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LXXIII

Rime

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1.1A quai sembianze Amor Madonna agguaglia,
1.2dirò senza mentire;
1.3pur ch´altri non s´adire,
1.4o ´n mercede appo lei questo mi vaglia.
1.5Un sasso è forte sì, che non s´intaglia;
1.6altro per sua natura
1.7empie, e giamai non sazia, occhio che ´l miri.
1.8Così contenti lascia i miei desiri,
1.9sazj non già, di quella petra dura,
1.10che d´ogni oltraggio uman vive secura,
1.11la dolce vista angelica beatrice,
1.12de la mia vita e d´ogni ben radice.
2.1Là dove ´l sol più tardo a noi s´adombra,
2.2un vento si diparte,
2.3lo qual in ogni parte
2.4i boschi al suo spirar di fronde ingombra,
2.5che la fredda stagion dai rami sgombra.
2.6Così de lo mio core,
2.7ch´è selva di pensieri ombrosa e folta,
2.8quand´ogni pace, ogni dolcezza è tolta,
2.9però che sempre non consente Amore,
2.10ch´un uom per ben servir mieta dolore,
2.11del suo dolce parlar lo spirto e l´aura
2.12subitamente ogni mio mal restaura.
3.1Nasce bella sovente in ciascun loco
3.2una pianta gentile,
3.3che per antico stile
3.4sempre si volge inver l´eterno foco.
3.5Or poi che mia ventura a poco a poco
3.6tanto inanzi mi chiama,
3.7farò quasi fanciul, che teme e vòle:
3.8come quel verde si rivolge al sole
3.9e lui sol cerca e riverisce et ama,
3.10s´io potessi adimpir antica brama,
3.11similemente et io sempre amaria
3.12l´alto splendor, la dolce fiamma mia.
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