about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Non so, maestro Pier, quel che ti pare
1.2di questa nuova mia maninconia,
1.3che io ho tolto Aristotele a lodare.
2.1Che parentado o che genologia
2.2questo ragionamento abbia con quello,
2.3ch'io feci l'altro dì, della moria,
3.1sappi, maestro Pier, che quest'è 'l bello:
3.2non si vuol mai pensar quel che si faccia,
3.3ma governarsi a volte di cervello.
4.1Io non trovo persona che mi piaccia,
4.2né che più mi contenti che costui:
4.3mi paion tutti gli altri una cosaccia,
5.1che fûrno inanzi, seco e dopo lui,
5.2e quel vantaggio sia fra loro appunto
5.3ch'è fra il panno scarlatto e i panni bui,
6.1quel ch'è fra la quaresima e fra l'unto,
6.2ché sai quanto ti pesa, duole e incresce
6.3quel tempo fastidioso, quando è giunto,
7.1ch'ogni dì ti bisogna frigger pesce,
7.2cuocer minestre e bollire spinaci,
7.3stringer melanze sin che 'l succo n'esce.
8.1Salvando, dottor miei, le vostre paci,
8.2io ho detto ad Aristotele in secreto,
8.3come il Petrarca: “Tu sola mi piaci”.
9.1Il qual Petrarca avea più del discreto,
9.2in quella filosofica rassegna,
9.3a porlo inanzi, come 'l pose drieto.
10.1Costui, maestro Piero, è quel che insegna,
10.2quel che può dirsi veramente dotto
10.3e di vero saper l'anime impregna;
11.1che non imbarca altrui senza biscotto,
11.2non dice le sue cose in aria al vento,
11.3ma tre e tre fa sei, quattro e quattro otto.
12.1Ti fa con tanta grazia un argumento,
12.2che te lo senti andar per la persona
12.3fin al cervello e rimanervi drento.
13.1Sempre con sillogismi ti ragiona
13.2e le ragion per ordine ti mette;
13.3quella ti scambia che non ti par buona.
14.1Dilèttasi di andar per le vie strette,
14.2corte, diritte, per fornirla presto,
14.3e non istà a dir: “L'andò, la stette”.
15.1Fra li altri tratti Aristotele ha questo,
15.2che non vuol che gl'ingegni sordi e loschi
15.3e la canaglia gli meni l'agresto.
16.1Però par qualche volta che s'imboschi,
16.2passandosi le cose di leggiero,
16.3e non abbia piacer che tu 'l conoschi.
17.1Ma quello è con effetto il suo pensiero:
17.2se gli è chi voglia dir che non l'intende,
17.3làscialo cicalar, ché non è il vero.
18.1Come falcon che a far la preda intende,
18.2che gira un pezzo suspeso su l'ali,
18.3poi di cielo in un tratto a terra scende,
19.1così par ch'egli a te parlando cali
19.2e venga al punto, e, perché tu l'investa,
19.3comincia dalle cose generali
20.1e le squarta e minuzza e trita e pesta,
20.2ogni costura e buco gli ritrova,
20.3sì che scrupolo alcuno non ti resta.
21.1Non vuol che l'uomo a credergli si mova
21.2se non gli mette prima il pegno in mano,
21.3se quel che dice in sei modi no 'l prova.
22.1Non fa proemî inetti, non in vano:
22.2dice le cose sue semplicemente
22.3e non affetta il favellar toscano.
23.1Quando l'incorre a parlar della gente,
23.2parla d'ogniun più presto ben che male;
23.3poco dice d'altrui, di sé niente,
24.1cosa che non han fatto assai cicale,
24.2che, volendo avanzarsi la fattura,
24.3s'hanno unto da sua posta lo stivale.
25.1È regola costui della natura,
25.2anzi è lei stessa; e quella e la ragione
25.3ci ha posto inanzi a gli occhi per pittura.
26.1Ha insegnato i costumi alle persone:
26.2la felicità v'è per chi la vuole,
26.3con infinito ingegno e discrezione.
27.1Hanno gli altri volumi assai parole,
27.2questo è pien tutto e di fatti e di cose
27.3e d'altro che di vento empir ci vuole.
28.1O Dio, che crudeltà, che non compose
28.2un'operetta sopra la cucina,
28.3fra l'infinite sue miracolose!
29.1Credo che la sarebbe altra dottrina
29.2che quel tuo ricettario babbuasso,
29.3dove hai imparato a far la gelatina;
30.1che ti arebbe insegnato qualche passo,
30.2più che non seppe Apicio né Esopo,
30.3d'arrosto, lesso, di magro e di grasso.
31.1Ma io che fo, che son come quel topo
31.2ch'al leon si ficcò dentro all'orecchia
31.3e del mio folle ardir m'accorgo dopo?
32.1Arreco al mondo una novella vecchia,
32.2bianchezza voglio aggiungere alla neve
32.3e metter tutto il mare in poca secchia.
33.1Io che soglio cercar materia breve,
33.2sterile, asciutta e senza sugo alcuno,
33.3che punto d'eloquenzia non riceve;
34.1e che sia il ver, va', leggi ad uno ad uno
34.2i capitoli miei, ch'io vo' morire
34.3se gli è suggetto al mondo più digiuno.
35.1Io non mi so scusar se non con dire
35.2quel ch'io dissi di sopra: e' son capricci
35.3ch'a mio dispetto mi voglion venire,
36.1come a te di castagne far pasticci.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)