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1.1Voi m'avete, signor, mandato a dire
1.2che del vostro Gradasso un'opra faccia:
1.3io son contento, io ve voglio ubedire.
2.1Ma s'ella vi riesce una cosaccia,
2.2la vostra signoria non se ne rida
2.3e pensi ch'a me anco ella dispiaccia.
3.1Egli è nella Poetica del Vida
3.2un verso, il qual voi forse anco sapete,
3.3che così a gli autor moderni grida:
4.1“O tutti quanti voi che componete,
4.2non fate cosa mai che vi sia detta,
4.3se poco onor aver non ne volete;
5.1non lavorate a posta mai né in fretta,
5.2se già non sète sforzati e constretti
5.3da gran maestri e signori a bacchetta.
6.1Non sono i versi a guisa de farsetti,
6.2che si fanno a misura, né la prosa,
6.3secondo le persone, or larghi or stretti.
7.1La poesia è come quella cosa
7.2bizzarra, che bisogna star con lei,
7.3che si rizza a sua posta e leva e posa”.
8.1Dunque negarvi versi io non potrei,
8.2sendo chi sète; e chi li negarebbe
8.3anco a Gradasso mio, re de' pigmei?
9.1Che giustamente non s'anteporrebbe
9.2a quel gran serican che venne in Francia
9.3per la spada d'Orlando e poi non l'ebbe?
10.1Costui porta altrimenti la sua lancia:
10.2non pesarebbe solo el suo pennacchio
10.3la stadera dell'Elba e la Bilancia.
11.1Con esso serve per ispaventacchio,
11.2anzi ha servito adesso in Alamagna,
11.3a turchi, ad altri: io so quel ch'io mi gracchio.
12.1È destro, snello, adatto di calcagna
12.2a far moresche e salti; non è tale
12.3un grillo, un gatto, un cane et una cagna:
13.1in prima il periglioso e poi il mortale;
13.2non ha tante virtù ne' prati l'erba
13.3betonica quante ha questo animale.
14.1La ciera verde sua brusca et acerba
14.2pare un viso di sotto, quando stilla
14.3quel che nel ventre smaltito si serba.
15.1La sua genealogia chi potria dilla?
15.2Io trovo ch'egli uscì d'un di quei buchi
15.3dove abitava a Norcia la Sibilla.
16.1Suo padre già faceva i porci eunuchi
16.2e lui fé dottorar nel berrettaio
16.3per non tenerlo in frasca come i bruchi.
17.1Nacque nel duo di qua dal centinaio,
17.2et è sì grande ch'io credo che manchi
17.3poca cosa d'un braccio a farli un saio.
18.1Se si trovava con la spada a i fianchi
18.2quando i topi assaltaron li ranocchi,
18.3egli era fatto condottier de i granchi.
19.1E certo li somiglia assai ne gli occhi
19.2e nella tenerezza della testa,
19.3che va incontro alle punte de li stocchi.
20.1M'è stato detto di non so che festa
20.2che voi gli fate quando egli è a cavallo,
20.3se così tosto a seder non s'appresta:
21.1fate dall'altra banda traboccallo
21.2s'a capo chino; e par che vadi a nozze,
21.3sì dolce in quella parte ha fatto il callo.
22.1Così le bestie non diventon rozze,
22.2ché ve le mena meglio assai ch'a mano,
22.3e parte il gioco fa delle camozze;
23.1un certo gioco, ch'i' ho inteso, strano,
23.2che si lascion le matte a corna innanzi
23.3cader da gli alti scogli in terra al piano.
24.1State cheti, poeti di romanzi;
24.2non mi rompa la testa Rodomonte,
24.3né quel Gradasso ch'io dicevo dianzi;
25.1Buovo d'Antona e Buovo d'Agrismonte
25.2e tutti i paladin farebbon meglio,
25.3poi che sono scartati, andare a monte.
26.1Questo è della Montagna el vero Veglio,
26.2questo solo infra tutti pel più grasso
26.3e per la meglior robba eleggo e sceglio.
27.1Più non si dica il serican Gradasso:
27.2questo cognome omai si spegne e scorcia,
27.3come la sera il sol, quando gli è basso:
28.1viva Gradasso Berrettai da Norcia.
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