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LVIII

Rime

PoeTree.it

1.1S'i' avessi l'ingegno del Burchiello,
1.2io vi farei volentieri un sonetto,
1.3ché non ebbi già mai tema e subietto
1.4più dolce, più piacevol né più bello.
2.1Signor mio caro, io mi trovo in bordello,
2.2anzi troviànci, per parlar più retto:
2.3come tante lamprede in un tocchetto,
2.4impantanati siam fin al cervello.
3.1L'acqua e 'l fango, i facchini e i marinari
3.2ci hanno posto l'assedio alle calcagna,
3.3gridando tutti: “Dateci danari!”.
4.1L'oste ci fa una cera grifagna
4.2e debbe dir fra sé: “Frate' miei cari,
4.3chi perde in questo mondo e chi guadagna:
5.1all'uscir della ragna,
5.2di settimana renderan gli uccelli”.
5.3E facci vezzi come a suoi fratelli.
6.1Vengon questi e poi quelli
6.2e dicon che la rotta sarà presa
6.3qua intorno a san Vincenzio o santa Agnesa;
7.1che noi l'abbiamo intesa
7.2più presto sotto a mangiarci lo strame,
7.3ch'andare inanzi a morirci di fame
8.1a quello albergo infame
8.2che degnamente è detto Malalbergo;
8.3ond'io per stizza più carta non vergo.
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