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CXXIII

Rime

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1.1Quel dolce suon, per cui chiaro s´intende
1.2quanto raggio del ciel in voi riluce,
1.3nel laccio, in ch´io già fui, mi riconduce
1.4dopo tant´anni e preso a voi mi rende.
2.1Sento la bella man, che ´l nodo prende
2.2e strigne sì, che ´l fin de la mia luce
2.3mi s´avicina e, chi di fuor traluce,
2.4né rifugge da lei né si difende:
3.1ch´ogni pena per voi gli sembra gioco,
3.2e ´l morir vita; ond´io ringrazio Amore,
3.3che m´ebbe poco men fin da le fasce,
4.1e ´l vostro ingegno, a cui lodar son roco,
4.2e l´antico desio, che nel mio core,
4.3qual fior di primavera, apre e rinasce.
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