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1.1F Ra quanti Amor fra quante fe/ de al mondo
1.2Mai si trovar: fra quanti cor constanti:
1.3Fra quante o per dolente o per iocondo
1.4Stato, fer prove mai famosi amanti:
1.5Piu tosto il primo loco ch'il secondo
1.6Daro ad Olympia: e se pur non va inanti
1.7Ben voglio dir che fra gli antiqui e nuovi
1.8Maggior del amor suo non si ritruovi.
2.1E che con tante e con si chiare note:
2.2Di questo ha fatto il suo Bireno certo,
2.3Che donna piu far certo huomo non puote
2.4Quando ancho il petto e'l cor mostrasse aperto
2.5E s'anime si fide e si devote
2.6D'un reciproco Amor denno haver merto
2.7Dico ch'Olympia e degna che non meno
2.8Anzi piu che se anchor, l'ami Bireno.
3.1E che non pur non l'abandoni mai
3.2Per altra donna, se ben fosse quella
3.3Ch'Europa & Asia messe in tanti guai:
3.4O s'altra ha maggior titolo di bella:
3.5Ma piu tosto che lei lasci cco i rai
3.6Del Sol, l'udita, e il gusto,e la favella:
3.7E la vita, e la fama, e s'altra cosa
3.8Dire o pensar si puo piu preciosa.
4.1Se Bireno amo lei: come ella amato
4.2Bireno havea: se fu si a lei fedele
4.3Come ella a lui: se mai non ha voltato
4.4Ad altra via che a seguir lei le vele:
4.5O pur s'a tanta servitu fu ingrato:
4.6A tanta fede, e a tanto amor crudele,
4.7Io vi vo dire e far di maraviglia
4.8Stringer le labra & inarcar le ciglia,
5.1E poi che nota l'impieta vi fia
5.2Che di tanta bonta fu a lei mercede,
5.3Donna alcuna di voi mai piu non sia
5.4Ch'a parole d'Amante habbia a' dar fede
5.5L'Amante per haver quel che desia,
5.6Senza guardar cheDio tutto ode evede:
5.7Aviluppa promesse e giuramenti
5.8Che tutti spargon poi per l'aria iventi.
6.1I giuramenti e le promesse vanno
6.2Da i venti in aria disipate e sparse:
6.3Tosto che tratta questi amanti s'hanno
6.4L'avida sete che gli accese & arse:
6.5Siate a prieghi & a pianti che vi fanno
6.6Per questo esempio a credere piu scarse,
6.7Bene e felice quel Donne mie care
6.8Ch'essere accorto all'altrui spese impare.
7.1Guardatevi da questi che sul fiore
7.2De lor beglianni il viso han si polito:
7.3Che presto nasce in loro e presto muore
7.4Quasi un foco di paglia ogni appetito,
7.5Come segue la lepre il cacciatore
7.6Al freddo, al caldo, alla montagna, al lito
7.7Ne piu l'estima poi che presa vede
7.8E sol dietro a chi fugge affretta il piede.
8.1Cosi san questi gioveni: che tanto
8.2Che vi mostrate lor dure e proterve:
8.3V'amano, e riveriscono con quanto
8.4Studio de far che fedelmente serve,
8.5Ma non si tosto si potra dar vanto
8.6De la vittoria: che di donne serve
8.7Vi dorrete esser fatte, e da voi tolto
8.8Vedrete il falso amore e altrove volto.
9.1Non vi vieto per questo (c'havrei torto)
9.2Che vi lasciate amar: che senza amante
9.3Sareste come inculta vite in horto
9.4Che non ha palo ove s'appogi o piante,
9.5Sol la prima lanugine vi eshorto
9.6Tutta a fuggir: volubile e inconstante:
9.7E corre i frutti non acerbi e duri,
9.8Ma che non sien perho troppo maturi.
10.1Di sopra io vi dicea ch'una figliuola
10.2Del Re di Frisa quivi hanno trovata,
10.3Che fia per quanto n'han mosso parola
10.4Da Bireno al fratel per moglie data,
10.5Ma a dire il vero esso v'havea la gola
10.6Che vivanda era troppo delicata,
10.7E riputato havria cortesia sciocca
10.8Per darla altrui levarsela di bocca.
11.1La damigella non passava anchora
11.2Quattordici anni: & era bella e fresca,
11.3Come rosa che spunti alhora alhora
11.4Fuor de la buccia, e col sol nuovo cresca
11.5Non pur di lei Bireno s'inamora
11.6Ma fuoco mai cosi non accese esca.
11.7Ne se lo pongan l'invide e nimiche
11.8Mani talhor, ne le mature spiche.
12.1Come egli se n'accese immantinente
12.2Come egli n'arse fin ne le medolle,
12.3Che sopra il padre morto lei dolente
12.4Vide di pianto il bel viso far molle,
12.5E come suol se l'acqua fredda sente
12.6Quella restar che prima al fuoco bolle,
12.7Cosi l'ardor ch'accese Olympia, vinto
12.8Dal nuovo successore: in lui fu estinto.
13.1Non pur satio di lei, ma fastidito
13.2Ne gia cosi che puo vederla a pena,
13.3E si de l'altra acceso ha l'appetito
13.4Che ne morra se troppo in lungo il mena,
13.5Pur finche giunga il di c'ha statuito
13.6A dar fine al disio: tanto l'affrena
13.7Che par ch'odori Olympia, non che l'ami:
13.8E quel che piace a lei sol voglia e brami.
14.1E se accarezza l'altra, che non puote
14.2Far che non l'accarezzi piu del dritto:
14.3Non e chi questo in mala parte note,
14.4Anzi a pietade anzi a bonta glie asscritto
14.5Che rilevare un che Fortuna ruote
14.6Talhora al fondo, e consolar l'afflitto,
14.7Mai non fu biasmo: ma gloria sovente,
14.8Tanto piu una fanciulla una innocente.
15.1O sommo Dio come i giudicii humani
15.2Spesso offuscati son da un nembo oscuro:
15.3I modi di Bireno empii e profani,
15.4Pietosi e santi riputati furo,
15.5I Marinari gia messo le mani
15.6A i Remi, e sciolti dal lito sicuro:
15.7Portavan lieti pei salati stagni,
15.8Verso Selandia il Duca e i suoi compagni
16.1Gia dietro rimasi erano e perduti
16.2Tutti di vista i termini d'Olanda:
16.3Che per non toccar Frisa piu tenuti
16.4S'eran ver Scotia alla sinistra banda:
16.5Quando da un vento fur sopravenuti
16.6Ch'errando in alto mar tre di li manda,
16.7Sursero il terzo gia presso alla Sera,
16.8Dove'inculta e deserta un'Isola era.
17.1Tratti che si fur dentro un picciol seno:
17.2Olympia venne in terra, e con diletto
17.3In compagnia del'infedel Bireno
17.4Ceno contenta, e fuor d'ogni sospetto:
17.5Indi con lui la dove in loco ameno
17.6Teso era un padiglione entro nel letto,
17.7Tutti glialtri compagni ritornaro
17.8E sopra i legni lor si riposaro.
18.1Il travaglio del mare, e la paura
18.2Che tenuta alcun di l'haveano desta:
18.3Il ritrovarsi al lito hora sicura:
18.4Lontana da rumor ne la foresta:
18.5E che nessun pensier nessuna cura:
18.6Poi che'l suo amante ha seco: la molesta,
18.7fur cagion c'hebbe Olimpia sigran sonno
18.8che gliorsi ei ghiri haver maggior nol ponno
19.1Il falso Amante, che i pensati inganni
19.2Veggiar facean: come dormir lei sente:
19.3Pian piano esce del letto: e de suoi panni
19.4Fatto un fastel: non si veste altrimente,
19.5E lascia il padiglione: e come i vanni
19.6Nati gli sian: rivola alla sua gente:
19.7E li risveglia, e senza udirsi un grido
19.8Fa entrar nel alto, e abandonare il lido.
20.1Rimase a dietro il lido: e la meschina
20.2Olympia che dormi senza destarse,
20.3Fin che l'Aurora la gelata Brina
20.4Da le dorate ruote in terra sparse,
20.5E s'udir le Alcione alla marina
20.6De l'antico infortunio lamentarse,
20.7Ne desta ne dormendo, ella la mano
20.8Per Bireno abbracciar stese: ma invano .
21.1Nessuno truova: a se la man ritira:
21.2Di nuovo tenta: e pur nessuno truova:
21.3Di qua l'un braccio: e di la l'altro gira,
21.4Hor l'una hor l'altra gamba, e nulla giova
21.5Caccia il sonno il timor, gliocchi apre e mira
21.6Nonvede alcuno, hor gia non scalda e cova
21.7Piu le vedove piume: ma si getta
21.8Del letto e fuor del padiglione infretta.
22.1E corre al mar graffiandosi le gote:
22.2Presaga e certa hormai di sua fortuna:
22.3Si straccia i crini: e il petto si percuote
22.4E va guardando (che splendea la luna)
22.5Se veder cosa fuor che'l lito puote:
22.6Ne fuor che'l lito vede cosa alcuna,
22.7Bireno chiama: e al nome di Bireno:
22.8Rispondean gl'Antri che pieta n'havi eno.
23.1Quivi surgea nel lito estremo un sasso,
23.2C'haveano l'onde col picchiar frequente
23.3Cavo e ridutto a guisa d'arco al basso:
23.4E stava sopra il mar curvo e pendente,
23.5Olympia in cima vi sali a gran passo,
23.6(Cosi la facea l'animo possente)
23.7E di lontano le gonfiate vele
23.8Vide fuggir del suo Signor crudele.
24.1Vide lontano, o le parve vedere
24.2Che l'aria chiara anchor non era molto
24.3Tutta tremante si lascio cadere
24.4Piu bianca, e piu che nieve fredda involto
24.5Ma poi che di levarsi hebbe potere:
24.6Al camin de le navi il grido volto,
24.7Chiamo quanto potea chiamar piu forte
24.8Piu volte il nome del crudel consorte.
25.1E dove non potea la debil voce
25.2Supliva il pianto, e'lbatter palma a palma
25.3Dove fuggi crudel cosi veloce?
25.4Non ha il tuo legno la debita salma,
25.5Fa che lievi me anchor, poco gli nuoce
25.6Che porti il corpo poi che porta l'alma
25.7E con le braccia e con le vesti segno,
25.8Fa tuttavia: perche ritorni il legno.
26.1Ma i venti che portavano le vele
26.2Per l'alto mar di quel giovene infido
26.3Portavano ancho i prieghi e le querele
26.4De l'infeliceOlympia, e'l pianto e'l grido
26.5Laqual tre volte a se stessa crudele
26.6Per affogarsi si spicco dal lido:
26.7Pur al fin si levo da mirar l'acque,
26.8E ritorno dove la notte giacque.
27.1E con la faccia in giu stesa sul letto:
27.2Bagnandolo di pianto: dicea lui:
27.3Hiersera desti insieme a dui ricetto:
27.4Perche insieme al levar non siamo dui?
27.5O perfido Bireno, o maladetto
27.6Giorno ch'al mondo generata fui:
27.7Che debbo far? che possio far qui sola?
27.8Chi mi da aiuto (ohime) chi mi consola.
28.1Huomo non veggio qui: non ci veggio opra
28.2Donde io possa stimar c'huomo qui sia,
28.3Nave non veggio, a cui salendo sopra
28.4Speri allo scampo mio ritrovar via,
28.5Di disagio morro: ne che mi cuopra
28.6Gliocchi sara, ne chi sepolchro dia:
28.7Se forse in ventre lor non me lo danno
28.8I Lupi (ohime) ch'in queste selve stanno .
29.1Io sto in sospetto, e gia di veder parmi
29.2Di questi boschi, Orsi o Leoni uscire,
29.3O Tigri o fiere tal, che natura armi
29.4D'aguzzi denti, e d'ungne da ferire:
29.5Ma quai fere crudel peggio di te morire?
29.6Darmi una morte so lor parra assai,
29.7E tu di mille (ohime) morir mi fai.
30.1Ma presupongo anchor c'horhora arrivi
30.2Nochier:che per pieta di qui mi porti :
30.3E cosi Lupi: Orsi, Leoni, schivi
30.4Strati, disagi, & altre horribil morti:
30.5Mi portera forse in Olanda? s'ivi
30.6Per te si guardan le fortezze, e i porti?
30.7Mi portera alla terra ove son nata?
30.8Se tu con fraude gia me l'hai levata?
31.1Tu m'hai lo stato mio sotto pretesto
31.2Di parentado, e d'amicitia tolto:
31.3Ben fosti a porvi le tue genti presto
31.4Per haver il dominio a te rivolto,
31.5Tornero inFiandra? ove hovenduto il resto
31.6Di che io vivea benche non fossi molto,
31.7Per sovenirti e di prigione trarte
31.8Mischina dove andro? non so in qual parte.
32.1Debbo forse ire in Frisa? ove io potei
32.2E per te non vi volsi esser Regina?
32.3Ilche del padre, e de i fratelli miei
32.4E d'ogn'altro mio ben fu la ruina,
32.5Quel c'ho fatto per te non ti vorrei
32.6Ingrato improverar, ne disciplina
32.7Dartene, che non men di me lo sai
32.8Hor ecco il guiderdon che me ne dai.
33.1Deh pur che da color chevanno in corso
33.2Io non sia presa: e poi venduta schiava:
33.3Prima che questo, il Lupo,il Leon,l'Orso
33.4Venga e la Tigre: e ogn'altra fera brava:
33.5Di cui l'ugna mi stracci, e franga il morso
33.6E morta mi strascini alla sua cava,
33.7Cosi dicendo le mani si caccia
33.8Ne capei d'oro, e a chiocca a chiocca straccia
34.1Corre di nuovo in su l'estrema sabbia
34.2E ruota il capo, e sparge all'aria il crine:
34.3E sembra forsennata: e ch'adosso habbia
34.4Non un Demonio sol: ma le decine,
34.5O qual Hecuba sia conversa in rabbia,
34.6Vistosi morto Polydoro al fine,
34.7Hor si ferma s'un sasso e guarda il mare,
34.8Ne men d'un vero sasso un sasso pare.
35.1Ma lascianla doler fin ch'io ritorno
35.2Per voler di Ruggier dirvi pur ancho,
35.3Che nel piu intenso ardor del mezo giorno,
35.4Cavalca il lito affaticato e stanco,
35.5Percuote il Sol nel colle, e fa ritorno:
35.6Di sotto bolle il sabbion trito e bianco,
35.7Mancava all'arme c'havea indosso poco
35.8Ad esser come gia tutte di fuoco.
36.1Mentre la sete: e de l'andar fatica
36.2Per l'alta sabbia, e la solinga via
36.3Gli facean lungo quella spiaggia aprica
36.4Noiosa e dispiacevol compagnia:
36.5Trovo, ch'all'ombra d'una torre antica
36.6Che fuor de l'onde appresso|il lito uscia
36.7De la corte d'Alcina eran tre donne
36.8Che le conobbe a i gesti, & alle gonne.
37.1Corcate su tapeti Allessandrini
37.2Godeansi il fresco rezo in gran diletto,
37.3Fra molti vasi di diversi vini
37.4E d'ogni buona sorte di confetto,
37.5Presso alla spiaggia co i flutti marini
37.6Scherzando le aspettava un lor legnetto
37.7Fin che la vela empiesse agevol'Ora
37.8Ch'un fiato pur non ne spirava allhora
38.1Queste ch'andar per la non ferma sabbia
38.2Vider Ruggiero al suo viaggio dritto
38.3Che sculta havea la sete in su le labbia
38.4Tutto pien di sudore il viso afflitto:
38.5Gli cominciaro a dir, che si non habbia,
38.6Il cor voluntaroso al camin fitto
38.7Ch'alla fresca e dolce ombra non si pieghi
38.8E ristorar lo stanco corpo nieghi.
39.1E di lor una, s'accosto al cavallo
39.2Per la staffa tener, che ne scendesse:
39.3L'altra con una coppa di chrystallo
39.4Di vin spumante: piu sete gli messe:
39.5MaRuggiero a quel suon non entro in ballo,
39.6Perche d'ogni tardar che fatto havesse
39.7Tempo di giunger dato havria ad Alcina
39.8Che venia dietro, & era homai vicina.
40.1Non cosi fin salnitro, e Zolfo puro
40.2Tocco dal fuoco subito s'avampa,
40.3Ne cosi freme il mar quando l'oscuro
40.4Turbo discende, e in mezo segliaccampa
40.5Come vedendo che Ruggier sicuro
40.6Al suo dritto camin l'arena stampa
40.7E che le sprezza (e pur si tenean belle)
40.8D'ira arse, e di furor la terza d'elle .
41.1Tu non sei ne gentil, ne cavalliero
41.2(Dice gridando quanto puo piu forte)
41.3Et hai rubate l'arme: e quel destriero
41.4Non saria tuo per veruna altra sorte:
41.5E cosi come ben m'appongo al vero
41.6Ti vedessi punir di degna morte:
41.7Che fossi fatto in quarti, arso o impiccato
41.8Brutto ladron, villan superbo ingrato.
42.1Oltr'a queste, e molt'altre ingiuriose
42.2Parole, che gliuso la donna altiera,
42.3Anchor che mai Ruggier non le rispose
42.4Che de si vil tenzon poco honor spera:
42.5Con le sorelle tosto ella si pose
42.6Su'l legno in mar, che al loro servigio v'era
42.7Et affrettando i remi, lo seguiva
42.8Vedendol tuttavia dietro alla riva.
43.1Minaccia sempre, maledice e incarca
43.2(Che l'onte sa trovar per ogni punto)
43.3In tanto a quello stretto, onde si varca
43.4Alla fata piu bella, e Ruggier giunto,
43.5Dove un vecchio nochiero, una sua barca
43.6Scioglier da l'altra ripa vede apunto,
43.7Come avisato, e gia provisto,quivi
43.8Si stia aspettando che Ruggiero arrivi.
44.1Scioglie il nochier come venir lovede
44.2Di trasportarlo a miglior ripa lieto,
44.3Che se la faccia puo del cor dar fede
44.4Tutto benigno, e tutto era discreto,
44.5Pose Ruggier sopra il navilio il piede,
44.6Dio ringratiando, e per lo mar quieto
44.7Ragionando venia col Galeotto,
44.8Saggio, e di lunga esperientia dotto.
45.1Quel lodava Ruggier, che si se havesse
45.2Saputo a tempo tor da Alcina, e inanti
45.3Che'l calice incantato ella gli desse
45.4C'havea al fin dato a tutti glialtri amanti:
45.5E poi che a Logistilla si trahesse:
45.6Dove veder potria costumi santi,
45.7Bellezza eterna, & infinita gratia
45.8Chel cor notrisce e pasce, e mai non satia.
46.1Costei (dicea) stupore, e riverenza
46.2Induce all'alma ove si scuopre prima,
46.3Contempla meglio poi l'alta presenza
46.4Ogn'altro ben ti par di poca stima,
46.5Il suo amore ha da glialtri differenza
46.6Speme o timor ne glialtri il cor ti lima,
46.7In questo il desiderio piu non chiede,
46.8E contento riman come la vede.
47.1Ella t'insegnera studii piu grati
47.2Che suoni, danze, odori, bagni, e cibi,
47.3Ma come i pensier tuoi meglio formati,
47.4Poggin piu ad alto, che per l'aria i Nibi,
47.5E come de la gloria de beati
47.6Nel mortal corpo parte si delibi,
47.7Cosi parlando il Marinar veniva
47.8Lontano anchora alla sicura riva.
48.1Quando vide scoprire alla marina
48.2Molti navili, e tutti alla sua volta,
48.3Con quei ne vien l'ingiurata Alcina
48.4E molta.di sua gente have raccolta:
48.5Per por lo stato: e se stessa in ruina
48.6O racquistar la cara cosa tolta,
48.7E bene e Amor di cio cagion non lieve
48.8Ma l'ingiuria non men che ne riceve.
49.1Ella non hebbe sdegno da che nacque
49.2Di questo il maggior mai c'hora la rode,
49.3Onde fa i remi si affretar per l'acque
49.4Che la spuma ne sparge ambe le prode
49.5Al gran rumor, ne mar ne ripa tacque
49.6Et Eccho risonar per tutto s'ode
49.7Scuopre Ruggier lo scudo che bisogna
49.8Se non sei morto o preso con vergogna.
50.1Cosi disse il nocchier di Logistilla,
50.2Et oltreil detto, egli medesmo prese
50.3La tasca, e da lo scudo dipartilla,
50.4Et fe il lume di quel chiaro e palese
50.5L'incantato splendor che ne sfavilla
50.6Gliocchi de gli aversari cosi offese
50.7Che li fe restar ciechi allhora allhora:
50.8E cader chi da poppa e chi da prora.
51.1Un ch'era alla veletta in su la rocca
51.2De l'armata d'Alcina si fu accorto,
51.3E la campana martellando tocca,
51.4Onde il soccorsovien subito al porto,
51.5L'artegliaria: come tempesta fiocca
51.6Contra chi vuole al buon Ruggier far torto
51.7Si che gli venne d'ogni parte aita,
51.8Tal che salvo la liberta e la vita.
52.1Giunte son quattro donne, in su la spiaggia
52.2Che subito ha mandate Logistilla,
52.3La valorosa Andronica, e la saggia
52.4Phronesia, e l'honestissima Dicilla,
52.5E Sophrosina casta, che come haggia
52.6Quivi a far piu che l'altre, arde esfavilla
52.7L'esercito ch'al mondo e senza pare
52.8Del castello esce, e si distende al mare.
53.1Sotto il castel ne la tranquilla foce:
53.2Di molti e grossi legni era una armata
53.3Ad un botto di squilla: ad una voce
53.4Giorno e notte a battaglia apparecchiata
53.5E cosi fu la pugna, aspra & atroce:
53.6E per acqua, e per terra incominciata,
53.7Per cui fu il regno sottosopra volto,
53.8C'havea gia Alcina alla sorella tolto.
54.1O di quante battaglie il fin successe
54.2Diverso a quel che si credette inante,
54.3Non sol ch'Alcina alhor non rihavesse
54.4(Come stimossi) il fugitivo amante,
54.5Ma de le navi, che pur dianzi spesse
54.6Fur si, ch'apena il mar ne capia tante
54.7Fuor de la fiamma che tutt'altre avampa
54.8Con un legnetto sol misera scampa.
55.1Fuggesi Alcina, e sua misera gente
55.2Arsa e presa riman, rotta e sommersa,
55.3D'haver Ruggier perduto ella si sente
55.4Via piu doler che d'altra cosa aversa ,
55.5Notte e di per lui geme amaramente
55.6E lachryme per lui da gliocchi versa,
55.7E per dar fine a tanto aspro martire
55.8Spesso si duol di non poter morire.
56.1Morir non puote alcuna Fata mai
56.2Fin che Sol gira, o il ciel non muta stilo
56.3Se cio non fosse: era il dolore assai
56.4Per muover Cloto ad inasparle il filo
56.5O qual Didon finia col ferro i guai,
56.6O la Regina splendida del Nilo
56.7Havria imitata con mortifer sonno:
56.8Ma le Fate morir sempre non ponno.
57.1Torniamo a quel di eterna gloria degno
57.2Ruggiero, e Alcina stia ne la sua pena
57.3Dico di lui, che poi che fuor del legno
57.4Si fu condutto in piu sicura arena,
57.5Dio ringratiando, che tutto il disegno
57.6Gliera successo, al mar volto la schena
57.7Et affrettando per l'asciutto il piede
57.8Alla rocca ne va, che quivi siede.
58.1Ne la piu forte anchor ne la piu bella
58.2Mai vide occhio mortal prima ne dopo,
58.3Son di piu prezzo le mura di quella
58.4Che se Diamante fossino o Piropo,
58.5Di tai gemme qua giu non si favella
58.6Et a chi vuol notitia haverne, e d'uopo
58.7Che vada quivi: che non credo altrove
58.8(Se non forse fu in ciel) se ne ritruove.
59.1Quel che piu fa, che lor si inchina e cede
59.2Ogn'altra gemma, e che mirando in esse
59.3L'huom sin in mezo all'anima si vede
59.4Vede suoi vitii, e sue virtudi espresse,
59.5Si che a lusinghe poi di se non crede,
59.6Ne a chi dar biasmo a torto gli volesse,
59.7Fassi mirando allo specchio lucente
59.8Se stesso conoscendosi prudente.
60.1Il chiaro lume lor ch'imita il Sole
60.2Manda splendore, in tanta copia intorno
60.3Che chi l'ha, ovunque sia, sempre chevuole,
60.4Phebo (mal grado tuo) si puo fargiorno
60.5Ne mirabil vi son le pietre sole:
60.6Ma la materia, e l'artificio adorno
60.7Contendon si: che mal giudicar puossi
60.8Qual de ledue eccellenze maggior fossi
61.1Sopra glialtissimi archi che puntelli
61.2Parean che del ciel fossino avederli:
61.3Eran giardin si spatiosi, e belli
61.4Che saria al piano ancho fatica haverli
61.5Verdeggiar gli odoriferi arbuscelli
61.6Si puon veder fra i luminosi merli,
61.7Ch'adorni son l'estate, e il verno tutti
61.8Di vaghi fiori, e di maturi frutti.
62.1Di cosi nobili arbori non suole
62.2Prodursi fuor di questi bei giardini,
62.3Ne di tai Rose, o di simil Viole,
62.4Di Gigli, di Amaranti, o di Gesmini
62.5Altrove appar come aun medesmo Sole
62.6E nasca, e viva, e morto il capo inchini,
62.7E come lasci vedovo il suo stelo,
62.8Il fior suggetto al variar del cielo.
63.1Ma quivi era perpetua la verdura,
63.2Perpetua la belta de fiori eterni:
63.3Non che benignita de la Natura
63.4Si temperatamente li governi :
63.5Ma Logistill a con suo studio e cura
63.6Senza bisogno de moti superni
63.7(Quel che a glialtri impossibile parea)
63.8Sua primavera ogn'hor ferma tenea.
64.1Logistilla mostro molto haver grato
64.2Ch'a lei venisse un si gentil signore,
64.3E comando che fosse accarezzato
64.4E che studiasse ogn'un di fargli honore,
64.5Gran pezzo inanzi Astolfo era arrivato
64.6Che visto da Ruggier fu di buon core,
64.7Fra pochi giorni venner glialtri tutti
64.8Ch'a l'esser lor Melissa havea ridutti.
65.1Poi che si fur posati un giorno e dui
65.2Venne Ruggiero alla fata prudente
65.3Col duca Astolfo, che non men di lui
65.4Havea desir di riveder Ponente
65.5Melissa le parlo per amendui,
65.6E supplica la fata humilemente,
65.7Che li consigli favorisca e aiuti
65.8Si che ritornin d'onde eran venuti.
66.1Disse la Fata io ci porro il pensiero,
66.2E fra dui di te li daro espediti:
66.3Discorre poi tra se, come Ruggiero
66.4E dopo lui, come quel Duca aiti,
66.5Conchiude in fin, che'l volator destriero
66.6Ritorni il primo a gli Aquitani liti,
66.7Ma prima vuol che segli facciaun morso,
66.8Con che lo volga, e gli raffreni il corso.
67.1Gli mostra come egli habbia a farsevuole
67.2Che poggi in alto, e come a far che cali,
67.3E come se vorra che in girro vole
67.4O vada ratto, o che si stia su l'ali,
67.5E quali effetti il cavallier far suole
67.6Di buon destriero in piana terra, tali
67.7Facea Ruggier che mastro ne divenne,
67.8Per l'aria del destrier c'havea le penne.
68.1Poi che Ruggier fu d'ogni cosa in punto
68.2Da la Fata gentil comiato prese,
68.3Alla qual resto poi sempre congiunto
68.4Di grande amore, e usci di quel paese,
68.5Prima di lui che se n'ando in buon punto:
68.6E poi diro come il guerriero Inglese
68.7Tornasse con piu tempo e piu fatica,
68.8Al magno Carlo, & alla corte amica.
69.1Quindi parti Ruggier, ma non rivenne
69.2Per quella via che fe gia suo mal grado:
69.3Allhor che sempre l'Hippogripho il tenne
69.4Sopra il mare: e terren vide di rado
69.5Ma potendogli hor far batter le penne
69.6Di qua di la dove piu gliera agrado
69.7Volse al ritorno far nuovo sentiero
69.8Come schivando Herode i Magi fero.
70.1Al venir quivi, era lasciando Spagna
70.2Venuto India a trovar per dritta riga,
70.3La dove il mare Oriental la bagna,
70.4Dove una fata havea con l'altra briga,
70.5Hor veder si dispose altra campagna
70.6Che quella dove i venti Eolo instiga:
70.7E finir tutto il cominciato tondo,
70.8Per haver (come il Sol) girato il mondo.
71.1Quinci il Chataio, e quindi Mangiana
71.2Sopra il granQuinsai, vide passando:
71.3Volo sopra l'Imavo, e Sericana
71.4Lascio a man destra, e sempre declinando
71.5Da l'Hiperborei Scyti a l'onda Hircana
71.6Giunse alle parti di Sarmatia, e quando
71.7Fu dove Asia da Europa si divide:
71.8Russi e Pruteni e la Pomeria vide.
72.1Ben che di Ruggier fosse ogni desire
72.2Di ritornare a Bradamante presto:
72.3Pur gustato il piacer, c'havea di gire
72.4Cercando il mondo, non resto per questo
72.5Ch'alli Pollacchi, a gli Hungari venire
72.6Non volesse ancho, alli Germani, e al resto
72.7Di quella Boreale horrida terra
72.8E veenne al fin ne l'ultima Inghilterra.
73.1Non crediate Signor che perho stia
73.2Per si lungo camin sempre su l'ale,
73.3Ogni sera all'albergo se ne gia
73.4Schivando a suo poter d'alloggiar male,
73.5E spese giorni e mesi in questa via
73.6Si di veder la terra, e il mar gli cale,
73.7Hor presso a Londra giunto una matina,
73.8Sopra Tamigi il volator declina.
74.1Dove ne prati alla citta vicini
74.2Vide adunati huomini d'arme, e santi
74.3Ch'a suondi trombe, e a suon di tamburini
74.4Venian partiti a belle schiere avanti
74.5Il buon Rinaldo honor de Paladini
74.6Del qual se vi ricorda, io dissi inanti
74.7Che mandato da Carlo era venuto
74.8In queste parti, a ricercare aiuto.
75.1Giunse apunto Ruggier, che si facea
75.2La bella mostra fuor di quella terra:
75.3E per sapere il tutto, ne chiedea
75.4Un cavallier, ma scese prima in terra,
75.5E quel ch'affabil'era gli dicea,
75.6Che di Scotia, e d'Irlanda, e d'Inghilterra,
75.7E de l'Isole intorno eran le schiere
75.8Che quivi alzate havean tante bandiere.
76.1E finita la mostra che faceano
76.2Alla marina se distenderanno,
76.3Dove aspettati per solcar l'Oceano
76.4Son da i navili che nel porto stanno,
76.5I Franceschi assediati si ricreano
76.6Sperando in questi che a salvar il vanno:
76.7Ma accio tu te n'informi pienamente
76.8Io ti distinguero tutta la gente.
77.1Tu vedi ben quella bandiera grande
77.2Ch'insieme pon la Fiordaligi e i Pardi:
77.3Quella il granCapitano all'aria spande
77.4E quella han da seguir gli altri stendardi,
77.5Il suo nome famoso in queste bande
77.6E Leonetto, il fior de li gagliardi
77.7Di consiglio e d'ardire in guerra mastro
77.8Del Re nipote: e Duca di Lincastro.
78.1La prima appresso il gonfalon reale
78.2Ch'el vento tremolar fa verso il monte
78.3E tien nel campo verde tre bianche ale
78.4Porta Ricardo di Varuccia conte,
78.5Del Duca di Glocestra e quel segnale
78.6C'ha duo Corna di Cervio e meza fronte
78.7Del Duca di Chiarenza e quella face,
78.8Quel arbore e del Duca d'Eborace.
79.1Vedi in tre pezzi una spezzata lancia
79.2Glie'l gonfalon del Duca di Northfotia ,
79.3La fulgure, e del buon Conte di Cancia,
79.4Il Gryphone e del Conte di Pembrotia ,
79.5Il Duca di Sufolcia ha la bilancia,
79.6Vedi quel giogo che due Serpi assotia ,
79.7E del conte d'Esenia, e la ghirlanda
79.8In campo azurro, ha quel di Norbelanda.
80.1Il conte d'Arindelia, e quel c'ha messo
80.2In mar quella barchetta che s'affonda,
80.3Vedi il Marchese di Barchlei, e appresso
80.4Di Marchia il conte, e il conte di Rithmonda
80.5Il primo porta in bianco un monte fesso
80.6L'altro la palma, il terzo un pin ne l'onda,
80.7Quel di Dorsetia, e conte e quel d'Antona
80.8Che l'uno ha il carro, e l'altro la corona .
81.1Il Falcon che sul nido i vanni inchina
81.2Porta Raimondo il Conte di Devonia,
81.3Il giallo e negro ha quel di Vigorina,
81.4Il can quel d'Erbia , un'Orso quel d'Osonia,
81.5La croce che la vedi chrystallina
81.6E del ricco prelato di Battonia,
81.7Vedi nel bigio una spezzata sedia
81.8E del Duca Ariman di Sormosedia.
82.1Gli huomini d'arme, e gliarcieri a cavallo
82.2Di quarantaduo mila numer fanno,
82.3Sono duo tanti, o di cento non fallo
82.4Quelli ch'a pie ne la battaglia vanno,
82.5Mira quei segni, un bigio, un verde, un giallo
82.6E di nero, e d'azur listato un panno,
82.7Gofredo, Henrigo, Ermante, & Odoardo,
82.8Guidan pedoni, ognun col suo stendardo.
83.1Duca di Bocchingamia e quel dinante,
83.2Henrigo ha la Contea di Sarisberia,
83.3Signoreggia Burgenia il vecchio Ermante
83.4Quello Odoardo e conte di Croisberia,
83.5Questi alloggiati piu verso Levante
83.6Sono gl'Inglesi, hor volgeti all'Hesperia
83.7Dove si veggion trenta mila Scotti,
83.8Da Zerbin figlio del lor Re condotti.
84.1Vedi tra duo Unicorni, il gran Leone
84.2Che la spada d'argento ha ne la zampa,
84.3Quell'e del Re di Scotia il gonfalone,
84.4Il suo figliol Zerbino ivi s'accampa,
84.5Non e un si bello in tante altre persone:
84.6Natura il fece: e poi roppe la stampa:
84.7Non e in cui tal virtu, tal gratia luca:
84.8O tal possanza: & e di Roscia Duca.
85.1Porta in azurro una dorata sbarra
85.2Il Conte d'Ottonlei ne lo stendardo,
85.3L'altra bandiera e del Duca di Marra
85.4Che nel travaglio porta il Leopardo,
85.5Di piu colori, e di piu augei bizarra
85.6Mira l'insegna d'Alcabrun gagliardo,
85.7Che non e Duca Conte ne Marchese
85.8Ma primo nel salvatico paese.
86.1Del Duca di Trasfordia e quella insegna
86.2Dove e l'augel ch'al Sol tien gliocchi franchi
86.3Lurcanio Conte ch'in Angoscia regna
86.4Porta quel Tauro c'ha duo veltri a i fianchi
86.5Vedi la il Duca d'Albania, che segna
86.6Il campo di colori azurri e bianchi,
86.7Quel Avoltor ch'un drago verde lania,
86.8E l'insegna del Conte di Boccania.
87.1Signoreggia Forbesse il forte Armano
87.2Che di bianco e di nero ha la bandiera:
87.3Et ha il Conte d'Erelia a destra mano,
87.4Che porta in campo verde una lumiera,
87.5Hor guarda gl'Hibernesi appresso il piano,
87.6Sono duo squadre, e il Conte di Childera
87.7Mena la prima, e il Conte di Desmonda
87.8Da fieri monti ha tratta la seconda.
88.1Ne lo stendardo il primo ha un pino ardente,
88.2L'altro nel bianco una vermiglia banda:
88.3Non da soccorso a Carlo solamente
88.4La terra Inglese, e la Scotia,e l'Irlanda:
88.5Ma vien di Svetia, e di Norvegia gente,
88.6Da Tile, e fin da la remota Islanda:
88.7Da ogni terra in somma, che la giace,
88.8Nimica naturalmente di pace.
89.1Sedici mila sono, o poco manco
89.2De le spelonche usciti, e de le selve
89.3Hanno piloso il viso, il petto, il fianco,
89.4E dossi, e braccia, e gambe, come belve
89.5Intorno allo stendardo tutto bianco
89.6Par che quel pian di lor lance s'inselve,
89.7Cosi Moratto il porta il capo loro
89.8Per dipingerlo poi di sangue Moro.
90.1Mentre Ruggier di quella gente bella:
90.2Che per soccorrer Francia si prepara
90.3Mira le varie insegne, e ne favella
90.4E de i Signor Britanni i nomi impara,
90.5Uno & un altro a lui: per mirar quella
90.6Bestia sopra cui siede unica o rara:
90.7Maraviglioso corre e stupefatto,
90.8E tosto il cerchio intorno gli fu fatto.
91.1Si che per dare anchor piu maraviglia
91.2E per pigliarne il buonRuggier piu gioco:
91.3Al volante Corsier scuote la briglia:
91.4E congli sproni a i fianchi il toccaun poco
91.5Quel verso il ciel per l'aria il camin piglia
91.6E lascia ogn'uno attonito in quel loco
91.7Quindi Ruggier (poi che di banda in banda,
91.8Vide gl'Inglesi) ando verso l'Irlanda.
92.1E vide Hibernia fabulosa, dove
92.2Il santo vecchiarel fece la cava:
92.3In che tanta merce par che si truove,
92.4Che lhuom vi purga ogni sua colpa prava,
92.5Quindi poi sopra il mare il destrier muove,
92.6La dove la minor Bretagna lava,
92.7E nel passar vide mirando a basso
92.8Angelica legata al nudo sasso.
93.1Al nudo sasso, all'Isola del pianto
93.2(Che l'Isola del pianto era nomata
93.3Quella che da crudele, e fiera tanto
93.4Et inhumana gente era habitata,
93.5Che (come io vi dicea sopra nel canto)
93.6Per varii liti sparsa iva in armata,
93.7Tutte le belle donne depredando
93.8Per farne a un Mostro poi cibo nefando.
94.1Vi fu legata pur quella matina,
94.2Dove venia per trangugiarla viva
94.3Quel smisurato mostro Orca marina,
94.4Che di abhorrevole esca si nutriva,
94.5Dissi di sopra come fu rapina
94.6Di quei che la trovaro in su la riva,
94.7Dormire al vecchio incantatore a canto
94.8Ch'ivi l'havea tirata per incanto.
95.1La fiera gente inhospitale e cruda
95.2Alla bestia crudel nel lito espose
95.3La bellissima donna cosi ignuda
95.4Come Natura prima la compose,
95.5Un velo non ha pure:in che richiuda
95.6I bianchi gigli: e le vermiglie rose
95.7Da non cader per Luglio, o per Dicembre
95.8Di che son sparse le polite membre.
96.1Creduto havria che fosse statua finta
96.2O d'Alabastro: o d'altri marmi illustri,
96.3Ruggiero, e su lo scoglio cosi avinta
96.4Per artificio di scultori industri,
96.5Se non vedea la lchryma distinta
96.6Tra fresche rose, e candidi ligustri
96.7Far rugiadose le crudette pome,
96.8Et l'aura sventolar l'aurate chiome.
97.1E come ne begliocchi gliocchi affisse
97.2De la sua Bradamante gli sovenne,
97.3Pietade e Amore a un tempo lo traffisse,
97.4E di piangere a pena si ritenne,
97.5E dolcemente alla donzella disse
97.6(Poi che del suo destrier freno le penne)
97.7O donna degna sol de la cathena
97.8Con chi i suoi servi Amor legati mena.
98.1E ben di questo, e d'ogni male indegna:
98.2Chi e quel crudel che con voler perverso,
98.3D'importuno livor stringendo segna
98.4Di queste belle man l'avorio terso?
98.5Forza e ch'a quel parlare ella divegna
98.6Quale e di granaun bianco avorio asperso
98.7Di se vedendo quelle parte ignude
98.8Ch'anchor che belle sian, vergogna chiude
99.1E coperto con man s'havrebbe il volto
99.2Se non eran legate al duro sasso,
99.3Ma del pianto ch'almen non l'era tolto
99.4Lo sparse: e si sforzo di tener basso,
99.5E dopo alcun signozzi il parlar sciolto
99.6Incomincio con fioco suono e lasso:
99.7Ma non segui che dentro il fe restare
99.8Il gran rumor che si senti nel mare.
100.1Ecco apparir lo smisurato Mostro
100.2Mezo ascoso ne l'onda, e mezo sorto:
100.3Come sospintosuol da Borea o d'Ostro,
100.4Venir lungo navilio a pigliar porto,
100.5Cosi ne viene al cibo che le mostro
100.6La bestia horrenda, e l'intervallo e corto
100.7La Donna e meza morta di paura
100.8Ne per conforto altrui si rassicura.
101.1Tenea Ruggier la lancia non in resta
101.2Ma sopramano, e percoteva l'Orca:
101.3Altro non so che s'assimigli a questa
101.4Ch'una gran massa che s'aggiri e torca,
101.5Ne forma ha d'animal se non la testa,
101.6C'ha gliocchi e i denti fuor come di porca,
101.7Ruggierin fronte la feria tra gliocchi
101.8Ma par che un ferro, o un duro sasso tocchi
102.1Poi che la prima botta poco vale
102.2Ritorna per far meglio la seconda,
102.3L'Orca che vede sotto le grandi ale
102.4L'ombra di qua e di la correr su l'onda:
102.5Lascia la preda certa litorale
102.6E quella vana segue furibonda:
102.7Dietro quella si volve: e si raggira,
102.8Ruggier giu cala, e spessi colpi tira.
103.1Come d'alto venendo Aquila suole
103.2Ch'errar fra l'herbe visto habbia la biscia
103.3O che stia sopra un nudo sasso al Sole
103.4Dove le spoglie d'oro abbella e liscia:
103.5Non assalir da quel lato la vuole
103.6Onde la velenosa, e soffia e striscia,
103.7Ma da tergo la adugna, e batte i vanni
103.8Accio non se le volga, e non la azzani.
104.1Cosi Ruggier con l'hasta, e con la spada:
104.2Non dove era de denti armato il muso:
104.3Ma vuol che'l colpo tra l'orecchie cada
104.4Hor su le schene, hor ne la coda giuso,
104.5Se la fera si volta, ei muta strada,
104.6Et a tempo giu cala, e poggia in suso,
104.7Ma come sempre giunga in un diaspro
104.8Non puo tagliar lo scoglio duro & aspro
105.1Simil battaglia fa la mosca audace
105.2Contra il mastin, nel polveroso Agosto,
105.3O nel mese dinanzi: o nel seguace,
105.4L'uno di spiche, e l'altro pien di mosto :
105.5Ne gliocchi il punge, e nel grifo mordace
105.6Volagli intorno, e gli sta sempre accosto
105.7E quel suonar fa spesso il dente asciutto
105.8Maun tratto che gliarrivi appaga il tutto.
106.1Si forte ella nel mar batte la coda
106.2Che fa vicino al ciel l'acqua inalzare
106.3Tal che non sa se l'ale in aria snoda
106.4O pur sel suo destrier nuota nel mare:
106.5Glie spesso che disia trovarsi a proda
106.6Che se lo sprazzo in tal modo ha a durare
106.7Teme si l'ale inaffi all'Hippogryfo
106.8Che brami in vano havere, o zucca o schifo
107.1Prese nuovo consiglio, e fu il migliore
107.2Di vincer con altre arme il mostro crudo
107.3Abbarbagliar lo vuol con lo splendore
107.4Ch'era incantato nel coperto scudo:
107.5Vola nel lito, e per non fare errore
107.6Alla donna legata al sasso nudo,
107.7Lascia nel minor dito de la mano
107.8L'annel che potea far l'incanto vano.
108.1Dico l'annel che Bradamante havea
108.2Per liberar Ruggier tolto a Brunello:
108.3Poi per trarlo di man d'Alcina rea
108.4Mandato in India per Melissa a quello,
108.5Melissa (come dianzi io vi dicea)
108.6In ben di molti adopero l'annello,
108.7Indi l'havea a Ruggier restituito,
108.8Dal qual poi sempre fu portato in dito,
109.1Lo da ad Angelica hora: perche teme
109.2Che del suo scudo il fulgurar non viete:
109.3E perche a lei ne sien difesi insieme
109.4Gliocchi, che gia l'havean preso alla rete:
109.5Hor viene al lito e sotto il ventre preme
109.6Ben mezo il mar la smisurata Cete,
109.7Sta Ruggiero alla posta: e lieva il velo
109.8E par ch'aggiungaun'altro Sole al cielo,
110.1Feri ne gliocchi l'incantato lume
110.2Di quella fera, e fece al modo usato:
110.3Quale o trota o scaglion va giu pel fiume
110.4C'ha con calcina il montanar turbato
110.5Tal si vedea ne le marine schiume
110.6Il Mostro horribilmente riversciato
110.7Di qua di la Ruggier percuote assai
110.8Ma di ferirlo via non truova mai.
111.1La bella Donna tutta volta priega
111.2Ch'in van la dura squama oltre non pesti
111.3Torna per Dio Signor, prima mi slega
111.4(Dicea piangendo) che l'Orca si desti:
111.5Portami teco: e in mezoil mar mi anniega
111.6Non far ch'in ventre al brutto pesce io resti
111.7Ruggier commosso dunque al giusto grido
111.8Slego la Donna: e la levo dal lido.
112.1Il destrier punto, ponta i pie all'arena
112.2E sbalza in aria, e per lo ciel galoppa:
112.3E porta il cavalliero: in su la schena
112.4E la donzella dietro in su la groppa,
112.5Cosi privo la fera de la cena
112.6Per lei soave e delicata troppa:
112.7Ruggier si va volgendo: e mille baci
112.8Figge nel petto: e ne gliocchi vivaci.
113.1Non piu tenne la via come propose
113.2Prima,di circundar tutta la Spagna,
113.3Ma nel proprinquo lito il destrier pose
113.4Dove entra in mar piu la minor Bretagna:
113.5Sul litoun bosco era di querce ombrose
113.6Dove ogn'hor par chePhilomena piagna,
113.7Ch'in mezo haveaun pratel, con una fonte
113.8E quinci e quindi un solitario monte.
114.1Quivi il bramoso cavallier, ritenne
114.2L'audace corso, e nel pratel discese,
114.3E fe raccorre al suo destrier le penne,
114.4Ma non a tal, che piu le havea distese,
114.5Del destrier sceso, a pena si ritenne
114.6Di salir altri: ma tennel l'arnese
114.7L'arnese il tenne, che bisogno trarre
114.8E contra il suo disir messe le sbarre.
115.1Frettoloso, hor da questo hor da quel canto,
115.2Confusamente l'arme si levava:
115.3Non gli parve altra volta mai star tanto
115.4Che s'un laccio| sciogliea: dui n'annodava
115.5Ma troppo e lungo hormai Signor'il canto
115.6E forse ch'ancho l'ascoltar vi grava
115.7Si ch'io differiro l'historia mia,
115.8In altro tempo che piu grata sia.
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