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CANTO SESTODECIMO.

1.1G Ravi pene in A mor si provan molte,
1.2Diche patito io n'ho la mag / gior parte,
1.3E quelle in dan no mio si ben raccolte
1.4Ch'io ne posso parlar come per arte,
1.5Perho s'io dico e s'ho detto altre volte
1.6E quando in voce, e quando in vive charte,
1.7Ch'un mal sia lieve, un'altro acerbo efiero
1.8Date credenza al mio giudicio vero.
2.1Io dico e dissi e diro fin ch'io viva
2.2Che chi si truova in degno laccio preso,
2.3Se ben di se vede sua Donna schiva,
2.4Se in tutto aversa al suo desire acceso,
2.5Se bene Amor d'ogni mercede il priva,
2.6Poscia che'l tempo e la fatica ha speso
2.7Pur ch'altamente habbia locato il core,
2.8Pianger non de, se ben languisce e muore.
3.1Pianger de quel, che gia sia fatto servo
3.2Di duovaghi occhi, e d'una bella treccia,
3.3Sotto cui si nasconda un cor protervo
3.4Che poco puro habbia con molta feccia,
3.5Vorria il miser fuggire, e come Cervo
3.6Ferito, ovunque va porta la freccia,
3.7Ha di sestesso e del suo Amor vergogna
3.8Ne l'osa dire e in van sanarsi agogna.
4.1In questo caso e il Giovene Griphone
4.2Che non si puo emendare, e il suo error vede,
4.3Vede quanto vilmente il suo cor pone
4.4In Horrigille iniqua e senza fede,
4.5Pur dal mal'uso e vinta la ragione
4.6E pur l'arbitrio all'appetito cede
4.7Perfida sia quantunque ingrata e ria
4.8Sforzato e di cercar dove ella sia.
5.1Dico la bella historia ripigliando,
5.2Ch'usci de la citta secretamente:
5.3Ne parlarne s'ardi col fratel, quando
5.4Ripreso in van da lui ne fu sovente,
5.5Verso Rama a sinistra declinando
5.6Prese la via piu piana e piu corrente,
5.7Fu in sei giorni a Damasco di Soria
5.8Indi verso Antiochia se ne gia.
6.1Scontro presso a Damasco il cavalliero
6.2A cui donato havea Horrigille il core:
6.3E convenian di rei costumi in vero
6.4Come ben si convien l'herba col fiore:
6.5Che l'uno e l'altro era di cor leggiero,
6.6Perfido l'uno e l'altro e traditore,
6.7E copria l'uno e l'altro il suo difetto
6.8Con danno altrui, sotto cortese aspetto.
7.1Come io vi dico il cavallier venia
7.2S'un gran destrier con molta pompa armato,
7.3La perfida Horrigille in compagnia
7.4In un vestire Azur d'oro fregiato,
7.5E duo valletti, donde si servia
7.6A portar'elmo e scudo, haveva allato,
7.7Come quel che volea con bella mostra
7.8Comparire in Damasco ad una giostra.
8.1Una splendida festa che bandire
8.2Fece il Re di Damasco in quelli giorni
8.3Era cagion di far quivi venire
8.4I cavallier quanto potean piu adorni,
8.5Tosto che la Puttana comparire
8.6Vede Griphone, ne teme oltraggi e scorni,
8.7Sa che l'amante suo non e si forte
8.8Che contra lui l'habbia a camparda morte.
9.1Ma si come audacissima e scaltrita
9.2Anchor che tutta di paura trema:
9.3S'acconcia il viso, e si la voce aita
9.4Che non appar in lei segno di tema,
9.5Col Drudo havendo gia l'astutia ordita
9.6Corre, e fingendo una letitia estrema,
9.7Verso Griphon l'aperte braccia tende
9.8Lo stringe aal collo, e gran pezzo ne pende.
10.1Doppo accordando affettuosi gesti
10.2Alla suavita de le parole,
10.3Dicea piangendo Signor mio son questi
10.4Debiti premii a chi t'adora e cole?
10.5Che sola senza te gia un'anno resti
10.6E va per l'altro, e anchor non te ne duole
10.7E s'io stava aspettare il tuo ritorno
10.8Non so se mai veduto havrei quel giorno.
11.1Quando aspettava che di Nicosia,
11.2Dove tu te n'andasti alla gran corte,
11.3Tornassi a me: che con la febbre ria
11.4Lasciata havevi in dubbio de la morte,
11.5Intesi che passato eri in Soria,
11.6Il che a patir mi fu si duro e forte
11.7Che non sapendo come io ti seguissi
11.8Quasi il cor di man propria mi trafissi.
12.1Ma Fortuna di me con doppio dono
12.2Mostra d'haver, quel che non hai tu: cura
12.3Mandommi il fratel mio col quale io sono
12.4Sin qui venuta del mio honor sicura,
12.5Et hor mi manda questo incontro buono
12.6Di te, ch'io stimo sopra ogni aventura,
12.7E bene a tempo il fa, che piu tardando
12.8Morta sarei, te Signor mio bramando.
13.1E seguito la Donna fraudolente
13.2Di cui l'opere fur piu che di volpe,
13.3La sua querela cosi astutamente
13.4Che riverso in Griphon tutte le colpe,
13.5Gli fa stimar colui, non che parente,
13.6Ma che d'un padre seco habbia ossa e polpe
13.7E con tal modo sa tesser gl'inganni
13.8Che men verace par Luca e Giovanni.
14.1Non pur di sua perfidia non riprende
14.2Griphon la donna iniqua piu che bella,
14.3Non pur vendetta di colui non prende
14.4Che fatto s'era adultero di quella,
14.5Ma gli par far assai se si difende
14.6Che tutto il biasmo in lui non riversi ella,
14.7E come fosse suo cognato vero
14.8D'accarezzar non cessa il cavalliero.
15.1E con lui se ne vien verso le porte
15.2Di Damasco, e da lui sente tra via
15.3Che la dentro dovea splendida corte
15.4Tenere il ricco Re de la Soria,
15.5Et ch'ognun quivi, di qualunque sorte
15.6O sia Christiano, o d'altra legge sia
15.7Dentro e di fuori ha la citta sicura
15.8Per tutto il tempo che la festa dura.
16.1Non perho son di seguitar si intento
16.2L'historia de la perfida Horigille,
16.3Ch'a giorni suoi, non pur'un tradimento
16.4Fatto a gliamanti havea, ma mille e mille,
16.5Ch'io non ritorni a riveder dugento
16.6Mila persone, o piu de le scintille
16.7Del fuoco stuzzicato, ove alle mura
16.8Di Parigi facean danno e paura.
17.1Io vi lasciai come assaltato havea
17.2Agramante una porta de la terra
17.3Che trovar senza guardia si credea:
17.4Ne piu riparo altrove il passo serra,
17.5Perche in persona Carlo la tenea,
17.6Et havea seco i mastri de la guerra
17.7Duo Guidi, duo Angelini, uno Angeliero
17.8Avino, Avolio, Ottone, eBerlingiero.
18.1Inanzi a Carlo, inanzi al Re Agramante
18.2L'un stuolo e l'altro si vuol far vedere,
18.3Ove gran loda, ove merce abondante
18.4Si puo acquistar, facendo il suo dovere .
18.5I Mori non perho fer pruove tante
18.6Che par ristoro al danno habbiano havere,
18.7Perche ve ne restar morti parecchi
18.8Ch'a glialtri fur di folle audaciaspecchi
19.1Grandine sembran le spesse saette
19.2Dal muro sopra gl'inimici sparte
19.3Il grido insin'al ciel paura mette
19.4Che fa la nostra, e la contraria parte,
19.5Ma Carlo un poco, & Agramante aspette
19.6Ch'io vo cantar de l'Africano Marte
19.7Rodomonte terribile & horrendo
19.8Che va per mezo la citta correndo.
20.1Non so Signor se piu vi ricordiate
20.2Di questo Saracin tanto sicuro,
20.3Che morte le sue genti havea lasciate
20.4Tra il secondo riparo e'l primo muro:
20.5Da la rapace fiamma devorate
20.6Che non fu mai spettacolo piu oscuro,
20.7Dissi ch'entro d'un salto ne la terra
20.8Sopra la fossa che la cinge e serra.
21.1Quando fu noto il Saracino atroce
21.2All'arme istrane alla scagliosa pelle
21.3La dove i vecchi, e'l popul men feroce
21.4Tendean l'orecchie a tutte le novelle,
21.5Levossi un pianto, un grido, un'alta voce
21.6Con un batter di man ch'ando alle stelle,
21.7E chi pote fuggir non vi rimase
21.8Per serrarsi ne templi e ne le case.
22.1Ma questo a pochi il brando rio conciede
22.2Ch'intorno ruota il Saracin robusto,
22.3Qui fa restar con meza gamba un piede,
22.4La fa un capo sbalzar lungi dal busto:
22.5L'un tagliare a traverso se gli vede,
22.6Dal capo all'anche un altro fender giusto
22.7E di tanti ch'uccide fere e caccia
22.8Non se gli vede alcun segnare in faccia.
23.1Quel che la Tigre de l'armento imbelle
23.2Ne campi Hircani, o la vicino al Gange,
23.3O'l Lupo de le capre e de l'agnelle
23.4Nel monte che Typheo sotto si frange,
23.5Quivi il crudel Pagan facea di quelle
23.6Non diro squadre, non diro Phalange:
23.7Ma vulgo e populazo voglio dire
23.8Degno, prima che nasca di morire.
24.1Non ne trova un che veder possa in fronte
24.2Fra tanti che ne taglia fora e svena:
24.3Per quella strada che vien dritto al ponte
24.4Di san Michel, si popolata e piena
24.5Corre il fiero e terribil Rodomonte
24.6E la sanguigna spada a cerco mena:
24.7Non riguarda ne al servo ne al Signore
24.8Ne al giusto ha piu pieta, ch'al peccatore
25.1Religion non giova al sacerdote,
25.2Ne la innocentia al Pargoletto giova,
25.3Per sereni occhi, o per vermiglie gote
25.4Merce ne donna ne donzella truova,
25.5La vecchiezza si caccia e si percuote,
25.6Ne quivi il Saracin fa maggior pruova
25.7Di gran valor, che di gran crudeltade
25.8Che non discerne sesso, ordine, etade.
26.1Non pur nel sangue human l'ira si stende
26.2Del'empio Re, capo e Signor de gli empi,
26.3Ma contra i tetti anchor, si che n'incende
26.4Le belle case e i profanati tempi,
26.5Le case eran per quel che se n'intende
26.6Quasi tutte di legno in quelli tempi,
26.7E ben creder si puo, ch'in Parigi hora
26.8De le diece le sei son cosi anchora.
27.1Non par,quantunque il fuoco ogni cosa arda:
27.2Che si grande odio anchor satiar si possa:
27.3Dove s'aggrappi con le mani, guarda
27.4Si che ruini un tetto ad ogni scossa,
27.5Signor havete a creder che bombarda
27.6Mai non vedeste a Padova si grossa
27.7Che tanto muro possa far cadere
27.8Quanto fa in una scossa il Re d'Algiere.
28.1Mentre quivi col ferro il maledetto
28.2E con le fiamme facea tanta guerra
28.3Se di fuor Agramante havesse astretto
28.4Perduta era quel di tutta la terra,
28.5Ma non v'hebbe agio, che'gli fu interdetto
28.6Dal Paladin che venia d'Inghilterra
28.7Col populo alle spalle Inglese e Scotto
28.8Dal Silentio e da l'Angelo condotto.
29.1Dio volse che all'entrar che Rodomonte
29.2Fe ne la terra, e tanto fuoco accese,
29.3Che presso a i muri il fior diChiaramonte
29.4Rinaldo giunse, e seco il campo Inglese,
29.5Tre leghe sopra havea gittato il ponte
29.6E torte vie da man sinistra prese,
29.7Che disegnando i Barbari assalire
29.8Il fiume non l'havesse ad impedire.
30.1Mandato havea sei mila fanti arcieri
30.2Sotto l'altiera insegna d'Odoardo
30.3E duo mila cavalli e piu, leggieri:
30.4Dietro alla guida d'Ariman gagliardo,
30.5E mandati gli havea per li sentieri
30.6Chevanno e vengon dritto al mar Picardo
30.7Ch'a porta san Martino, e san Dionygi
30.8Entrassero a soccorso di Parigi.
31.1I cariaggi e glialtri impedimenti
31.2Con lor fece drizzar per questa strada,
31.3Egli con tutto il resto de le genti
31.4Piu sopra ando girando la contrada,
31.5Seco havean navi, e ponti, & argumenti
31.6Da passar Senna, che non ben si guada,
31.7Passato ogn'uno, e dietro i ponti rotti
31.8Ne le lor schiere ordino Inglesi e Scotti.
32.1Ma prima quei Baroni e Capitani
32.2Rinaldo intorno havendosi ridutti:
32.3Sopra la riva ch'alta era da i piani
32.4Si che poteano udirlo e veder tutti
32.5Disse, Signor ben a levar le mani
32.6Havete a Dio, che qui v'habbia condutti,
32.7Accio dopo un brevissimo sudore
32.8Sopra ogni nation vi doni honore.
33.1Per voi saran dui principi salvati
33.2Se levate l'assedio a quelle porte
33.3Il vostro Re, che voi sete ubligati
33.4Da servitu difendere, e da morte
33.5Et uno Imperator de piu lodati
33.6Che mai tenuto al mondo habbiano corte,
33.7E con loro altri Re, Duci e Marchesi,
33.8Signori, e Cavallier di piu paesi.
34.1Si che salvando una citta, non soli
34.2Parigini ubligati vi saranno,
34.3Che molto piu che per li proprii duoli
34.4Timidi afflitti e sbigottiti stanno
34.5Per le lor mogli, & per li lor figliuoli
34.6Ch'a un medesmo pericolo seco hanno,
34.7E per le sante vergini richiuse,
34.8C'hoggi non sien de i voti lor deluse.
35.1Dico, salvando voi questa cittade
35.2V'ubligate non solo i Parigini,
35.3Ma dogn'intorno tutte le contrade,
35.4Non parlo sol de i populi vicini,
35.5Ma non e terra per Christianitade
35.6Che non habbia qua dentro cittadini,
35.7Si che vincendo, havete da tenere
35.8Che piu che Francia v'habbia obligo havere.
36.1Se donavan gli antiqui una corona
36.2A chi salvasse a un cittadin la vita,
36.3Hor che degna mercede a voi si dona?
36.4Salvando multitudine infinita?
36.5Ma se da invidia, o da vilta, si buona
36.6E si santa opra rimarra impedita
36.7Credetemi,che prese quelle mura
36.8Ne Italia ne Lamagna ancho e sicura.
37.1Ne qualunque altra parte ove s'adori
37.2Quel che volse per noi pender su'l legno.
37.3Ne voi crediate havere lontani i Mori
37.4Ne che pel mar sia forte il vostro regno,
37.5Che s'altre volte quelli uscendo fuori
37.6Di Zibeltaro, e del Herculeo segno
37.7Riportar prede da l'Isole vostre,
37.8Che faranno hor, s'havran le terre nostre?
38.1Ma quando anchornessuno honor, nessuno
38.2Util, v'inanimasse a questa impresa,
38.3Commun debito e ben:soccorrer l'uno
38.4L'altro, che militian sotto una Chiesa.
38.5Ch'io non vi dia rotti i nemici, alcuno
38.6Non sia chi tema, e con poca contesa,
38.7Che gente male esperta tutta parmi
38.8Senza possanza, senza cor, senz'armi.
39.1Pote con queste e con miglior ragioni
39.2Con parlare espedito e chiara voce
39.3Eccitar quei magnanimi baroni
39.4Rinaldo, e quello esercito feroce,
39.5E fu, com'e in proverbio, aggiunger sproni
39.6Al buon corsier che gia ne va veloce
39.7Finito il ragionar fece le schiere
39.8Muover pian pian sotto le lor bandiere.
40.1Senza strepito alcun senza rumore
40.2Fa il tripartito esercito venire:
40.3Lungo il fiume a Zerbin dona l'honore
40.4Di dover prima i Barbari assalire,
40.5E fa quelli d'Irlanda con maggiore
40.6Volger di via, piu tra campagna gire,
40.7E i cavallieri, e i santi d'Inghilterra
40.8Col Duca di Lincastro in mezo serra.
41.1Drizzati che gli ha tutti allor camino
41.2Cavalca il Paladin lungo la riva,
41.3E passa inanzi al buon Duca Zerbino
41.4E a tutto il campo che con lui veniva,
41.5Tanto c'hal Re d'Orano, e al Re Sobrino
41.6E a glialtri lor compagni sopr'arriva
41.7Che mezo miglio appresso a quei di Spagna
41.8Guardavan da quel canto la campagna.
42.1L'esercito Christian che con si fida
42.2E si sicura scorta era venuto
42.3C'hebbe il Silentio, e l'Angelo per guida
42.4Non pote hormai patir piu di star muto,
42.5Sentiti gli'nimici alzo le grida
42.6E de le trombe udir fe il suono arguto
42.7E con l'alto rumor ch'arrivo al cielo
42.8Mando ne l'ossa a Saracini il gelo.
43.1Rinaldo inanzi a glialtri il destrierpunge
43.2E con la lancia per cacciarla in resta
43.3Lascia gli Scotti un tratto d'arco lunge
43.4(Ch'ogni indugio a ferir si lo molesta)
43.5Come groppo di vento talhor giunge
43.6Che si tra dietro un'horrida tempesta
43.7Tal fuor di squadra, il cavallier gagliardo
43.8Venia spronando il corridor Baiardo
44.1Al comparir del Paladin di Francia
44.2Dan segno i Mori alle future angosce,
44.3Tremare a tutti in man vedi la lancia
44.4I piedi in staffa, e ne l'arcion le cosce,
44.5Re Puliano sol non muta guancia
44.6Che questo esser Rinaldo non conosce:
44.7Ne pensando trovar si duro intoppo
44.8Gli muove il destrier contra di galoppo.
45.1E su la lancia nel partir si stringe
45.2E tutta in se raccoglie la persona:
45.3Poi con ambo gli sproni il destrier spinge
45.4E le redine inanzi gli abandona,
45.5Da l'altra parte il suo valor non finge
45.6E mostra in fatti quel ch'in nome suona
45.7Quanto habbia nel giostrare e gratia & arte
45.8Il figliuolo d'Amone, anzi di Marte.
46.1Furo al segnar de gli aspri colpi pari
46.2Che si posero i ferri ambi alla testa,
46.3Ma furo in arme, & in virtu dispari
46.4Che l'un via passa, & l'altro morto resta,
46.5Bisognan di valor segni piu chiari
46.6Che por con leggiadria la lancia in resta,
46.7Ma fortuna ancho piu bisogna assai,
46.8Che senza val virtu raro: o non mai.
47.1La buona lancia il Paladin racquista
47.2E verso il Re d'Oran ratto si spicca
47.3Che la persona havea povera e trista
47.4Di cor, ma d'ossa e di gran polpe ricca
47.5Questo por tra bei colpi si puo in lista
47.6Ben ch'in fondo allo scudo gli l'appicca
47.7E chi non vuol lodarlo habbialo escuso
47.8Perche non si potea giunger piu insuso.
48.1Non lo ritien lo scudo che non entre
48.2Ben che fuor sia d'acciar, dentro di palma,
48.3E che da quel gran corpo uscir pel ventre
48.4Non faccia l'inequale e piccola alma,
48.5Il destrier che portar si credea mentre
48.6Durasse il lungo di, si grave salma,
48.7Riferi in mente sua gratie a Rinaldo
48.8Ch'a quello incontro gli schivoun gran caldo
49.1Rotta l'hasta Rinaldo il destrier volta
49.2Tanto leggier, che fa sembrar c'habbia ale
49.3E dove la piu stretta e maggior folta
49.4Stiparsi vede, impetuoso assale,
49.5Mena Fusberta sanguinosa in volta
49.6Che fa l'arme parer di vetro fral,
49.7Tempra di ferro il suo tagliar non schiva
49.8Che non vada a trovar la carne viva.
50.1Ritrovar poche tempre e pochi ferri
50.2Puo la tagliente spada, ove s'incappi,
50.3Ma targhe, altre di cuoio, altre di cerri
50.4Giupe trapunte, e attorcigliati drappi ,
50.5Giusto e ben dunque che Rinaldo atterri
50.6Qualunque assale, e fori, e squarci, e affrappi/
50.7Che non piu si difende da sua spada
50.8C'herba da falce, o da tempesta biada.
51.1La prima schiera era gia messa in rotta
51.2Quando Zerbin con l'antiguardia arriva,
51.3Il cavallier inanzi alla gran frotta
51.4Con la lancia arrestata ne veniva:
51.5La gente sotto il suo pennon condotta
51.6Con non minor fierezza lo seguiva,
51.7Tanti Lupi parean, tanti Leoni
51.8Ch'andassero assalir capre o montoni.
52.1Spinse a un tempo ciascuno il suo cavallo
52.2Poi che fur presso, e spari immantinente
52.3Quel breve spatio, quel poco intervallo
52.4Che si vedea fra luna e laltra gente,
52.5Non fu sentito mai piu strano ballo
52.6Che ferian gli Scozesi solamente
52.7Solamente i pagani eran distrutti
52.8Come sol per morir fosser condutti.
53.1Parve piu freddo ogni pagan che ghiaccio
53.2Parve ogni Scotto piu che fiamma caldo,
53.3I Mori si credean c'havere il braccio
53.4Dovesse ogni Christian c'hebbe Rinaldo
53.5Mosse Sobrino i suoi schierati avaccio,
53.6Senza aspettar che lo'nvitasse Araldo,
53.7De l'altra squadra questa era migliore
53.8Di capitano, d'arme, e di valore.
54.1D'Africa v'era la men trista gente
54.2Ben che ne questa anchor gran prezzovaglia,
54.3Dardinel la sua mosse incontinente
54.4E male armata, e peggio usa in battaglia
54.5Ben ch'egli in capo havea l'elmo lucente
54.6E tutto era coperto a piastra e a maglia
54.7Io credo che la quarta miglior sia
54.8Con laqual Isolier dietro venia
55.1Trasone in tanto il buon Duca di Marra
55.2Che ritrovarsi all'alta impresa gode
55.3A i cavallieri suoi leva la sbarra
55.4E seco invita alle famose lode,
55.5Poi ch'Isolier con quelli di Navarra
55.6Entrar ne la battaglia vede & ode,
55.7Poi mosse Ariodante la sua schiera
55.8Che nuovo Duca d'Albania fatt'era.
56.1L'alto rumor de le sonore trombe
56.2De timpani, e de barbari stromenti
56.3Giunti al continuo suon d'archi, di frombe
56.4Di machine, di ruote, e di tormenti:
56.5E quel, di che piu par che'l ciel ribombe
56.6Gridi, tumulti, gemiti, e lamenti:
56.7Rendeno un'alto suon, ch'a quel s'accorda
56.8Con che i vicin cadendo il Nilo assorda
57.1Grande ombra d'ognintorno il cieloinvolve
57.2Nata dal saettar de li duo campi.
57.3L'halito, il fumo del sudor, la polve,
57.4Par che ne l'aria oscura nebbia stampi:
57.5Hor qua l'un campo, hor l'altro la si volve
57.6Vedresti hor comeun segua, hor comescampi
57.7Et ivi alcuno o non troppo diviso
57.8Rimaner morto ove ha il nimico ucciso.
58.1Dove una squadra per stanchezza e mossa
58.2Un'altra si fa tosto andare inanti:
58.3Di qua di la, la gente d'arme ingrossa
58.4La cavallieri, e qua si metton fanti,
58.5La terra che sostien l'assalto e rossa
58.6Mutato ha il verde ne sanguigni manti,
58.7E dov'erano i fiori azurri e gialli
58.8Giaceno uccisi hor gli huomini e i cavalli
59.1Zerbin facea le piu mirabil pruove
59.2Che mai facesse di sua eta garzone:
59.3L'esercito pagan che'ntorno piove
59.4Taglia & uccide, e mena a destruttione,
59.5Ariodante alle sue genti nuove
59.6Mostra di sua virtu gran paragone,
59.7E da di se timore e meraviglia
59.8A quelli di Navara, e di Castiglia.
60.1Chelindo e Mosco i duo figli bastardi
60.2Del morto Calabrun Re d'Aragona:
60.3Et un che reputato fra gagliardi
60.4Era Calamidor da Barcelona,
60.5S'havean lasciato a dietro gli stendardi
60.6E credendo acquistar gloria e corona
60.7Per uccider Zerbin, gli furo adosso
60.8Et ne fianchi il destrier gli hanno percosso,
61.1Passato da tre lance il destrier morto
61.2Cade, ma il buon Zerbin subito e in piede
61.3Ch'a quei ch'al suo cavallo han fatto torto
61.4Per vendicarlo va dove gli vede,
61.5E prima a Mosco al giovene inaccorto
61.6Che gli sta sopra, e di pigliar se'l crede
61.7Mena di punta, e lo passa nel fianco
61.8E fuor di sella il caccia freddo e bianco.
62.1Poi che si vide tor come di furto
62.2Chelindo il fratel suo, di furor pieno
62.3Venne a Zerbino, e penso dargli d'urto
62.4Ma gli prese egli il corridor pel freno,
62.5Trasselo in terra, onde non e mai surto
62.6E non mangio mai piu biada ne fieno,
62.7Che Zerbin si gran forza a un colpo mise
62.8Che lui col suo Signor d'un taglio uccise.
63.1Come Calamidor quel colpo mira
63.2Volta la briglia per levarsi in fretta:
63.3Ma Zerbin dietro un gran fendente tira
63.4Dicendo traditore aspetta aspetta,
63.5Non va la botta ove n'ando la mira
63.6Non che perho lontana vi si metta:
63.7Lui non pote arrivar ma il destrier prese
63.8Sopra la groppa, e in terra lo distese.
64.1Colui lascia il cavallo, e via carpone
64.2Va per campar: ma poco gli successe,
64.3Che venne caso che'l duca Trasone
64.4Gli passo sopra, e col peso l'oppresse:
64.5Ariodante e Lurcanio si pone
64.6Dove Zerbino e fra le genti spesse,
64.7E seco hanno altri e cavallieri e conti
64.8Che fanno ogn'opra che Zerbin rimonti.
65.1Menava Ariodante il brando in giro,
65.2E ben lo seppe Artalico e Margano,
65.3Ma molto piu Etearco e Casimiro
65.4La possanza sentir di quella mano,
65.5I primi duo feriti se ne giro
65.6Rimaser glialtri duo morti sul piano
65.7Lurcanio fa veder quanto sia forte
65.8Che fere, urta, riversa, e mette a morte.
66.1Non crediate Signor che fra campagna
66.2Pugna minor che presso al fiume sia,
66.3Ne ch'a dietro l'esercito rimagna
66.4Che di Lincastro il buon Duca seguia,
66.5Le bandiere assali questo di Spagna
66.6E molto ben di par la cosa gia,
66.7Che fanti cavallieri e capitani
66.8Di qua e di la sapean menar le mani.
67.1Dinanzi Vien Oldrado e Fieramonte
67.2Un Duca di Glocestra un d'Eborace,
67.3Con lor Ricardo di Varuccia conte,
67.4E di Chiarenza il Duca Henrigo audace,
67.5Han Mattalista e Follicone a fronte
67.6E Baricondo, & ogni lor seguace
67.7Tiene il primo Almeria, tiene il secondo
67.8Granata:tien Maiorca Baricondo.
68.1La fiera pugna un pezzo ando di pare
68.2Che vi si discernea poco vantaggio,
68.3Vedeasi hor l'uno hor l'altro ire e tornare
68.4Come le biade al ventolin di Maggio,
68.5O come sopra'l lito un mobil mare
68.6Hor viene hor va ne mai tiene un viaggio,
68.7Poi che Fortuna hebbe scherzato un pezzo
68.8Dannosa a i Mori ritorno da sezzo.
69.1Tutto in un tempo il Duca di Glocestra
69.2A Matalista fa votar l'arcione,
69.3Ferito a un tempo ne la spalla destra
69.4Fieramonte riversa Follicone,
69.5E l'un Pagano e l'altro si sequestra
69.6E tra gl'Inglesi se ne va prigione,
69.7E Baricondo a un tempo riman senza
69.8Vita,per man del Duca di Chiarenza.
70.1Indi i Pagani tanto a spaventarsi
70.2Indi i Fedeli a pigliar tanto ardire,
70.3Che quei non facean altro che ritrarsi
70.4E partirsi da l'ordine e fuggire,
70.5E questi andar inanzi, & avanzarsi
70.6Sempre terreno, e spingere e seguire
70.7E se non vi giungea, chi lor die aiuto
70.8Il campo da quel lato era perduto.
71.1Ma Ferrau che sin qui mai non s'era
71.2Dal Re Marsilio suo troppo disgiunto,
71.3Quando vide fuggir quella bandiera
71.4E l'esercito suo mezo consunto,
71.5Sprono il cavallo, e dove ardea piu fiera
71.6La battaglia lo spinse, e arrivo a punto
71.7Che vide dal destrier cadere in terra
71.8Col capo fesso Olimpio da la serra.
72.1Un giovinetto che col dolce canto
72.2Concorde al suon de la cornuta cetra
72.3D'intenerire un cor si dava vanto,
72.4Anchor che fosse piu duro che pietra,
72.5Felice lui se contentar di tanto
72.6Honor sapeasi, e scudo, arco, e pharetra
72.7Haver in odio, e scimitarra e lancia
72.8Che lo fecer morir giovine in Francia.
73.1Quando lo vide Ferrau cadere
73.2Che solea amarlo, e havere in molta estima
73.3Si sente di lui sol via piu dolere
73.4Che di mill'altri che periron prima,
73.5E sopra chi l'uccise in modo fere
73.6Che gli divide l'elmo da la cima
73.7Per la fronte, per gliocchi, e per la faccia
73.8per mezo il petto, e morto a terra il caccia.
74.1Ne qui s'indugia, e ilbrando intorno ruota
74.2Ch'ogni elmo rompe, ogni lorica smaglia,
74.3A chi segna la fronte, a chi la gota,
74.4Ad altri il capo, ad altri il braccio taglia
74.5Hor questo hor quel di sangue, & d'almavota
74.6E ferma da quel canto la battaglia
74.7Onde la spaventata ignobil frotta
74.8Senza ordine fuggia spezzata e rotta.
75.1Entro ne la battaglia il Re Agramante
75.2D'uccider gente, e di far Pruove vago:
75.3E seco ha Baliverzo, Farurante:
75.4Prusion, Soridano, e Bambirago:
75.5Poi son le genti senza nome tante
75.6Che del lor sangue hoggi faranno un lago
75.7Che meglio conterei ciascuna soglia
75.8Quando l'Autunno gli arbori ne spoglia.
76.1Agramante dal muro una gran banda
76.2Di fanti havendo e di cavalli tolta
76.3Col Re di Feza subito li manda
76.4Che dietro a i padiglion piglin la volta,
76.5E vadano ad opporsi a quei d'Irlanda
76.6Le cui squadre vedea con fretta molta
76.7Dopo gran giri, e larghi avolgimenti
76.8Venir per occupar gli alloggiamenti.
77.1Fu'l Re di Feza ad esequir ben presto
77.2Ch'ogni tardar troppo nociuto havria
77.3Raguna in tanto il ReAgramante il resto
77.4Parte le squadre e alla battaglia invia,
77.5Egli va al fiume, che gli par ch'in questo
77.6Luogo, del suo venir bisogno sia,
77.7E da quel canto un messo era venuto
77.8Del Re Sobrino a domandare aiuto.
78.1Menava in una squadra piu di mezo
78.2Il campo dietro, e sol del gran rumore
78.3Tremar gli Scoti, e tanto fu il ribrezo
78.4Ch'abbandonavan l'ordine e l'honore:
78.5Zerbin, Lurcanio, e Ariodante in mezo
78.6Vi restar soli incontra a quel furore,
78.7E Zerbin ch'era a pie vi peria forse
78.8Ma'l buon Rinaldo a tempo se n'accorse.
79.1Altrove intanto il Paladin s'havea
79.2Fatto inanzi fuggir cento bandiere,
79.3Hor che l'orecchie la novella rea
79.4Del gran periglio di Zerbin gli fere,
79.5Ch'a piedi fra la gente Cyrenea
79.6Lasciato solo haveano le sue schiere,
79.7Volta il cavallo, e dove il campo Scotto
79.8Vede fuggir, prende la via di botto.
80.1Dove gli Scotti ritornar fuggendo
80.2Vede s'appara, e grida hor dove andate?
80.3Perche tanta viltade in voi comprendo
80.4Che a si vil gente il campo abbandonate?
80.5Ecco le spoglie de le quali intendo
80.6Ch'esser dovean le vostre chiese ornate,
80.7O che laude, o che gloria, che'l figliuolo
80.8Del vostro Re si lasci a piedi e solo.
81.1D'un suo scudier una grossa hasta afferra
81.2E vede Prusion poco lontano
81.3Re d'Alvaracchie, e adosso se gli serra
81.4E de l'arcion lo porta morto al piano
81.5Morto Agricalte, e Bambirago atterra
81.6Dopo fere aspramente Soridano
81.7E come glialtri l'havria messo a morte
81.8Se nel ferir la lancia era piu forte.
82.1Stringe Fusberta, poi che l'hasta e rotta
82.2E tocca Serpentin quel da la Stella,
82.3Fatate l'arme havea, ma quella botta
82.4Pur tramortito il manda fuor di sella:
82.5E cosi al Duca de la gente Scotta
82.6Fa piazza intorno spatiosa e bella,
82.7Si che senza contesa un destrier puote
82.8Salir di quei che vanno a selle vote.
83.1E ben si ritrovo salito a tempo
83.2Che forse nol facea se piu tardava,
83.3Perche Agramante e Dardinello a un tempo
83.4Sobrin col Re Balastro v'arrivava,
83.5Ma egli che montato era per tempo
83.6Di qua e di la col brando s'aggirava
83.7Mandando hor questo hor quel giu nel inferno
83.8A dar notitia del viver moderno.
84.1Il buon Rinaldo ilquale a porre in terra
84.2I piu dannosi havea sempre riguardo,
84.3La spada contra il Re Agramante afferra
84.4Che troppo gli parea fiero e gagliardo,
84.5Facea egli sol piu che mille altri guerra
84.6E se gli spinse adosso con Baiardo,
84.7Lo fere a un tempo, & urta di traverso
84.8Si che lui col destrier manda riverso.
85.1Mentre di fuor con si crudel battaglia
85.2Odio, rabia, furor, l'un l'altro offende
85.3Rodomonte in Parigi il popul taglia
85.4Le belle case, e i sacri templi accende,
85.5Carlo ch'in altra parte si travaglia,
85.6Questo non vede, e nulla anchor ne'ntende
85.7Odoardo raccoglie & Arimanno
85.8Ne la citta col lor popul Britanno.
86.1Allui venne un scudier pallido in volto
86.2Che potea a pena trar del petto il fiato,
86.3Ahime Signor ahime, replica molto ,
86.4Prima c'habbia a dir altro incominciato,
86.5Hoggi il Romano imperio hoggi e sepolto,
86.6Hoggi ha il suo popul Cristo abandonato
86.7Il Demonio dal cielo e piovuto hoggi,
86.8Perche in questa Citta piu non s'alloggi.
87.1Satanasso (perch'altri esser non puote)
87.2Strugge e ruina la citta infelice,
87.3Volgiti e mira le fumose ruote,
87.4De la rovente fiamma predatrice,
87.5Ascolta il pianto che nel ciel percuote
87.6E faccian fede a quel che'l servo dice:
87.7Un solo equel, ch'a ferro e a fuoco strugge
87.8La bella terra, e inanzi ognun gli fugge.
88.1Quale e colui che prima oda il tumulto
88.2E de le sacre squille il batter speso
88.3Che vegga il fuoco, anessun'altro occulto
88.4Ch'a se, che piu gli tocca e gli e piu presso:
88.5Tal'e il Re Carlo, udendo il nuovo insulto
88.6E conoscendol poi con l'occhio istesso:
88.7Onde lo sforzo di sua miglior gente,
88.8Al grido drizza e al gran rumor che sente
89.1De i Paladini e de i guerrier piu degni
89.2Carlo si chiama dietro una gran parte,
89.3E ver la piazza fa drizzare i segni
89.4Che'l Pagan s'era tratto in quella parte
89.5Ode il rumor vede gli horribil segni
89.6Di crudelta, l'humane membra sparte:
89.7Hora non piu, ritorni un'altra volta
89.8Chi voluntier la bella historia ascolta.
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