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1.1Voi, che passate giovenetti il varco
1.2di questa breve vita
1.3da voi molto gradita,
1.4noiosa a chi lontano erra da riva
1.5in gran tempesta, et ha mestier d'aita
1.6che sgravi il legno carco,
1.7prima che tenda l'arco
1.8Morte, che spesso in sul più bel v'arriva;
1.9o l'ora fuggitiva
1.10vi trasporti in quegli anni,
1.11che riempie d'affanni
1.12la nemica al gioir vecchiezza, e 'l tempo;
1.13mentre avete ancor tempo,
1.14abbiate cura, e l'ozio non v'inganni,
1.15di raccoglier il fior mentre egli è verde,
1.16che, tardando, beltate e grazia perde.
1.17Ben può a Marocco coricarsi il sole,
1.18indi tornar col giorno
1.19di nova luce adorno;
1.20ma questa vita fragile e mortale,
1.21che smarrita ha la via di far ritorno,
1.22par che da noi s'invole,
1.23e l'età nostra vale
1.24così ratta al suo fin, come avesse ale.
1.25Né medicina vale
1.26poi ch'una volta è rotta.
1.27S'una sol volta annotta,
1.28abbiamo a dormir noi perpetuo sonno.
1.29Ahi ciechi, omai che ponno
1.30anco i piacer giovar, s'oscura grotta
1.31deve chiuder con noi dopo breve ora
1.32quanto il mondo qua giù brama et onora?
1.33Poiché morir si dee, scettri e corone,
1.34e nobiltate e onori,
1.35e delizie et amori,
1.36e ciò che 'l senso o l'appetito apprezza
1.37ben son d'espresso vanitade, errori:
1.38che là dove è ragione,
1.39non l'han per cose buone
1.40quelle che son sì brevi,e 'l tempo spezza.
1.41Ecco quanta fermezza
1.42ebbe Troia , né Roma,
1.43o s'altra oggi si noma:
1.44quella è deserta, e già di selve ingombra;
1.45di questa resta un'ombra,
1.46e fu già al mondo insopportabil soma;
1.47e tanti eroi, ch'onorar Xanto e Tebro,
1.48con lor spense il vittor d'ogni celebro.
1.49Il sol, che non fermò suo corso unquanco,
1.50i cavai punge e sferza,
1.51a vespro, a nona, a terza;
1.52e Saturno vien dietro, e i propri figli
1.53famelico divora, e già non scherza.
1.54Sotto quel vecchio bianco
1.55ogni cosa vien manco,
1.56e non è chi fuggir possa i suo' artigli.
1.57In un volger di cigli
1.58spegne la state e 'l verno;
1.59e, per quel ch'io discerno,
1.60di quei che pigri e neghittosi stanno,
1.61od al piacer si danno,
1.62l'ingordo padre fa peggior governo:
1.63che li manduca, e non s'accorgon, quando
1.64ei già son posti di loro agi in bando.
1.65E che credete voi, gioveni lenti,
1.66ch'a sua velocitate
1.67sia questa nostra etate,
1.68se gli anni e i lustri a lui sono in un punto,
1.69e le cose future e le passate
1.70gli son come presenti?
1.71Non van sì presti i venti,
1.72come egli corre al destinato assunto:
1.73ond'altri è sovragiunto
1.74dal vespro e da la sera,
1.75ch'ancor aviso gli era
1.76ch'a pena innanzi il sol spuntasse l'alba.
1.77E tal le tempie inalba
1.78che vedemmo fanciul quasi iersera,
1.79e la morte, ch'ai piè tien sotto il feltro,
1.80dietro ne vien come affamato veltro.
1.81Il tempo fugge, e si devrebbe omai
1.82di noi stessi aver cura,
1.83che se chi s'assecura
1.84od in cosa mortal ripon sua fede,
1.85che quel crudele ha sottoposta e fura,
1.86drizzi gli occhi in quei rai,
1.87che non negò giamai
1.88l'ottimo Re de' Cieli a chi 'l richiede
1.89e d'ottener gli crede;
1.90che allora ei vedrà a pieno
1.91come ogni ben terreno
1.92è tra fior quasi serpe, o come donna
1.93che 'n ben fregiata gonna
1.94di bei lisci ha coperto il viso e 'l seno,
1.95e pietosa e gentil si mostra fuore,
1.96sotto difforme, e dentro iniqua il core.
1.97Non dee spirto gentil, ch'esce dal cielo,
1.98giacer in terra tardo;
1.99ma spedito e gagliardo
1.100spiegar l'ale e passar le nebbie a volo,
1.101e quasi aquila al sol drizzar lo sguardo.
1.102Questo terreno velo,
1.103ch'or caldo preme or gelo
1.104e con poco piacer sente assai duolo,
1.105non dee l'uom prezzar solo,
1.106ma sì come soggetto
1.107tenerlo a l'intelletto;
1.108e quel ch'esser del Ciel dee cittadino
1.109creder che peregrino
1.110erra, e non ha qua giù fermo alcun tetto,
1.111ma da questo camin spinoso et ermo
1.112possa in porto arrivar gioioso e fermo.
1.113Canzon, poscia che 'n terra
1.114non è cosa beata,
1.115chiunque il vero guata,
1.116e cerca col pensier perfetto bene,
1.117vedrà quanto convene
1.118in questa, come a dir, breve giornata
1.119un animo gentil esser accorto
1.120e presto a dispensar il tempo corto.
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