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1.1Quando a mirar questa gentil Medusa,
1.2che m'ha di sensi mille volte casso,
1.3tremante movo e desioso il passo,
1.4scorgo beltà di fuor, ch'oggi non s' usa.
1.5La più bell'alma poi dentro rinchiusa
1.6col pensier vago a contemplar trapasso,
1.7ma né può l'occhio, né lo spirto lasso
1.8la gran luce soffrir indi diffusa:
1.9ond'io m'impetro. Amor, che mi vien presso,
1.10prende uno allor de' suoi pungenti strali,
1.11et in me tutta la descrive e finge.
1.12Così di gioia al ciel distender l'ali
1.13credendo, un novo gelo ecco mi stringe,
1.14e marmo son di sua figura impresso.
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