about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Mentre de' Greci eroi l'antico seme,
1.2che nel mondo fu poi tanto laudato,
1.3osò in prima, d'Eson col nobil figlio,
1.4per lo stretto passar del mar armato
1.5d'erranti scogli e concorrenti insieme;
1.6nel vicin punto del mortal periglio
1.7smarriti gli altri e privi di consiglio,
1.8solo dopo gli Dei Tifi si dice
1.9aver salvato con pieghevol corso
1.10la gran nave, e 'l concorso
1.11fuggito a tempo de la rupe ultrice.
1.12Stupir, rimase a dietro e da l'audace
1.13ingegno vinte del nocchier prudente,
1.14l'una e l'altra Simplegade crudele;
1.15né, dopo, unqua son state a l'altre vele,
1.16che di passar tra lor usan sovente,
1.17crude o nemiche; ma con ferma pace
1.18ciascuna da la sua parte si giace
1.19e, miglior legge da quel giorno presa,
1.20ubidito hanno ognor senza contesa.
1.21Ma se fama et onor celebre e degno
1.22per tante etadi a noi perviene, e vale
1.23di Tifi alzar fin a le stelle il nome,
1.24qual mai fia gloria al vostro merto eguale,
1.25Signor, che non difeso avete un legno
1.26di nostra armata, ma disperse e dome
1.27tante squadre nemiche, e tante some
1.28tolte dal dorso de le nostre piagge?
1.29Cantino pur l'antiche Muse e i carmi
1.30novi casi e nove armi;
1.31e Palla stessa aver non già selvagge
1.32e rozze travi lavorate, e quella
1.33gran nave tutta di sua man contesta;
1.34ma di querce felici e d'animati pini,
1.35che prevedean da lungi i fati,
1.36spogliata la Tessalica foresta;
1.37e l'argiva Giunone anco con ella
1.38sudato a l'opra, e senso, alma e favella
1.39e tant'altre potenze altere e nove
1.40averle dato col favor di Giove;
1.41che, benché mille meraviglie e mostri,
1.42mille perigli e mille volti strani
1.43di crude morti e di contese rie,
1.44solo per allacciar gli animi umani
1.45raddoppin pur ne' lor sagaci inchiostri;
1.46et affamate ognor pingan l'Arpie,
1.47e 'l fatato dragon, la notte e 'l die
1.48con mille giri in se stesso rivolto
1.49da terra custodir la lana aurata;
1.50e biada empia et armata
1.51uscir de' campi, e un popol starne stolto
1.52devoto a Marte, et a se stesso fero;
1.53e tori, a cui le corna erano spade
1.54e fiamme il fiato, indomiti, omicidi,
1.55con quanto ammiri e riverisca e gridi
1.56quella famosa et eloquente etade,
1.57di voi non però certo aggiugne al vero;
1.58né potuto han, tant'oltre col pensiero
1.59poggiando, disegnar di finto e vano
1.60quanto voi far con invincibil mano.
1.61Dunque sarà maggior titolo forse
1.62aver l'Arpie sol d'una casa spinte,
1.63e Fineo tolto a le lor gravi offense
1.64che tante avide gole aver estinte,
1.65che dal Bosforo trace erano corse
1.66ad ingoiar tutte le nostre mense?
1.67O chi fia mai che maggior gloria pense
1.68i mal nati figliuoli della terra,
1.69gente di cor in van gagliarda e fera,
1.70che da l'alba a la sera
1.71non fu sua etate, aver con breve guerra
1.72vinti e con forza di parole accorte,
1.73che tante schiere e tanti uomini rei,
1.74che sotto l'arme avean fatte le tempie
1.75aspre e canute e con continoe et empie
1.76pugne acquistati pria mille trofei,
1.77di Marte amici et in ciascuna sorte
1.78d'animo sempre et orgoglioso e forte,
1.79da Voi conquisi, e del loro fero strazio
1.80tinto in vermiglio il mar per lungo spazio?
1.81Però che sol per Voi, giovane ardito,
1.82or il nome cristian sorge e respira,
1.83e la primiera sua forma riprende:
1.84Voi, del fato e del ciel placando l'ira,
1.85e di Grecia e d'Illiria avete il lito
1.86tolto di mezzo a mille prede orrende;
1.87la vostra destra, il vostro ardir ne rende
1.88l'amata libertà, la vita, i tetti,
1.89gli altari, i tempii e, con l'onor, le leggi;
1.90per Voi, non come greggi
1.91inermi e per timor chiusi e ristretti,
1.92miriamo or più la strage aspra e ruina
1.93de' nostri paschi, o le mature spiche
1.94d'altrui raccolte, e per gli ardenti campi
1.95de le voraci fiamme errar i lampi;
1.96l'una Esperia per Voi leva l'antiche
1.97chiome, e più lieta ancor l'altra camina,
1.98che madre v'è; per Voi l'alta Regin
1.99d'Adria co' padri da l'eccelsa sede
1.100al tempio or grave e vincitrice incede.
1.101Sorgi, alma altrice di famosi eroi,
1.102vera di Roma et emula e figliuola,
1.103e fida nel favor del ciel secondo,
1.104ch'allor la Parca e 'l Sol, che sempre vola,
1.105trarranno a sera i chiari giorni tuoi,
1.106che nova avrà legge e natura il mondo:
1.107la Tana cangerà col Nilo il fondo;
1.108spirerà l'Euro ove si corca il giorno,
1.109Zefiro dove egli sormonta in cielo;
1.110l'Austro carco di gelo
1.111da l'Orse, e 'l Borea con le piogge attorno
1.112a noi verrà da l'africane arene.
1.113Ma né le stelle hanno quiete eterna:
1.114e sparsa è tra' mortali antica voce
1.115ch'ardisse già Tifeo gigante atroce
1.116mover guerra anco a lui che 'l ciel governa;
1.117e, se creder tant'oltre si conviene,
1.118con cento man, l'altier, possenti e piene
1.119di cento gravi, orribili montagne,
1.120scale in aria s'alzò superbe e magne.
1.121Che maraviglia, se gli umani regni
1.122affatica talor Fortuna, e scuote?
1.123Se da' figli d'Aloo contrasto et onte
1.124temè anco il Ciel, quando l'eteree rote
1.125essi assalir con furibondi ingegni
1.126e, preso Marte, il triplicato monte
1.127gli alzò con Giove quasi a fronte a fronte?
1.128Ma furor smisurato unqua non have
1.129destro successo: al giovenil vigore
1.130non pervenne l'orrore
1.131de le lor membra monstruose e prave.
1.132Né temeraria speme in fin s'allegra:
1.133che, mentre sveller l'Otri indarno tenta
1.134Efialte, lasciò cadersi l'Ossa;
1.135e di sua altera e smisurata possa
1.136spogliato anch'egli, e con la vita spenta,
1.137cadde dinanzi a Febo, onor di Flegra.
1.138Né questi ancor ha più sua forza integra,
1.139che, in se medesmo troppo ardito e folle,
1.140a Dio stesso et a noi far guerra volle.
1.141O de l'umane cose instabil vece!
1.142Quel che non allentar la fune a gli archi,
1.143né toccar più con l'empia armata Abido,
1.144se non co' legni vincitori e carchi
1.145di nostre prede, a tutto 'l Ponto fece
1.146voto crudele e giuramento infido;
1.147quel che, di Citerea predando il nido,
1.148de la fé ruppe i dati ordini santi,
1.149né sazio poi l'Illiria anco premeva,
1.150né cosa omai credeva
1.151poter al suo furor restar davanti;
1.152quel che con rio pensier, con voglie strane
1.153la bella Italia minacciava ancora,
1.154e tra le nuore misere latine
1.155disegnava empi strupri, aspre rapine,
1.156sospira or lungi la lasciata aurora,
1.157sospinto al fin da le sue rabbie insane;
1.158et a Voi, nostro alto campion, rimane
1.159nobil trionfo, e gloriosa mostra
1.160al popol tutto de la fede nostra.
1.161Là dove i figli di Titan percossi
1.162preme Sicania, o mia canzon, vedrai
1.163cinto un guerrier di vincitor alloro:
1.164a quei ratta t'inchina, a quei dirai
1.165ch'a lui ben si conviene il bronzo e l'oro
1.166in fonder e dicar statoe e colossi,
1.167poi ch'ei, qual novo Alcide o Febo, scossi
1.168dal nostro ciel i grandi osti di Cristo,
1.169di così eccelsa gloria ha fatto acquisto.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)