.6Per non mi dipartir dal mio costume,
128.7Poi che da tutti i lati ho pieno il foglio
128.8Finire il canto: e riposar mi voglio.
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