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LVI

Rime

PoeTree.it

1.1O rossigniuol, che ´n queste verdi fronde
1.2sovra ´l fugace rio fermar ti suoli,
1.3e forse a qualche noia ora t´involi,
1.4dolce cantando al suon de le roche onde,
1.5alterna teco in note alte e profonde
1.6la tua compagna e par che ti consoli:
1.7a me, perch´io mi strugga e pianto e duoli
1.8versi ad ogni or, nessun giamai risponde,
1.9né di mio danno si sospira o geme;
1.10e te s´un dolor preme,
1.11può ristorar un altro piacer vivo,
1.12ma io d´ogni mio ben son casso e privo.
2.1Casso e privo son io d´ogni mio bene,
2.2ché se ´l portò lo mio avaro destino,
2.3e, come vedi, nudo e peregrino
2.4vo misurando i poggi e le mie pene.
2.5Ben sai, che poche dolci ore serene
2.6vedute ho ne l´oscuro aspro camino
2.7del viver mio; di cui fosse vicino
2.8il fin, che per mio mal unqua non vene
2.9e mi riserva a tenebre più nove.
2.10Ma se pietà ti move,
2.11vola tu là, dove questo si vòle,
2.12e sciogli la tua lingua in tai parole:
3.1a piè de l´Alpi, che parton Lamagna
3.2dal campo, ch´ad Antenor non dispiacque,
3.3con le fere e con gli arbori e con l´acque
3.4ad alta voce un uom d´Amor si lagna.
3.5Dolore il ciba, e di lagrime bagna
3.6l´erba e le piaggie, e da che pria li piacque
3.7penser di voi, quanto mai disse o tacque
3.8va rimembrando, e ´ntanto ogni campagna
3.9empie di gridi, u´ pur che ´l piè lo porte,
3.10e sol desio di morte
3.11mostra negli occhi e ´n bocca ha ´l vostro nome,
3.12giovene ancor al volto et a le chiome.
4.1Che parli, o sventurato?
4.2a cui ragioni? a che così ti sfaci?
4.3e perché non più tosto piagni e taci?
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