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1.1Non vadin più pellegrini o romei
1.2la quaresima a Roma alle stazzoni,
1.3giù per le scale sante ginocchioni,
1.4pigliando l'indulgenzie e i giubilei;
2.1né contemplando li archi e' colisei,
2.2e' ponti, li acquedutti e' settezzonî,
2.3e la torre ove stette in doi cestoni
2.4Vergilio, spenzolato da colei.
3.1Se vanno là per fede o per desio
3.2di cose vecchie, vengan qui a diritto,
3.3ché l'uno e l'altro mostrerò lor io.
4.1Se la fede è canuta, come è scritto,
4.2io ho mia madre e due zie e un zio,
4.3che son la fede d'intaglio e di gitto:
5.1paion gli dèi d'Egitto,
5.2che son de gli altri dèi suoceri e nonne
5.3e fûrno inanzi a Deucalionne.
6.1Gli omeghi e l'ipsilonne
6.2han più proporzion ne' capi loro
6.3e più misura che non han costoro.
7.1Io li stimo un tesoro
7.2e mostrerògli a chi gli vuol vedere
7.3per anticaglie naturali e vere.
8.1L'altre non sono intiere:
8.2a qual manca la testa, a qual le mani;
8.3son morte e paion state in man de' cani.
9.1Questi son vivi e sani
9.2e dicon che non voglion mai morire:
9.3la morte chiama et ei la lascian dire.
10.1Dunque chi s'ha a chiarire
10.2dell'immortalità di vita eterna,
10.3venga a Firenze nella mia taverna.
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